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RADIO 24 - Collina: "Tocco di mano, criterio che conta è l'immediatezza, Var irreversibile, migliorerà e diventerà più democratico"
24.04.2020 18:02 di Napoli Magazine

"Preciso subito che l'Ifab si riunisce una volta all'anno, ma lavora, studia e valuta per tutto il resto della stagione. Rispetto a prima, oggi ci sono delle commissioni formate da persone che di calcio ne sanno:penso a una parte più tecnica, che prevede anche arbitri, insieme a esperti, ex calciatori ed ex allenatori del calibro di Figo, Boban, Nakata, Wenger, Maturana, rappresentanti del FifPro e delle leghe. Quindi mi viene da ridere quando sento dire che quelli dell'Ifab sono dei parrucconi".  Inizia con questa precisazione a Tutti Convocati su  Radio 24, l’intervento di Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri della Fifa e membro dell'Ifab, che chiarisce le novità regolamentari in vista della prossima stagione.  "Direi che quest'anno ci siamo focalizzati soprattutto sul rifinire i tanti cambiamenti introdotti nel 2019-2020 - spiega Collina -, alla luce di quanto visto in questa metà o poco più di stagione. Mi riferisco per esempio al calcio di rinvio, perché quello già giocato all'interno dell'area di rigore è stato sicuramente positivo, ha velocizzato la ripresa di gioco. Lo abbiamo prontamente adeguato a ogni possibile sfumatura, così come il tocco di mano da cui scaturisce un gol o un assist. In questo caso abbiamo cercato di definire dove inizia un braccio e dove finisce la spalla, cosa che prima veniva lasciata all'interpretazione. Prima venivano puniti falli di mano assolutamente involontari, come quello per cui venne annullato un gol a Neymar nella finale della Champions 2015 a Berlino, ora abbiamo codificato che la volontarietà è solo uno dei criteri per rendere punibile un fallo di questo tipo. Più semplicemente, da adesso qualunque tocco con la mano sarà punito se causerà o favorirà una segnatura della rete, che sia un gol o un assist. Il criterio che conta è l'immediatezza, non la volontarietà".        

 

Var è ormai un processo irreversibile? "Assolutamente sì”  E’ la risposta di Pierluigi Collina, presidente commissione arbitri FIFA e membro Ifab, in collegamento con Tuti convocati su Radio 24, “Dovremo cercare di continuare a migliorarlo, e lo stiamo facendo in questi anni. Dobbiamo però far sì che il Var venga applicato in maniera più omogenea in tutto il mondo, questo strumento deve diventare più democratico e quindi utilizzabile anche da paesi con meno risorse umane ed economiche seppur in versione ridotta, in versione light, più semplice e meno costosa, anche se con risultati diversi, perché non sarà paragonabile, ma almeno avere un qualcosa di più adatto". Ma quanto conta la componente umana dietro alla tecnologia? Domanda Giovanni capuano di Radio 24 "Non dimentichiamoci che c'è sempre un uomo dietro al Var - puntualizza . La componente umana è sempre fondamentale, parliamo infatti di una tecnologia al servizio dell'uomo e l’uomo è fallibile. Dipende dalle varie culture quanto sia possibile accettare un errore o meno, da qui le differenze di utilizzo che ci sono state. Non si può passare da un campionato in cui viene usato il Var ogni due per tre e uno in cui viene usato poco e nulla. Per questo dobbiamo renderne l'utilizzo più omogeneo. Va salvaguardata quindi la centralità dell'arbitro di campo come decisore finale. Negli episodi  interpretabili è proprio il direttore di gara, e non l'arbitro al Var, che deve rivedere le immagini e prendere una decisione.".   Per Collina, il bilancio Var è positivo. "La valutazione finora – continua a Radio 24  - è positiva, ci sono più pro che contro. Quando le cose vanno bene, ovviamente, si cerca sempre di alzare l'asticella. In questi anni abbiamo però migliorato anche la stessa tecnologia, che oggi è in grado di offrire risposte migliori". A Collina viene poi chiesto un giudizio sul tempo effettivo, e se ci si potrà arrivare anche nel calcio "All'Ifab ne abbiamo discusso - replica -, e come Fifa abbiamo cercato di aumentare i minuti di recupero all'interno di un match. Il Mondiale del 2018 ha rappresentato la svolta, visto che siamo passati da tre a sei minuti di recupero di media. Abbiamo parlato nello specifico anche del tempo effettivo, ma già ora direi che non siamo lontani dai 60 minuti di tempo effettivo a partita. La gente paga il biglietto per vedere calcio giocato, più fai recupero, più aumenta il divertimento". 

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di Napoli Magazine

24/04/2020 - 18:02

"Preciso subito che l'Ifab si riunisce una volta all'anno, ma lavora, studia e valuta per tutto il resto della stagione. Rispetto a prima, oggi ci sono delle commissioni formate da persone che di calcio ne sanno:penso a una parte più tecnica, che prevede anche arbitri, insieme a esperti, ex calciatori ed ex allenatori del calibro di Figo, Boban, Nakata, Wenger, Maturana, rappresentanti del FifPro e delle leghe. Quindi mi viene da ridere quando sento dire che quelli dell'Ifab sono dei parrucconi".  Inizia con questa precisazione a Tutti Convocati su  Radio 24, l’intervento di Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri della Fifa e membro dell'Ifab, che chiarisce le novità regolamentari in vista della prossima stagione.  "Direi che quest'anno ci siamo focalizzati soprattutto sul rifinire i tanti cambiamenti introdotti nel 2019-2020 - spiega Collina -, alla luce di quanto visto in questa metà o poco più di stagione. Mi riferisco per esempio al calcio di rinvio, perché quello già giocato all'interno dell'area di rigore è stato sicuramente positivo, ha velocizzato la ripresa di gioco. Lo abbiamo prontamente adeguato a ogni possibile sfumatura, così come il tocco di mano da cui scaturisce un gol o un assist. In questo caso abbiamo cercato di definire dove inizia un braccio e dove finisce la spalla, cosa che prima veniva lasciata all'interpretazione. Prima venivano puniti falli di mano assolutamente involontari, come quello per cui venne annullato un gol a Neymar nella finale della Champions 2015 a Berlino, ora abbiamo codificato che la volontarietà è solo uno dei criteri per rendere punibile un fallo di questo tipo. Più semplicemente, da adesso qualunque tocco con la mano sarà punito se causerà o favorirà una segnatura della rete, che sia un gol o un assist. Il criterio che conta è l'immediatezza, non la volontarietà".        

 

Var è ormai un processo irreversibile? "Assolutamente sì”  E’ la risposta di Pierluigi Collina, presidente commissione arbitri FIFA e membro Ifab, in collegamento con Tuti convocati su Radio 24, “Dovremo cercare di continuare a migliorarlo, e lo stiamo facendo in questi anni. Dobbiamo però far sì che il Var venga applicato in maniera più omogenea in tutto il mondo, questo strumento deve diventare più democratico e quindi utilizzabile anche da paesi con meno risorse umane ed economiche seppur in versione ridotta, in versione light, più semplice e meno costosa, anche se con risultati diversi, perché non sarà paragonabile, ma almeno avere un qualcosa di più adatto". Ma quanto conta la componente umana dietro alla tecnologia? Domanda Giovanni capuano di Radio 24 "Non dimentichiamoci che c'è sempre un uomo dietro al Var - puntualizza . La componente umana è sempre fondamentale, parliamo infatti di una tecnologia al servizio dell'uomo e l’uomo è fallibile. Dipende dalle varie culture quanto sia possibile accettare un errore o meno, da qui le differenze di utilizzo che ci sono state. Non si può passare da un campionato in cui viene usato il Var ogni due per tre e uno in cui viene usato poco e nulla. Per questo dobbiamo renderne l'utilizzo più omogeneo. Va salvaguardata quindi la centralità dell'arbitro di campo come decisore finale. Negli episodi  interpretabili è proprio il direttore di gara, e non l'arbitro al Var, che deve rivedere le immagini e prendere una decisione.".   Per Collina, il bilancio Var è positivo. "La valutazione finora – continua a Radio 24  - è positiva, ci sono più pro che contro. Quando le cose vanno bene, ovviamente, si cerca sempre di alzare l'asticella. In questi anni abbiamo però migliorato anche la stessa tecnologia, che oggi è in grado di offrire risposte migliori". A Collina viene poi chiesto un giudizio sul tempo effettivo, e se ci si potrà arrivare anche nel calcio "All'Ifab ne abbiamo discusso - replica -, e come Fifa abbiamo cercato di aumentare i minuti di recupero all'interno di un match. Il Mondiale del 2018 ha rappresentato la svolta, visto che siamo passati da tre a sei minuti di recupero di media. Abbiamo parlato nello specifico anche del tempo effettivo, ma già ora direi che non siamo lontani dai 60 minuti di tempo effettivo a partita. La gente paga il biglietto per vedere calcio giocato, più fai recupero, più aumenta il divertimento".