Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma accostato al Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: “Si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene. Ranieri è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Il gesto sullo stemma della Roma dopo il gol nel derby? Era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, casa mia. Non ci sarà un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo. L’impegno è sempre massimo, questa è una maglia molto speciale. Con Ranieri abbiamo ritrovato la via, siamo più positivi guardando al futuro. Ora dobbiamo solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci l’elmetto, come dice il mister. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato tolto a Budapest. Se ho pensato in passato di andare via? No, mai. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby”.
di Napoli Magazine
11/01/2025 - 08:22
Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma accostato al Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: “Si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene. Ranieri è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Il gesto sullo stemma della Roma dopo il gol nel derby? Era un gesto per dire che questa per me è una società speciale, casa mia. Non ci sarà un giorno in cui Pellegrini darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo. L’impegno è sempre massimo, questa è una maglia molto speciale. Con Ranieri abbiamo ritrovato la via, siamo più positivi guardando al futuro. Ora dobbiamo solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci l’elmetto, come dice il mister. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato tolto a Budapest. Se ho pensato in passato di andare via? No, mai. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi. Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli occhi prima del derby”.