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SKY - Italia, Raspadori: "E' un peccato, abbiamo dimostrato di essere una squadra forte"
24.03.2025 00:56 di Napoli Magazine

Giacomo Raspadori, attaccante dell'Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, dopo il pari con la Germania e l'eliminazione dalla Nations League: "Sicuramente c'è tanto rammarico perché sappiamo che nel primo tempo ci sono soprattutto demeriti nostri, più che altro sui gol subiti. Quando vieni qui contro una squadra così forte, segni 3 gol e non riesci a vincere e portare la partita ai supplementari è veramente un peccato perché penso che nella storia segnare 3 gol in Germania non dico sia qualcosa di unico, ma di molto raro e difficile. Peccato, sappiamo che abbiamo avuto una grande reazione, sappiamo che reazioni così le hanno solo le squadre forti e dobbiamo lavorare ripartendo da questo. Sicuramente lavoriamo su tutto. Sappiamo che a questi livelli in partite così delicate l'episodio e il dettaglio fa la differenza. Si è trattato di un momento di disattenzione che sicuramente non deve capitare, ma è successo. Eravamo in difficoltà e quando lo sei esce qualche errore e fragilità in più. Ripeto, è andata così, ma è un peccato perché abbiamo dimostrato che siamo una squadra che li poteva battere, li abbiamo messi in difficoltà e potevamo essere un po' più continui negli episodi. Che Nazionale ci sentiamo? Penso che per costruire qualcosa di importante e portare questa maglia dove merita di stare ci sia da essere consapevoli di questo, ovvero che ci manca quel pizzico di cattiveria in più negli episodi, quel qualcosa che magari anche in queste 2 partite si è visto che ci è mancato. Dobbiamo lavorarci, non penso che ci siano scuse o alibi perché abbiamo meno esperienza degli altri. Non dobbiamo fermarci su questo, ma sulle nostre qualità e cercare di metterle di più all'interno della partita. Il fatto di essere di fascia inferiore non è neanche da prendere in considerazione perché abbiamo dimostrato di essere forti. Dobbiamo solo crescere nella continuità e negli episodi perché i giocatori forti in Italia ci sono. Il primo tempo può lasciare un po' di paura? Non è una parola da prendere in considerazione, facciamo quello che più ci piace, seguiamo la nostra passione più grande. Le paure sono altre, ma quando hai un momento di difficoltà puoi avere un po' di timore ed essere un po' più remissivo, ma quando hai una reazione così significa che i valori ci sono, così come la qualità. Bisogna avere solo più continuità mentale e anche di personalità. Pensiamo già alla partita contro la Norvegia? In questo momento pensare a giugno non è la priorità, essere così lucidi da farlo. Sappiamo quanto ritornare al Mondiale sia una priorità e un obiettivo fondamentale. Per me vestire questa maglia è un onore grandissimo e un privilegio, ma ci sono anche delle responsabilità, perché la storia parla da sola, sappiamo quanto vale e quanto è importante tornare al Mondiale. Nel calcio moderno i centimetri e la qualità devono essere abbinati insieme. Non manca così tanti, certo in qualche partita i dettagli possono fare la differenza, ma il calciatore moderno deve costruirsi per avere entrambe".

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SKY - Italia, Raspadori: "E' un peccato, abbiamo dimostrato di essere una squadra forte"

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24/03/2025 - 00:56

Giacomo Raspadori, attaccante dell'Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, dopo il pari con la Germania e l'eliminazione dalla Nations League: "Sicuramente c'è tanto rammarico perché sappiamo che nel primo tempo ci sono soprattutto demeriti nostri, più che altro sui gol subiti. Quando vieni qui contro una squadra così forte, segni 3 gol e non riesci a vincere e portare la partita ai supplementari è veramente un peccato perché penso che nella storia segnare 3 gol in Germania non dico sia qualcosa di unico, ma di molto raro e difficile. Peccato, sappiamo che abbiamo avuto una grande reazione, sappiamo che reazioni così le hanno solo le squadre forti e dobbiamo lavorare ripartendo da questo. Sicuramente lavoriamo su tutto. Sappiamo che a questi livelli in partite così delicate l'episodio e il dettaglio fa la differenza. Si è trattato di un momento di disattenzione che sicuramente non deve capitare, ma è successo. Eravamo in difficoltà e quando lo sei esce qualche errore e fragilità in più. Ripeto, è andata così, ma è un peccato perché abbiamo dimostrato che siamo una squadra che li poteva battere, li abbiamo messi in difficoltà e potevamo essere un po' più continui negli episodi. Che Nazionale ci sentiamo? Penso che per costruire qualcosa di importante e portare questa maglia dove merita di stare ci sia da essere consapevoli di questo, ovvero che ci manca quel pizzico di cattiveria in più negli episodi, quel qualcosa che magari anche in queste 2 partite si è visto che ci è mancato. Dobbiamo lavorarci, non penso che ci siano scuse o alibi perché abbiamo meno esperienza degli altri. Non dobbiamo fermarci su questo, ma sulle nostre qualità e cercare di metterle di più all'interno della partita. Il fatto di essere di fascia inferiore non è neanche da prendere in considerazione perché abbiamo dimostrato di essere forti. Dobbiamo solo crescere nella continuità e negli episodi perché i giocatori forti in Italia ci sono. Il primo tempo può lasciare un po' di paura? Non è una parola da prendere in considerazione, facciamo quello che più ci piace, seguiamo la nostra passione più grande. Le paure sono altre, ma quando hai un momento di difficoltà puoi avere un po' di timore ed essere un po' più remissivo, ma quando hai una reazione così significa che i valori ci sono, così come la qualità. Bisogna avere solo più continuità mentale e anche di personalità. Pensiamo già alla partita contro la Norvegia? In questo momento pensare a giugno non è la priorità, essere così lucidi da farlo. Sappiamo quanto ritornare al Mondiale sia una priorità e un obiettivo fondamentale. Per me vestire questa maglia è un onore grandissimo e un privilegio, ma ci sono anche delle responsabilità, perché la storia parla da sola, sappiamo quanto vale e quanto è importante tornare al Mondiale. Nel calcio moderno i centimetri e la qualità devono essere abbinati insieme. Non manca così tanti, certo in qualche partita i dettagli possono fare la differenza, ma il calciatore moderno deve costruirsi per avere entrambe".