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SALERNITANA - Sepe: "Il Napoli è imbattibile, gioca il miglior calcio in Italia e forse in Europa"
09.12.2022 16:31 di Napoli Magazine

Luigi Sepe, portiere della Salernitana, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.

 

Cosa ha spinto un portiere bravo come lei ad accettare Salerno quando la classifica sapeva già di condanna certa?

"Ho percepito la voglia di fare questa impresa da parte della società e del direttore sportivo. Erano tutti convinti potesse accadere qualcosa di importante, alla fine ci siamo riusciti e abbiamo scritto una pagina di storia".

 

Quali sono state le componenti determinanti?

"Sembra una frase fatta ma direi la compattezza del gruppo, oltre alla qualità dei singoli. Non è mancato anche un pizzico di fortuna, visto che le altre squadre si sono fermate e hanno agevolato la nostra rimonta".

 

Il gol del Cagliari in pieno recupero, il rigore sbagliato a Empoli, lo 0-4 in casa con l'Udinese. Cosa avete provato in quel rush finale ricco di colpi di scena e capovolgimenti di fronte?

"La salvezza è dipesa moltissimo dal pareggio tra Venezia e Cagliari, ma abbiamo avuto comunque le occasioni per chiudere il discorso. Il Cagliari ha pareggiato qui al 97', a Empoli non avremmo meritato di vincere eppure c'è stata la grande occasione di Perotti con quel calcio di rigore. Con l'Udinese ha prevalso la paura di vincere, quando l'obiettivo è importante può capitare di sbagliare partita. Ma anche i nostri diretti avversari hanno vissuto sulla propria pelle quelle sensazioni, lo 0-0 di Venezia lo testimonia. Credo che abbiamo meritato di tagliare il traguardo, sarebbe stato un peccato invalidare una rincorsa incredibile".

 

Quanto ha inciso il fattore Arechi?

"Il pubblico è stato d'aiuto per la salvezza, su questo non c'è dubbio. Mi viene in mente la partita con la Fiorentina, la tifoseria è stata incredibile. Altrettanto con Venezia e Cagliari nel doppio scontro diretto. A Empoli c'erano seimila persone, a Torino con la Juventus c'era una marea di gente per non parlare dell'invasione all'Olimpico. Vorrei che si creasse lo stesso clima anche nel prossimo girone di ritorno, sembra tutto facile e scontato ma in realtà dobbiamo essere bravi a portare a casa quanti più punti possibile".

 

Un grande ex come Arturo Di Napoli dice che il tifoso, anche singolarmente, può incidere sempre su prestazioni e risultati anche solo con una frase di incitamento o un messaggi di supporto sui social...

"In parte sono d'accordo, anche se sui social ci sono tutti. Dai bambini agli anziani. Ci sta quello che ti vuole sostenere e incoraggiare per farti rendere al massimo. Ti faccio un esempio. Bonazzoli è un grande giocatore, ha fatto gol importanti ed è stato applaudito. Oggi non segna e qualcuno scrive contro. Non è solo a Salerno, ci mancherebbe. Pare che nemmeno Cristiano Ronaldo sia buono. E' la parte bella e brutta del calcio. I tifosi possono incidere, specialmente nei momenti di difficoltà. Ma dobbiamo essere consapevoli che chi ti esalta oggi ti fischierà domani se commetti qualche errore".

 

Quale è stato l'intervento più difficile e quale errore si rimprovera in particolare?

"La parata più importante l'ho fatta a Empoli. Stavamo perdendo 1-0, ho compiuto un doppio intervento e il raddoppio ci avrebbe tagliato le gambe avvicinandoci alla retrocessione. Gli errori ci sono stati, fanno parte del gioco, forse posso parlare della gara contro il Lecce persa per 2-1".

 

C'è chi dice che Sepe dia sicurezza tra i pali e meno nelle uscite...

"Sono stato sempre bravo nelle uscite e con i piedi. In porta sono meno appariscente, non mi piace fare la grande parata. Quella scenica o per i fotografi", come si suol dire. E' il mio modo di stare in campo, il mio stile. Non è per me fare l'intervento ad affetto, il volo plastico o cose del genere. Ogni portiere ha delle peculiarità ben precise. Faccio un discorso generale. In Italia attualmente il portiere più forte è Vicario e io mi sento opposto, per caratteristiche. Consigli del Sassuolo forse è meno appariscente, ma fa sempre il suo ed è il classico giocatore che porta punti in classifica. Questo ruolo è sempre delicato. Faccio un discorso generale: la serie A è un altro mondo, è capitato che gente che ha fatto la differenza in B si sia ritrovata a fare la panchina in massima serie".

 

In B c'è qualcuno che le piace?

"Direi Caprile del Bari".

 

Qual è l'errore da non commettere nella seconda parte di stagione?

"Non dobbiamo abbassare la guardia, ci sono 4 mesi in cui dover fare più punti possibile. Iervolino è ambizioso e fa bene a parlare di zona sinistra della classifica, questo dipenderà da noi. Se siamo quelli che prendono otto gol tra Sassuolo e Monza è meglio pensare esclusivamente alla salvezza, se la Salernitana è quella di Roma con la Lazio è legittimo guardare avanti con fiducia. Il mix giusto deve essere quello tra sana ambizione e umiltà. E' un dato di fatto che a Monza abbiamo perso meritatamente, sbagliando l'approccio. La Salernitana deve stare in partita 90 minuti, anche quando va in svantaggio".

 

Il 23 gennaio ci sarà il derby, per lei che è un ex ed è napoletano sarà una sfida speciale...

"Il Napoli è imbattibile, gioca il miglior calcio in Italia e forse in Europa. Occorrerà una grande Salernitana, capace di riportare in campo la spinta e la carica del dodicesimo uomo. Ogni componente deve fare fronte comune per permetterci di disputare una partita di livello, pur consapevoli che l'avversario è di livello assoluto".

 

Iervolino parla di Salernitana in Europa entro tre anni e di Sepe degno già ora della convocazione in Nazionale...

"Me lo auguro. Per lui, per me e per tutti. Anche se sarei più contento di vedere la Salernitana in Europa con Sepe in porta. La Nazionale è il sogno di tutti, ma se faccio 38 partite in A con la maglia granata è un orgoglio smisurato".

 

Si parla del possibile arrivo di un altro portiere, soprattutto se i tempi di recupero dopo il suo infortunio dovessero essere lunghi...

"Un giocatore debole si fa influenzare dalle notizie, io no. Io so di essere forte, se il mio infortunio dovesse essere più grave del previsto sarei contento perchè poi si potrà fare il paragone. Sarebbe uno stimolo in più. Gollini, Cragno, Radu...non importa. Vediamo cosa accadrà, è sempre il campo a parlare. Fermo restando che di Fiorillo si parlava benissimo fino a poco tempo fa e non credo non sia in grado di scendere in campo. Non mi faccio influenzare dalle voci, so che la società ha fiducia in me".

 

Che pensa delle voci sull'esonero di Nicola?

"Si parla di Nicola come motivatore, ma è arrivato a Salerno in una situazione critica e ci poteva salvare con due giornate d'anticipo. Il gruppo lo ha saputo creare, ma anche il gioco ci ha consentito di vincere le partite. Tutti hanno i limiti, altrimenti giocheremmo in un top club. Ma siamo a disposizione della Salernitana e siamo sicuri delle nostre qualità. Non ha senso leggere che l'allenatore è in discussione per ogni sconfitta, per fortuna mentalmente è forte e non si fa condizionare. Altrimenti le parole della gente potevano incidere negativamente. Per fortuna abbiamo un bravo direttore e un ottimo presidente che isolano da ogni tipo di voce, siamo circondati da professionisti intelligenti. Siamo tutti sulla stessa barca, se dopo ogni onda vogliamo cacciare qualcuno rischiamo di affondare".

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SALERNITANA - Sepe: "Il Napoli è imbattibile, gioca il miglior calcio in Italia e forse in Europa"

di Napoli Magazine

09/12/2024 - 16:31

Luigi Sepe, portiere della Salernitana, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.

 

Cosa ha spinto un portiere bravo come lei ad accettare Salerno quando la classifica sapeva già di condanna certa?

"Ho percepito la voglia di fare questa impresa da parte della società e del direttore sportivo. Erano tutti convinti potesse accadere qualcosa di importante, alla fine ci siamo riusciti e abbiamo scritto una pagina di storia".

 

Quali sono state le componenti determinanti?

"Sembra una frase fatta ma direi la compattezza del gruppo, oltre alla qualità dei singoli. Non è mancato anche un pizzico di fortuna, visto che le altre squadre si sono fermate e hanno agevolato la nostra rimonta".

 

Il gol del Cagliari in pieno recupero, il rigore sbagliato a Empoli, lo 0-4 in casa con l'Udinese. Cosa avete provato in quel rush finale ricco di colpi di scena e capovolgimenti di fronte?

"La salvezza è dipesa moltissimo dal pareggio tra Venezia e Cagliari, ma abbiamo avuto comunque le occasioni per chiudere il discorso. Il Cagliari ha pareggiato qui al 97', a Empoli non avremmo meritato di vincere eppure c'è stata la grande occasione di Perotti con quel calcio di rigore. Con l'Udinese ha prevalso la paura di vincere, quando l'obiettivo è importante può capitare di sbagliare partita. Ma anche i nostri diretti avversari hanno vissuto sulla propria pelle quelle sensazioni, lo 0-0 di Venezia lo testimonia. Credo che abbiamo meritato di tagliare il traguardo, sarebbe stato un peccato invalidare una rincorsa incredibile".

 

Quanto ha inciso il fattore Arechi?

"Il pubblico è stato d'aiuto per la salvezza, su questo non c'è dubbio. Mi viene in mente la partita con la Fiorentina, la tifoseria è stata incredibile. Altrettanto con Venezia e Cagliari nel doppio scontro diretto. A Empoli c'erano seimila persone, a Torino con la Juventus c'era una marea di gente per non parlare dell'invasione all'Olimpico. Vorrei che si creasse lo stesso clima anche nel prossimo girone di ritorno, sembra tutto facile e scontato ma in realtà dobbiamo essere bravi a portare a casa quanti più punti possibile".

 

Un grande ex come Arturo Di Napoli dice che il tifoso, anche singolarmente, può incidere sempre su prestazioni e risultati anche solo con una frase di incitamento o un messaggi di supporto sui social...

"In parte sono d'accordo, anche se sui social ci sono tutti. Dai bambini agli anziani. Ci sta quello che ti vuole sostenere e incoraggiare per farti rendere al massimo. Ti faccio un esempio. Bonazzoli è un grande giocatore, ha fatto gol importanti ed è stato applaudito. Oggi non segna e qualcuno scrive contro. Non è solo a Salerno, ci mancherebbe. Pare che nemmeno Cristiano Ronaldo sia buono. E' la parte bella e brutta del calcio. I tifosi possono incidere, specialmente nei momenti di difficoltà. Ma dobbiamo essere consapevoli che chi ti esalta oggi ti fischierà domani se commetti qualche errore".

 

Quale è stato l'intervento più difficile e quale errore si rimprovera in particolare?

"La parata più importante l'ho fatta a Empoli. Stavamo perdendo 1-0, ho compiuto un doppio intervento e il raddoppio ci avrebbe tagliato le gambe avvicinandoci alla retrocessione. Gli errori ci sono stati, fanno parte del gioco, forse posso parlare della gara contro il Lecce persa per 2-1".

 

C'è chi dice che Sepe dia sicurezza tra i pali e meno nelle uscite...

"Sono stato sempre bravo nelle uscite e con i piedi. In porta sono meno appariscente, non mi piace fare la grande parata. Quella scenica o per i fotografi", come si suol dire. E' il mio modo di stare in campo, il mio stile. Non è per me fare l'intervento ad affetto, il volo plastico o cose del genere. Ogni portiere ha delle peculiarità ben precise. Faccio un discorso generale. In Italia attualmente il portiere più forte è Vicario e io mi sento opposto, per caratteristiche. Consigli del Sassuolo forse è meno appariscente, ma fa sempre il suo ed è il classico giocatore che porta punti in classifica. Questo ruolo è sempre delicato. Faccio un discorso generale: la serie A è un altro mondo, è capitato che gente che ha fatto la differenza in B si sia ritrovata a fare la panchina in massima serie".

 

In B c'è qualcuno che le piace?

"Direi Caprile del Bari".

 

Qual è l'errore da non commettere nella seconda parte di stagione?

"Non dobbiamo abbassare la guardia, ci sono 4 mesi in cui dover fare più punti possibile. Iervolino è ambizioso e fa bene a parlare di zona sinistra della classifica, questo dipenderà da noi. Se siamo quelli che prendono otto gol tra Sassuolo e Monza è meglio pensare esclusivamente alla salvezza, se la Salernitana è quella di Roma con la Lazio è legittimo guardare avanti con fiducia. Il mix giusto deve essere quello tra sana ambizione e umiltà. E' un dato di fatto che a Monza abbiamo perso meritatamente, sbagliando l'approccio. La Salernitana deve stare in partita 90 minuti, anche quando va in svantaggio".

 

Il 23 gennaio ci sarà il derby, per lei che è un ex ed è napoletano sarà una sfida speciale...

"Il Napoli è imbattibile, gioca il miglior calcio in Italia e forse in Europa. Occorrerà una grande Salernitana, capace di riportare in campo la spinta e la carica del dodicesimo uomo. Ogni componente deve fare fronte comune per permetterci di disputare una partita di livello, pur consapevoli che l'avversario è di livello assoluto".

 

Iervolino parla di Salernitana in Europa entro tre anni e di Sepe degno già ora della convocazione in Nazionale...

"Me lo auguro. Per lui, per me e per tutti. Anche se sarei più contento di vedere la Salernitana in Europa con Sepe in porta. La Nazionale è il sogno di tutti, ma se faccio 38 partite in A con la maglia granata è un orgoglio smisurato".

 

Si parla del possibile arrivo di un altro portiere, soprattutto se i tempi di recupero dopo il suo infortunio dovessero essere lunghi...

"Un giocatore debole si fa influenzare dalle notizie, io no. Io so di essere forte, se il mio infortunio dovesse essere più grave del previsto sarei contento perchè poi si potrà fare il paragone. Sarebbe uno stimolo in più. Gollini, Cragno, Radu...non importa. Vediamo cosa accadrà, è sempre il campo a parlare. Fermo restando che di Fiorillo si parlava benissimo fino a poco tempo fa e non credo non sia in grado di scendere in campo. Non mi faccio influenzare dalle voci, so che la società ha fiducia in me".

 

Che pensa delle voci sull'esonero di Nicola?

"Si parla di Nicola come motivatore, ma è arrivato a Salerno in una situazione critica e ci poteva salvare con due giornate d'anticipo. Il gruppo lo ha saputo creare, ma anche il gioco ci ha consentito di vincere le partite. Tutti hanno i limiti, altrimenti giocheremmo in un top club. Ma siamo a disposizione della Salernitana e siamo sicuri delle nostre qualità. Non ha senso leggere che l'allenatore è in discussione per ogni sconfitta, per fortuna mentalmente è forte e non si fa condizionare. Altrimenti le parole della gente potevano incidere negativamente. Per fortuna abbiamo un bravo direttore e un ottimo presidente che isolano da ogni tipo di voce, siamo circondati da professionisti intelligenti. Siamo tutti sulla stessa barca, se dopo ogni onda vogliamo cacciare qualcuno rischiamo di affondare".