“Lo sfogo di Conte? Quando l’allenatore quando parla lo fa per farsi sentire da tutti ma soprattutto per farsi ascoltare dalla squadra. Per me è stata una provocazione alla squadra per provocare una reazione. Non è stato uno sfogo eccessivo - ha detto l’esperto dirigente sportivo Walter Sabatini a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre - perchè quando le situazioni sono gravi o pesanti bisogna fare interventi decisi e decisivi. Certamente questo è un intervento provocatorio. Io calciatore mi sarei incazzato a sentire sta cosa dal mio allenatore però credo che questa sia la reazione che Conte voglia in generale. A me non è mai capitato che un mio allenatore parlasse in quel modo ma c’ero io a fare da filtro. In generale nel calcio bisogna veramente essere molto presenti e vigili. Conte ha usato un modo molto cruento dialetticamente cruento ma capisco che l'abbia fatto in maniera solamente provocatoria per avere una risposta dai calciatori. Bisogna vedere adesso i ragazzi come reagiranno e secondo me lo faranno bene. Sarà però importante anche il confronto giorno per giorno con i calciatori, capire perché certe cose non funzionano. Qualche volta possono esserci problemi esterni che condizionano, perché non sono robot ma esseri umani. Faccio qualche esempio: a Roma Dovbyk è stato massacrato dalle critiche in maniera veramente eccessiva, ma qualcuno si è chiesto se avere i familiari sotto le bombe in Ucraina condiziona? Lo dico per esperienza personale: a Perugia avevo Muslimovic che allora era giovane, aveva talento ma non aveva un buon rendimento. Al mio rimprovero sulle prestazioni e sui mancati miglioramenti a un certo punto scoppiò a piangere e mi disse che aveva paura per la sua famiglia che in Bosnia era sotto le bombe, in quel caso per la guerra in corso nell’ormai ex Jugoslavia. Io mi scusai con lui. Con questo voglio dire che qualche volta bisogna calarsi nella realtà anche di questi ragazzi”.
di Napoli Magazine
12/11/2025 - 21:33
“Lo sfogo di Conte? Quando l’allenatore quando parla lo fa per farsi sentire da tutti ma soprattutto per farsi ascoltare dalla squadra. Per me è stata una provocazione alla squadra per provocare una reazione. Non è stato uno sfogo eccessivo - ha detto l’esperto dirigente sportivo Walter Sabatini a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre - perchè quando le situazioni sono gravi o pesanti bisogna fare interventi decisi e decisivi. Certamente questo è un intervento provocatorio. Io calciatore mi sarei incazzato a sentire sta cosa dal mio allenatore però credo che questa sia la reazione che Conte voglia in generale. A me non è mai capitato che un mio allenatore parlasse in quel modo ma c’ero io a fare da filtro. In generale nel calcio bisogna veramente essere molto presenti e vigili. Conte ha usato un modo molto cruento dialetticamente cruento ma capisco che l'abbia fatto in maniera solamente provocatoria per avere una risposta dai calciatori. Bisogna vedere adesso i ragazzi come reagiranno e secondo me lo faranno bene. Sarà però importante anche il confronto giorno per giorno con i calciatori, capire perché certe cose non funzionano. Qualche volta possono esserci problemi esterni che condizionano, perché non sono robot ma esseri umani. Faccio qualche esempio: a Roma Dovbyk è stato massacrato dalle critiche in maniera veramente eccessiva, ma qualcuno si è chiesto se avere i familiari sotto le bombe in Ucraina condiziona? Lo dico per esperienza personale: a Perugia avevo Muslimovic che allora era giovane, aveva talento ma non aveva un buon rendimento. Al mio rimprovero sulle prestazioni e sui mancati miglioramenti a un certo punto scoppiò a piangere e mi disse che aveva paura per la sua famiglia che in Bosnia era sotto le bombe, in quel caso per la guerra in corso nell’ormai ex Jugoslavia. Io mi scusai con lui. Con questo voglio dire che qualche volta bisogna calarsi nella realtà anche di questi ragazzi”.