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PACHUCA - Il vicepresidente Fassi: "Gattuso sta iniziando a conoscere meglio Lozano e a dargli fiducia, gli darà sempre più spazio"
11.07.2020 10:49 di Napoli Magazine

Dalla ripresa della Coppa Italia e del campionato, uno dei giocatori più positivi del Napoli è Hirving Lozano. L’attaccante messicano, a segno anche mercoledì sera a Genova dopo la rete di due settimane fa in casa dell’Hellas Verona, sta riscattando i primi sei mesi stagionali molto difficili. Sotto la guida di Gennaro Gattuso, l’attaccante messicano ha infatti trovato pochissimo spazio da dicembre a marzo, prima del lungo stop. Ora però la storia sta cambiando, con El Chucky che, a piccoli passi, sta tornando a mostrare le ottime qualità ammirate da tutta Europa quando indossava la maglia del PSV Eindhoven. La rete al Bentegodi lo ha sbloccato nuovamente. E se fino a un mese fa la sua cessione sembrava scontata, ora il giocatore potrebbe continuare la sua esperienza all’ombra del Vesuvio. Per parlare del numero 11 azzurro, “Europa Calcio” ha intervistato Andres Fassi, vicepresidente del Pachuca, lo storico e prestigioso club messicano dove Lozano è calcisticamente cresciuto. Oltre a essere un suo grande conoscitore, Fassi è una delle persone più importanti in questo suo importante percorso.

 

Così esordisce sull’annata a Napoli: “Credo che la stagione di Hirving sia dipesa molto dall’andamento incostante degli azzurri. Gattuso ha iniziato a dargli fiducia, nonostante non abbia un minutaggio alto Hirving ha dimostrato di essere un grande calciatore e un ottimo goleador. Ha tutte le caratteristiche adatte per giocare nelle migliori squadre di calcio europee. Ancelotti lo conosceva, Gattuso si è ritrovato con un calciatore che non aveva chiesto. Questo è normale tra tecnici che vivono questo tipo di situazioni. Però Lozano è unico nel suo rendimento e sta dimostrando che è uno dei primi dieci attaccanti in Europa, possiede tutto: dinamismo, visione di gioco, ha fiuto del gol, è devastante nell’uno contro uno. Ha fatto vedere tutto ciò al Pachuca, con il Messico e al PSV. Ora anche al Napoli sta dimostrando di che pasta è fatto. La sua migliore dote? La mobilità, deve essere libero di stare in ogni parte del campo. E’ bravissimo nel cercare gli spazi vuoti. Inoltre non è timido e ha personalità: quando la squadra ha bisogno di lui risponde sempre presente“.

 

Sul primo incontro con El Chucky e sull’esordio con il Pachuca: “Lo conobbi quando aveva tredici anni. Veniva da Città del Messico, da una delle diverse scuola che il Pachuca ha in giro per il Messico. Suo padre lo accompagnava sempre agli allenamenti. Ad un certo punto si è fermato nel convitto dove alloggiavano altri ragazzi della squadra. Si impegnava molto, e di conseguenza migliorava a vista d’occhio. Vuole sempre essere il numero uno, la determinazione è la sua virtù principale. Lo mostra anche quando gioca. Ricordo ancora quando al Pachuca si trovava in ritiro con la prima squadra. L’allenatore lo lasciò con la terza squadra, due giorni dopo arrivai anche io e, non vedendo il suo nome nell’elenco della rosa principale, gli chiesi cosa fosse successo. Hirving mi rispose che era stato semplicemente escluso, quindi parlai con il tecnico Enrique Meza e gli dissi che Lozano doveva giocare con la squadra A. Fu un momento straordinario perché da quel momento non lasciò mai più la prima squadra. Pochi mesi più tardi fu convocato per la sfida all’Azteca contro l’America. Sullo 0-0 e a sette minuti dalla fine, Meza lo inserì al posto di Damm, e all’88’ Hirving segnò la rete che decise la grande sfida, con un preciso sinistro dopo due dribbling. Da quel momento non si è più fermato. Ha sempre creduto in sé stesso e non gli è mai mancata la personalità, che gli ha permesso di diventare uno dei migliori attaccanti che giocano in Europa“.

 

 

Sul futuro di Lozano: “Lascerà Napoli? Questo non lo so. Per lui è molto importante giocare da titolare. Non è un calciatore da panchina, sarebbe solo sprecato. Se così fosse, è giusto che cambi squadra. Per un calciatore è molto importante la fiducia dell’allenatore. Ancelotti credeva molto in lui, mentre Gattuso lo inserisce pochi minuti a partita: ma ogni volta che entra in campo Hirving dà sempre la risposta giusta: ha realizzato gol decisivi ed ha portato punti al Napoli. Credo che Gattuso stia iniziando a conoscerlo meglio e gli darà sempre più spazio“.

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PACHUCA - Il vicepresidente Fassi: "Gattuso sta iniziando a conoscere meglio Lozano e a dargli fiducia, gli darà sempre più spazio"

di Napoli Magazine

11/07/2024 - 10:49

Dalla ripresa della Coppa Italia e del campionato, uno dei giocatori più positivi del Napoli è Hirving Lozano. L’attaccante messicano, a segno anche mercoledì sera a Genova dopo la rete di due settimane fa in casa dell’Hellas Verona, sta riscattando i primi sei mesi stagionali molto difficili. Sotto la guida di Gennaro Gattuso, l’attaccante messicano ha infatti trovato pochissimo spazio da dicembre a marzo, prima del lungo stop. Ora però la storia sta cambiando, con El Chucky che, a piccoli passi, sta tornando a mostrare le ottime qualità ammirate da tutta Europa quando indossava la maglia del PSV Eindhoven. La rete al Bentegodi lo ha sbloccato nuovamente. E se fino a un mese fa la sua cessione sembrava scontata, ora il giocatore potrebbe continuare la sua esperienza all’ombra del Vesuvio. Per parlare del numero 11 azzurro, “Europa Calcio” ha intervistato Andres Fassi, vicepresidente del Pachuca, lo storico e prestigioso club messicano dove Lozano è calcisticamente cresciuto. Oltre a essere un suo grande conoscitore, Fassi è una delle persone più importanti in questo suo importante percorso.

 

Così esordisce sull’annata a Napoli: “Credo che la stagione di Hirving sia dipesa molto dall’andamento incostante degli azzurri. Gattuso ha iniziato a dargli fiducia, nonostante non abbia un minutaggio alto Hirving ha dimostrato di essere un grande calciatore e un ottimo goleador. Ha tutte le caratteristiche adatte per giocare nelle migliori squadre di calcio europee. Ancelotti lo conosceva, Gattuso si è ritrovato con un calciatore che non aveva chiesto. Questo è normale tra tecnici che vivono questo tipo di situazioni. Però Lozano è unico nel suo rendimento e sta dimostrando che è uno dei primi dieci attaccanti in Europa, possiede tutto: dinamismo, visione di gioco, ha fiuto del gol, è devastante nell’uno contro uno. Ha fatto vedere tutto ciò al Pachuca, con il Messico e al PSV. Ora anche al Napoli sta dimostrando di che pasta è fatto. La sua migliore dote? La mobilità, deve essere libero di stare in ogni parte del campo. E’ bravissimo nel cercare gli spazi vuoti. Inoltre non è timido e ha personalità: quando la squadra ha bisogno di lui risponde sempre presente“.

 

Sul primo incontro con El Chucky e sull’esordio con il Pachuca: “Lo conobbi quando aveva tredici anni. Veniva da Città del Messico, da una delle diverse scuola che il Pachuca ha in giro per il Messico. Suo padre lo accompagnava sempre agli allenamenti. Ad un certo punto si è fermato nel convitto dove alloggiavano altri ragazzi della squadra. Si impegnava molto, e di conseguenza migliorava a vista d’occhio. Vuole sempre essere il numero uno, la determinazione è la sua virtù principale. Lo mostra anche quando gioca. Ricordo ancora quando al Pachuca si trovava in ritiro con la prima squadra. L’allenatore lo lasciò con la terza squadra, due giorni dopo arrivai anche io e, non vedendo il suo nome nell’elenco della rosa principale, gli chiesi cosa fosse successo. Hirving mi rispose che era stato semplicemente escluso, quindi parlai con il tecnico Enrique Meza e gli dissi che Lozano doveva giocare con la squadra A. Fu un momento straordinario perché da quel momento non lasciò mai più la prima squadra. Pochi mesi più tardi fu convocato per la sfida all’Azteca contro l’America. Sullo 0-0 e a sette minuti dalla fine, Meza lo inserì al posto di Damm, e all’88’ Hirving segnò la rete che decise la grande sfida, con un preciso sinistro dopo due dribbling. Da quel momento non si è più fermato. Ha sempre creduto in sé stesso e non gli è mai mancata la personalità, che gli ha permesso di diventare uno dei migliori attaccanti che giocano in Europa“.

 

 

Sul futuro di Lozano: “Lascerà Napoli? Questo non lo so. Per lui è molto importante giocare da titolare. Non è un calciatore da panchina, sarebbe solo sprecato. Se così fosse, è giusto che cambi squadra. Per un calciatore è molto importante la fiducia dell’allenatore. Ancelotti credeva molto in lui, mentre Gattuso lo inserisce pochi minuti a partita: ma ogni volta che entra in campo Hirving dà sempre la risposta giusta: ha realizzato gol decisivi ed ha portato punti al Napoli. Credo che Gattuso stia iniziando a conoscerlo meglio e gli darà sempre più spazio“.