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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, serve una terapia d'urto"
15.01.2022 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si rimbocca le maniche Spalletti, dopo sorprese e perplessità finora e finanche sconosciute perfino al Timoniere del vapore Napoli. Sorprese e perplessità disegnate a bordocampo sul volto del tecnico toscano durante il disastro Fiorentina e nel dopopartita con la Viola all’interno del “Maradona”. Evidenti le insicurezze maturate durante la travolgente inaspettata e insufficiente prestazione di giovedì sera. A disagio e sconsolato l’allenatore che ha tuttavia cercato di identificare i malanni azzurri, proiettati all’ennesima potenza: pandemia, le assenze degli africani, infortuni e comunque giocatori fuori servizio, molli nella testa e nelle gambe. Davanti agli occhi e nella testa del tecnico toscano ci sono ancora le immagini liete consacrate all’Alliance nello scontro con Madama, un’altra storia purtroppo, svanita in parte contro la Samp in campionato e che si è totalmente dissolta in Coppa Italia. Frantumato il Napoli da una Fiorentina scatenata e impietosa. Spalletti alle dovute riflessioni per identificare il quadro clinico di una squadra scomparsa sul terreno di gioco. E allora? “Azzurri stanchi penalizzati dai numerosi problemi”, serve con urgenza una terapia d’urto. C’è da ricostruire il centrocampo da consolidare nuovamente sui due interni, allargati e protetti dai ritorni degli esterni, maggiori garanze sono legati alla difesa malgrado i cinque gol incassati nel match con i fiorentini, in campionato è fortunatamente un’altra storia, il reparto è il migliore in assoluto. Il problema vero e reale è un altro, ed è quello che riguarda l’attacco, il Napoli segna poco, sarà perché gli manca ancora Osimhen ma va detto che la sua potenza di fuoco è di bassissimo rilievo. In organico ci sono Politano, Lozano, Mertens, Petagna, Osimhen prossimo al rientro e Insigne, ora fermo per infortunio e ormai più… americano che napoletano. A costoro vanni aggiunti negli inserimenti offensivi Piotr Zielinski e Fabian Ruiz. E anche Elmas, giocatore senza ruolo. Eppure si segna poco, rispetto al volume di gioco offensivo e il tran tran dei ghirigori inutili e improduttivi perché non danno sostanza e incisività. E si segna poco anche perché si conclude pochissimo oltre che per inspiegabile mancanza di precisione degli addetti ai lavori. Intanto Spalletti sta bruciando i tempi: in questi pochi giorni si sta prendendo cura del reparto offensivo per una sua messa a punto, c’è il Bologna lunedì e bisogna fare in fretta per una necessaria risistemata del settore: va da sè che tutto dipenderà non solo della strategia tecnico-tattica della prima linea ma anche dalla voglia di rifarsi che avranno in corpo gli azzurri. Sarà una gara tiratissima che il Napoli dovrà ricalcare a Bologna, così come ha fatto la Fiorentina all’ex San Paolo nell’orribile partita di Coppa Italia. Tra l’altro tocca difendere la classifica riscattando l’umiliante prestazione di giovedì. L’idea è quella del contropiede: ripartenze veloci e fulminanti per stendere al tappeto i rossoblù, con tutte le forze disponibili. Non ci sono alternative.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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15/01/2024 - 23:55

NAPOLI - Si rimbocca le maniche Spalletti, dopo sorprese e perplessità finora e finanche sconosciute perfino al Timoniere del vapore Napoli. Sorprese e perplessità disegnate a bordocampo sul volto del tecnico toscano durante il disastro Fiorentina e nel dopopartita con la Viola all’interno del “Maradona”. Evidenti le insicurezze maturate durante la travolgente inaspettata e insufficiente prestazione di giovedì sera. A disagio e sconsolato l’allenatore che ha tuttavia cercato di identificare i malanni azzurri, proiettati all’ennesima potenza: pandemia, le assenze degli africani, infortuni e comunque giocatori fuori servizio, molli nella testa e nelle gambe. Davanti agli occhi e nella testa del tecnico toscano ci sono ancora le immagini liete consacrate all’Alliance nello scontro con Madama, un’altra storia purtroppo, svanita in parte contro la Samp in campionato e che si è totalmente dissolta in Coppa Italia. Frantumato il Napoli da una Fiorentina scatenata e impietosa. Spalletti alle dovute riflessioni per identificare il quadro clinico di una squadra scomparsa sul terreno di gioco. E allora? “Azzurri stanchi penalizzati dai numerosi problemi”, serve con urgenza una terapia d’urto. C’è da ricostruire il centrocampo da consolidare nuovamente sui due interni, allargati e protetti dai ritorni degli esterni, maggiori garanze sono legati alla difesa malgrado i cinque gol incassati nel match con i fiorentini, in campionato è fortunatamente un’altra storia, il reparto è il migliore in assoluto. Il problema vero e reale è un altro, ed è quello che riguarda l’attacco, il Napoli segna poco, sarà perché gli manca ancora Osimhen ma va detto che la sua potenza di fuoco è di bassissimo rilievo. In organico ci sono Politano, Lozano, Mertens, Petagna, Osimhen prossimo al rientro e Insigne, ora fermo per infortunio e ormai più… americano che napoletano. A costoro vanni aggiunti negli inserimenti offensivi Piotr Zielinski e Fabian Ruiz. E anche Elmas, giocatore senza ruolo. Eppure si segna poco, rispetto al volume di gioco offensivo e il tran tran dei ghirigori inutili e improduttivi perché non danno sostanza e incisività. E si segna poco anche perché si conclude pochissimo oltre che per inspiegabile mancanza di precisione degli addetti ai lavori. Intanto Spalletti sta bruciando i tempi: in questi pochi giorni si sta prendendo cura del reparto offensivo per una sua messa a punto, c’è il Bologna lunedì e bisogna fare in fretta per una necessaria risistemata del settore: va da sè che tutto dipenderà non solo della strategia tecnico-tattica della prima linea ma anche dalla voglia di rifarsi che avranno in corpo gli azzurri. Sarà una gara tiratissima che il Napoli dovrà ricalcare a Bologna, così come ha fatto la Fiorentina all’ex San Paolo nell’orribile partita di Coppa Italia. Tra l’altro tocca difendere la classifica riscattando l’umiliante prestazione di giovedì. L’idea è quella del contropiede: ripartenze veloci e fulminanti per stendere al tappeto i rossoblù, con tutte le forze disponibili. Non ci sono alternative.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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