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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM" verso Napoli-Juventus: "Il limite di Sarri"
24.01.2020 18:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fischi, pernacchie, applausi o indifferenza: nel sondaggio lanciato da Radio Marte il mondo dei contrastanti sentimentalismi del popolo più passionale del gioco più bello del mondo. Tutti divisi nelle opzioni da dedicare all’allenatore che negli ultimi anni ha fatto meglio di tutti e che tuttavia sul piatto della bilancia napoletana non ha posto nessun trofeo, ma soltanto delle false illusioni sportive e personali, soprattutto quella di uno scudetto mai vinto perché perso in una maledetta serata trascorsa in un albergo di Firenze, per sua stessa colpevole ammissione. Ebbene fu proprio quello il limite di un capopopolo di cartone che ha trascorso tre brillanti stagioni al comando della nave azzurra straparlando malissimo del concetto calcio-soldi e dando addosso al Palazzo e più ancora alla Juve in una contraddittoria questione di incoerenza con se stesso e la sua coscienza, valori anche caratteriali e che in ultima analisi gran parte della Torcida azzurra dal suo più che comprensibile punto di vista ha contenuto in una sola parola: tradimento. La stessa accusa che fu elevata a Higuain anche lui sbarcato in bianconero, ma che nel caso di Sarri fu un amaro voltafaccia che ha assunto sapori, dissapori e spessori ancora più forti, in ragione dei suoi principi addirittura conditi con denominatori politici espressi più volte e senza nemmeno tanti peli sulla lingua. Pensate, lui che si era impropriamente travestito da Masaniello, vero eroe del popolo napoletano, lui che ha sempre ed apertamente disprezzato Madama – e non soltanto sul piano sportivo strettamente sportivo - non appena interpellato, si è precipitato in bianconero cambiando pelle precipitevolissimevolmente, alla faccia di quei principi più volte espressi e che avevano catturato ancora di più cuore e sentimenti dei fans napoletani. Di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante, come quella di aver privato la gente del San Paolo di dedicare l’ultimo applauso a Maggio e di far raccogliere al giocatore dopo sette stagioni in azzurro il saluto caldo appassionato, amorevole e dovuto da parte della gente. A questo punto è davvero il caso di voltare pagina in senso assoluto e di dedicare pensieri parole e azioni al Napoli, anziché al toscanaccio che non ha fatto buon uso dei suoi valori di nascita in transito e che alla Juve non è stato trattato né lo è e non lo sarà in guanti bianchi, come invece è successo qui nella città in riva al Golfo. Anziché perderci inutilmente tra il bianco e il nero in dibattiti interminabili privi di attualità costruttive, riconfermiamo i grandi valori della tifoseria napoletana, sempre pronta a spingere la squadra del cuore con i colori azzurri oltre qualsiasi ostacolo, soprattutto contro la Juve, mai come adesso.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM" verso Napoli-Juventus: "Il limite di Sarri"

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24/01/2024 - 18:40

NAPOLI - Fischi, pernacchie, applausi o indifferenza: nel sondaggio lanciato da Radio Marte il mondo dei contrastanti sentimentalismi del popolo più passionale del gioco più bello del mondo. Tutti divisi nelle opzioni da dedicare all’allenatore che negli ultimi anni ha fatto meglio di tutti e che tuttavia sul piatto della bilancia napoletana non ha posto nessun trofeo, ma soltanto delle false illusioni sportive e personali, soprattutto quella di uno scudetto mai vinto perché perso in una maledetta serata trascorsa in un albergo di Firenze, per sua stessa colpevole ammissione. Ebbene fu proprio quello il limite di un capopopolo di cartone che ha trascorso tre brillanti stagioni al comando della nave azzurra straparlando malissimo del concetto calcio-soldi e dando addosso al Palazzo e più ancora alla Juve in una contraddittoria questione di incoerenza con se stesso e la sua coscienza, valori anche caratteriali e che in ultima analisi gran parte della Torcida azzurra dal suo più che comprensibile punto di vista ha contenuto in una sola parola: tradimento. La stessa accusa che fu elevata a Higuain anche lui sbarcato in bianconero, ma che nel caso di Sarri fu un amaro voltafaccia che ha assunto sapori, dissapori e spessori ancora più forti, in ragione dei suoi principi addirittura conditi con denominatori politici espressi più volte e senza nemmeno tanti peli sulla lingua. Pensate, lui che si era impropriamente travestito da Masaniello, vero eroe del popolo napoletano, lui che ha sempre ed apertamente disprezzato Madama – e non soltanto sul piano sportivo strettamente sportivo - non appena interpellato, si è precipitato in bianconero cambiando pelle precipitevolissimevolmente, alla faccia di quei principi più volte espressi e che avevano catturato ancora di più cuore e sentimenti dei fans napoletani. Di cose da dire ce ne sarebbero ancora tante, come quella di aver privato la gente del San Paolo di dedicare l’ultimo applauso a Maggio e di far raccogliere al giocatore dopo sette stagioni in azzurro il saluto caldo appassionato, amorevole e dovuto da parte della gente. A questo punto è davvero il caso di voltare pagina in senso assoluto e di dedicare pensieri parole e azioni al Napoli, anziché al toscanaccio che non ha fatto buon uso dei suoi valori di nascita in transito e che alla Juve non è stato trattato né lo è e non lo sarà in guanti bianchi, come invece è successo qui nella città in riva al Golfo. Anziché perderci inutilmente tra il bianco e il nero in dibattiti interminabili privi di attualità costruttive, riconfermiamo i grandi valori della tifoseria napoletana, sempre pronta a spingere la squadra del cuore con i colori azzurri oltre qualsiasi ostacolo, soprattutto contro la Juve, mai come adesso.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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