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ROMELU - Lukaku: "Spero di riscoprire la passione di giocare col Belgio, voglio tornare da leader, la mentalità del gruppo deve migliorare, Tedesco ha detto che ha bisogno di me"
16.10.2024 22:11 di Napoli Magazine

Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha parlato del suo rapporto con la Nazionale in una lunga intervista rilasciata al podcast belga "Amici dello Sport": "Spero di riscoprire la passione di giocare in Nazionale e che il fuoco torni a bruciarmi dentro per il Belgio. Il prossimo obiettivo col Belgio è il Mondiale 2026 e sembra ancora lontanissimo. Voglio tornare in Nazionale da leader, ma non posso essere felice se non vinciamo. Questa è l'unica cosa che manca a questo gruppo, a livello di mentalità si può fare ancora molto ed è ciò che posso insegnargli. Mondiali 2022? Volevo esserci per il mio Paese perché l’allenatore e la squadra avevano bisogno di me. Per la prima volta in 29 anni il calcio mi ha fatto soffrire, non ero depresso ma piangevo tutti i giorni, per settimane, anche se ero in vacanza. Henry mi chiamava tre volte al giorno, la mia famiglia era a Milano e io mi sentivo senza energie, sentivo di aver bisogno di restare da solo. Domenico Tedesco? Volevo dire addio alla Nazionale, lui è arrivato dicendo che aveva bisogno di me, così ho deciso di seguirlo. Dopo le partite con Svezia e Germania avevo ancora dei dubbi. Courtois? La Federazione avrebbe dovuto gestire meglio quella situazione, avrebbe dovuto impedire domande sul caso in conferenza stampa perché l'allenatore aveva già detto ciò che pensava. Ora questa faccenda si sta trascinando, in quale altro Paese succede tutto ciò?".

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16/10/2024 - 22:11

Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha parlato del suo rapporto con la Nazionale in una lunga intervista rilasciata al podcast belga "Amici dello Sport": "Spero di riscoprire la passione di giocare in Nazionale e che il fuoco torni a bruciarmi dentro per il Belgio. Il prossimo obiettivo col Belgio è il Mondiale 2026 e sembra ancora lontanissimo. Voglio tornare in Nazionale da leader, ma non posso essere felice se non vinciamo. Questa è l'unica cosa che manca a questo gruppo, a livello di mentalità si può fare ancora molto ed è ciò che posso insegnargli. Mondiali 2022? Volevo esserci per il mio Paese perché l’allenatore e la squadra avevano bisogno di me. Per la prima volta in 29 anni il calcio mi ha fatto soffrire, non ero depresso ma piangevo tutti i giorni, per settimane, anche se ero in vacanza. Henry mi chiamava tre volte al giorno, la mia famiglia era a Milano e io mi sentivo senza energie, sentivo di aver bisogno di restare da solo. Domenico Tedesco? Volevo dire addio alla Nazionale, lui è arrivato dicendo che aveva bisogno di me, così ho deciso di seguirlo. Dopo le partite con Svezia e Germania avevo ancora dei dubbi. Courtois? La Federazione avrebbe dovuto gestire meglio quella situazione, avrebbe dovuto impedire domande sul caso in conferenza stampa perché l'allenatore aveva già detto ciò che pensava. Ora questa faccenda si sta trascinando, in quale altro Paese succede tutto ciò?".