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ON AIR - Dossena: "Andare in trasferta a vincere in Champions è durissima, non puoi lasciare nulla al caso, è un problema di tutte le italiane"
11.12.2025 12:18 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Dossena, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Indipendentemente da quel rigore, o “rigorino” come vogliamo definirlo, secondo lei il Liverpool avrebbe comunque meritato la vittoria contro i nerazzurri?

"No, però la partita era in equilibrio. Il Liverpool era in difficoltà, ma questo ti fa capire quanto sia alto il livello europeo. Una squadra in difficoltà viene a San Siro e riesce comunque a portare a casa un risultato, seppure regalato dall’arbitro. Senza quel regalo sarebbe finita 0-0 e l’Inter avrebbe fatto la sua partita. Non me la sento di criticare i giocatori o il mister, hanno fatto ciò che dovevano. Ma esiste, purtroppo, un divario evidente tra le italiane e le big europee".

La mancanza di uomini è più evidente in Europa per il Napoli, da campione d’Italia ha vissuto mesi complicati sia in campionato che in coppa ed in Champions le assenze pesano ancora di più. Cosa ne pensa?

"Sì, il Napoli si ritrova a fare partite in cui va poi in difficoltà. Dovremmo imparare a giocare in Italia come si gioca in Europa, o addirittura in Inghilterra. Una volta era l’opposto: quando giocavamo in Europa dicevamo ‘oggi non ci fischiano nulla’, mentre in Inghilterra era il contrario. Se dobbiamo guardare al campionato più bello del mondo, quello inglese, gli arbitri lì non fischiano quasi mai. Anche in Italia l’arbitro dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Il VAR deve intervenire solo quando c’è un errore clamoroso, non può togliere potere decisionale all’arbitro su ogni dettaglio. Da noi si guardano i minimi particolari, si fanno processi su ogni tocco, e poi succedono queste situazioni, il Liverpool in difficoltà viene a San Siro, vince 1-0, ed il Napoli rischia addirittura di non andare neanche ai playoff della fase finale. È deprimente".

Come terzino sinistro, chi preferisce più fra i tre del Napoli?

"Spinazzola è immarcabile quando sta bene, ho un debole per lui, lo ritengo superiore ai colleghi di ruolo. Gutiérrez, per caratteristiche però ha ancora punti deboli in fase difensiva, ma quando sta bene è imprendibile. Ha velocità, salta l’uomo con destro e sinistro. Il mister può scegliere in base all’avversario: se l’esterno opposto è molto strutturato, magari usi uno più difensivo, se giochi contro una squadra che usa il quinto di centrocampo, puoi sfruttare Gutiérrez. Se però dovessi sceglierne uno, in una partita secca, ti dico lui, è quello con più numeri, più assist, più giocate decisive".

Al Napoli si sta rivedendo quella famosa dicotomia tra campionato e Champions, tipica delle squadre di Antonio Conte. Come giudica questa situazione?

"Secondo me non è un problema legato solo a Conte. L’Atalanta sta facendo un buon percorso europeo ma fatica in campionato. L’Inter contro le grandi ha sempre zoppicato. Ora l’Inter avrà Arsenal e Chelsea, e vedremo se farà fatica anche lì. Questo significa che il livello europeo è altissimo, non è un limite dell’allenatore. È un problema di tutte le italiane, dobbiamo alzare l’intensità. I giocatori forti ci sono, anche in Italia, ma devono capire che andare in trasferta a vincere in Champions è durissima. Serve concentrazione totale, non puoi lasciare nulla al caso".

Domenica rivedremo il Napoli “ca***to” delle ultime gare di campionato o il Napoli un po’ molle visto nelle partite di Coppa?

"A me è piaciuta molto l’autocritica dei ragazzi, a partire da Lorenzo, il capitano, dopo la gara in Olanda. È finita male, certo, ma si sono subito assunti le responsabilità e sono ripartiti col piede giusto. Per me rivedremo il Napoli del campionato".

Un ascoltatore le chiede: come braccetto preferiresti Bastoni o Buongiorno?

"Buongiorno. Perché nella fase difensiva, secondo me, è superiore. Bastoni è fortissimo nel lancio lungo, imposta bene, ma un difensore prima di tutto deve difendere ed in questo Buongiorno mi dà più garanzie".

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11/12/2025 - 12:18

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Dossena, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Indipendentemente da quel rigore, o “rigorino” come vogliamo definirlo, secondo lei il Liverpool avrebbe comunque meritato la vittoria contro i nerazzurri?

"No, però la partita era in equilibrio. Il Liverpool era in difficoltà, ma questo ti fa capire quanto sia alto il livello europeo. Una squadra in difficoltà viene a San Siro e riesce comunque a portare a casa un risultato, seppure regalato dall’arbitro. Senza quel regalo sarebbe finita 0-0 e l’Inter avrebbe fatto la sua partita. Non me la sento di criticare i giocatori o il mister, hanno fatto ciò che dovevano. Ma esiste, purtroppo, un divario evidente tra le italiane e le big europee".

La mancanza di uomini è più evidente in Europa per il Napoli, da campione d’Italia ha vissuto mesi complicati sia in campionato che in coppa ed in Champions le assenze pesano ancora di più. Cosa ne pensa?

"Sì, il Napoli si ritrova a fare partite in cui va poi in difficoltà. Dovremmo imparare a giocare in Italia come si gioca in Europa, o addirittura in Inghilterra. Una volta era l’opposto: quando giocavamo in Europa dicevamo ‘oggi non ci fischiano nulla’, mentre in Inghilterra era il contrario. Se dobbiamo guardare al campionato più bello del mondo, quello inglese, gli arbitri lì non fischiano quasi mai. Anche in Italia l’arbitro dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Il VAR deve intervenire solo quando c’è un errore clamoroso, non può togliere potere decisionale all’arbitro su ogni dettaglio. Da noi si guardano i minimi particolari, si fanno processi su ogni tocco, e poi succedono queste situazioni, il Liverpool in difficoltà viene a San Siro, vince 1-0, ed il Napoli rischia addirittura di non andare neanche ai playoff della fase finale. È deprimente".

Come terzino sinistro, chi preferisce più fra i tre del Napoli?

"Spinazzola è immarcabile quando sta bene, ho un debole per lui, lo ritengo superiore ai colleghi di ruolo. Gutiérrez, per caratteristiche però ha ancora punti deboli in fase difensiva, ma quando sta bene è imprendibile. Ha velocità, salta l’uomo con destro e sinistro. Il mister può scegliere in base all’avversario: se l’esterno opposto è molto strutturato, magari usi uno più difensivo, se giochi contro una squadra che usa il quinto di centrocampo, puoi sfruttare Gutiérrez. Se però dovessi sceglierne uno, in una partita secca, ti dico lui, è quello con più numeri, più assist, più giocate decisive".

Al Napoli si sta rivedendo quella famosa dicotomia tra campionato e Champions, tipica delle squadre di Antonio Conte. Come giudica questa situazione?

"Secondo me non è un problema legato solo a Conte. L’Atalanta sta facendo un buon percorso europeo ma fatica in campionato. L’Inter contro le grandi ha sempre zoppicato. Ora l’Inter avrà Arsenal e Chelsea, e vedremo se farà fatica anche lì. Questo significa che il livello europeo è altissimo, non è un limite dell’allenatore. È un problema di tutte le italiane, dobbiamo alzare l’intensità. I giocatori forti ci sono, anche in Italia, ma devono capire che andare in trasferta a vincere in Champions è durissima. Serve concentrazione totale, non puoi lasciare nulla al caso".

Domenica rivedremo il Napoli “ca***to” delle ultime gare di campionato o il Napoli un po’ molle visto nelle partite di Coppa?

"A me è piaciuta molto l’autocritica dei ragazzi, a partire da Lorenzo, il capitano, dopo la gara in Olanda. È finita male, certo, ma si sono subito assunti le responsabilità e sono ripartiti col piede giusto. Per me rivedremo il Napoli del campionato".

Un ascoltatore le chiede: come braccetto preferiresti Bastoni o Buongiorno?

"Buongiorno. Perché nella fase difensiva, secondo me, è superiore. Bastoni è fortissimo nel lancio lungo, imposta bene, ma un difensore prima di tutto deve difendere ed in questo Buongiorno mi dà più garanzie".