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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, sotto il segno di Maradona, ricordando una sua osservazione"
31.10.2020 19:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sotto il segno di Maradona, la festa di compleanno per i suoi sessant’anni ha fatto riesplodere e riemergere l’antico eterno amore di Napoli, del Napoli e dei napoletani per il più grande indimenticabile fuoriclasse di tutti i tempi al quale sono pervenuti gli auguri da ogni parte del mondo. Da Napoli e dal Napoli in particolare, con tale affetto che pur a qualche giorno di distanza dal felicissimo evento personale del grande capitano azzurro, l’aria che si respira in giro è imprigionata e stordita dall’attualità di straordinari ricordi riportati in prima pagina attraverso gli auguri spediti al Diez. Il Napoli se ne gioverà nello scontro calcistico con il Sassuolo che per l’appunto dal punto di vista azzurro, nella fede e nei sentimenti si giocherà con l’impronta lasciata da Diego e potenziata dalla sua inesauribile carica, piacevolmente ricevuta dal Napoli, da Rino Gattuso e dagli azzurri attraverso il suo ultimo messaggio, in risposta a quelli inviati dal club e dai componenti del gruppo azzurro. La pagina non è stata del tutto girata, ma si rigioca, finalmente, dopo l’impresa spagnola. E l’immagine che il Napoli squadra ha proiettato dovunque, è quella di una squadra solidissima che possiede qualità e quantità di primissimo piano e ancora del tutto da scoprire. A Insigne (probabilmente in panchina giacchè l’infortunio accusato per fortuna non appare così grave) e ai suoi compagni si sta aprendo un orizzonte di larghissima portata tanto è vero che nei diversi salotti dove si mastica e si discute di calcio giorno e notte, il Napoli viene fortemente accreditato per il successo finale in campionato. Con tanto anticipo, anche troppo. Chiacchiere su chiacchiere, discorsi che ora come ora, con appena poche giornate di campionato giocate, appaiano piuttosto frettolosi e avventati. Chiacchiere anche un tantino pericolose per un ambiente – quello napoletano – che si accende e divampa in un incendio di sensazioni ed entusiasmo in un attimo, basta una scintilla. Ecco perché c’è bisogno di restare con i piedi per terra, anzi nel ghiaccio, per non lasciarsi contagiare dal bla-bla-bla e per evitare anche alla squadra dannose contaminazioni. Restiamo sereni pur con il cuore in tumulto nell’attesa di maggiori e più profonde attestazioni di valore dagli azzurri giacchè la strada è lunga e zeppa di ostacoli. Al momento sembra di capire che il Napoli stia riscuotendo dappertutto – anche nei salotti extra-napoletani - consensi e simpatie. Al momento. Sarebbe il caso di diffidare, ad ogni modo. Per esperienze vissute il Napoli vincente e convincente a lungo andare non sarà più visto con occhi benevoli nei circoli dove da una vita sono apprezzati altri club. Attenzione, diffidiamo, e per darci una regolata è il caso di ricordare e riaggiornare alla gente azzurra una sensata osservazione dettata da Diego Maradona, con la fascia di capitano del Napoli al braccio: “Adesso che vinciamo non siamo più simpatici…”

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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31/10/2024 - 19:00

NAPOLI - Sotto il segno di Maradona, la festa di compleanno per i suoi sessant’anni ha fatto riesplodere e riemergere l’antico eterno amore di Napoli, del Napoli e dei napoletani per il più grande indimenticabile fuoriclasse di tutti i tempi al quale sono pervenuti gli auguri da ogni parte del mondo. Da Napoli e dal Napoli in particolare, con tale affetto che pur a qualche giorno di distanza dal felicissimo evento personale del grande capitano azzurro, l’aria che si respira in giro è imprigionata e stordita dall’attualità di straordinari ricordi riportati in prima pagina attraverso gli auguri spediti al Diez. Il Napoli se ne gioverà nello scontro calcistico con il Sassuolo che per l’appunto dal punto di vista azzurro, nella fede e nei sentimenti si giocherà con l’impronta lasciata da Diego e potenziata dalla sua inesauribile carica, piacevolmente ricevuta dal Napoli, da Rino Gattuso e dagli azzurri attraverso il suo ultimo messaggio, in risposta a quelli inviati dal club e dai componenti del gruppo azzurro. La pagina non è stata del tutto girata, ma si rigioca, finalmente, dopo l’impresa spagnola. E l’immagine che il Napoli squadra ha proiettato dovunque, è quella di una squadra solidissima che possiede qualità e quantità di primissimo piano e ancora del tutto da scoprire. A Insigne (probabilmente in panchina giacchè l’infortunio accusato per fortuna non appare così grave) e ai suoi compagni si sta aprendo un orizzonte di larghissima portata tanto è vero che nei diversi salotti dove si mastica e si discute di calcio giorno e notte, il Napoli viene fortemente accreditato per il successo finale in campionato. Con tanto anticipo, anche troppo. Chiacchiere su chiacchiere, discorsi che ora come ora, con appena poche giornate di campionato giocate, appaiano piuttosto frettolosi e avventati. Chiacchiere anche un tantino pericolose per un ambiente – quello napoletano – che si accende e divampa in un incendio di sensazioni ed entusiasmo in un attimo, basta una scintilla. Ecco perché c’è bisogno di restare con i piedi per terra, anzi nel ghiaccio, per non lasciarsi contagiare dal bla-bla-bla e per evitare anche alla squadra dannose contaminazioni. Restiamo sereni pur con il cuore in tumulto nell’attesa di maggiori e più profonde attestazioni di valore dagli azzurri giacchè la strada è lunga e zeppa di ostacoli. Al momento sembra di capire che il Napoli stia riscuotendo dappertutto – anche nei salotti extra-napoletani - consensi e simpatie. Al momento. Sarebbe il caso di diffidare, ad ogni modo. Per esperienze vissute il Napoli vincente e convincente a lungo andare non sarà più visto con occhi benevoli nei circoli dove da una vita sono apprezzati altri club. Attenzione, diffidiamo, e per darci una regolata è il caso di ricordare e riaggiornare alla gente azzurra una sensata osservazione dettata da Diego Maradona, con la fascia di capitano del Napoli al braccio: “Adesso che vinciamo non siamo più simpatici…”

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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