A spiegarne l’impatto basterebbero i numeri: 132 minuti giocati fin qui, tre gol all’attivo, un assist per Mertens e un rigore procurato. Una doppietta nel match di oggi contro il Lecce e una squadra che, forse un po’ a sorpresa, ha trovato quel bomber che tanto mancava. Chi pensava a Fernando Llorente come un buon rimpiazzo per la panchina di Ancelotti, insomma, è stato decisamente smentito. Per trovare la giusta chimica con i compagni ci è voluto poco: in campo Fernando si è divertito, fuori ha fatto gruppo. Con Mertens e gli altri senatori l’approccio è stato subito positivo, nonostante la temporanea assenza del nucleo familiare del centravanti. Llorente ha subito vissuto a pieno la vita napoletana, dal lungomare affascinante alla collina di Posillipo che lo ospiterà per queste due stagioni di contratto. Con Dries, in particolare, è subito nata una grande amicizia. Vedere per credere, il rapporto tra i due si è consolidato pure sul campo, anche se i veri apripista al momento del suo arrivo sono stati Fabiàn e Callejon, gli altri spagnoli del gruppo. Dopo il match con il Liverpool, Llorente è andato a cena con il fratello-agente - che non lo molla mai - e con Cristiano Giuntoli, l’uomo che più di tutti aveva creduto in lui. Chissà, magari per pagare il conto di una prima scommessa vinta. I gol segnati fin qui tracciano il profilo perfetto di Fernando: vicino alla porta, abile e preciso, pronto a sfruttare gli errori altrui per lanciare i suoi. “Non è solo un testatore” - aveva detto Carlo Ancelotti al suo arrivo a Napoli, vedendoci giusto per un’altra volta ancora - “È un calciatore completo che sa giocare molto bene anche con la palla al piede e gestire il possesso per i compagni”.
di Napoli Magazine
22/09/2024 - 23:34
A spiegarne l’impatto basterebbero i numeri: 132 minuti giocati fin qui, tre gol all’attivo, un assist per Mertens e un rigore procurato. Una doppietta nel match di oggi contro il Lecce e una squadra che, forse un po’ a sorpresa, ha trovato quel bomber che tanto mancava. Chi pensava a Fernando Llorente come un buon rimpiazzo per la panchina di Ancelotti, insomma, è stato decisamente smentito. Per trovare la giusta chimica con i compagni ci è voluto poco: in campo Fernando si è divertito, fuori ha fatto gruppo. Con Mertens e gli altri senatori l’approccio è stato subito positivo, nonostante la temporanea assenza del nucleo familiare del centravanti. Llorente ha subito vissuto a pieno la vita napoletana, dal lungomare affascinante alla collina di Posillipo che lo ospiterà per queste due stagioni di contratto. Con Dries, in particolare, è subito nata una grande amicizia. Vedere per credere, il rapporto tra i due si è consolidato pure sul campo, anche se i veri apripista al momento del suo arrivo sono stati Fabiàn e Callejon, gli altri spagnoli del gruppo. Dopo il match con il Liverpool, Llorente è andato a cena con il fratello-agente - che non lo molla mai - e con Cristiano Giuntoli, l’uomo che più di tutti aveva creduto in lui. Chissà, magari per pagare il conto di una prima scommessa vinta. I gol segnati fin qui tracciano il profilo perfetto di Fernando: vicino alla porta, abile e preciso, pronto a sfruttare gli errori altrui per lanciare i suoi. “Non è solo un testatore” - aveva detto Carlo Ancelotti al suo arrivo a Napoli, vedendoci giusto per un’altra volta ancora - “È un calciatore completo che sa giocare molto bene anche con la palla al piede e gestire il possesso per i compagni”.