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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Osimhen-Lozano, l'arma in più"
01.09.2020 19:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - Osimhen-Lozano, Gattuso ci sta pensando, non è affatto un assurdo. Un tandem di tale portata, ben organizzato e supportato dalla squadra, è allo studio del tecnico azzurro che sta vagliando diverse soluzioni tattiche per rendere il Napoli multiforme ed in grado di affrontare qualsiasi tipo di battaglia. Logico e spontaneo l’accostamento e le riflessioni del mister, a cui è arrivato in primo luogo proprio Gattuso. In realtà il parallelo tra i due attaccanti – costati complessivamente al Napoli sui 120 milioni di euro in appena due stagioni – dà torto al messicano per motivi che nell’accostamento tra i due attaccanti sono piuttosto evidenti, motivi difatti inversamente positivi per l’ultimo arrivato, rispetto all’altro. Il tutto dopo appena qualche settimana dello sbarco in azzurro della gazzella nigeriana. Il giovanotto dalle lunghe leve si è difatti inserito nel gruppo a tambur battente, a quanto pare, con la sua carica di entusiasmo e simpatia, al di là delle sue qualità tecniche in parte anticipate, ma non interamente, nel triangolare di Castel di Sangro. Non fu così a suo tempo per Lozano. Ben diverso difatti il suo inserimento – mancato – dell’allora calciatore più costoso nella storia azzurra, staccato guarda un po’ che ironia, nella speciale graduatoria dei giocatori per i quali il Napoli ha speso di più, proprio da Osimhen (80 milioni complessivamente), rispetto ai quaranta spesi per il messicano, ingaggio compreso, in campo una grande e ripetuta delusione. A beneficio di Lozano va detto però che il messicano non trovò affatto un ambiente confortevole in uno spogliatoio che covava già pesanti e velenosi malumori che esplosero più tardi, arrivando all’ammutinamento del 5 novembre. Tra l’altro Lozano per quanto riguarda ruolo e posizione, suo malgrado si ritrovò in contrapposizione con Insigne a sua volta in contrapposizione con Ancelotti che aveva voluto l’ex Psv. Un bel casotto, giacchè Insigne doveva andar via e che invece restò giacchè le pretese del Napoli per il suo cartellino furono ritenute eccessive da chi puntava al suo acquisto. La tregua tra Insigne e Ancelotti – che poi tale non fu – venne sancita in un incontro a casa del tecnico, alla presenza di De Laurentiis e di Giuntoli, insomma una pace fittizia, con Lozano ormai dietro la porta, un bell’impiccio che Ancelotti non riuscì a risolvere. Anzi, cercò di farlo e male, spostando Lozano dal suo ruolo naturale di esterno sinistro d’attacco un po’ dappertutto nei ruoli di prima linea e non solo, un fiasco totale. L’arrivo di Gattuso oltre a rigenerare la squadra in pieno caos morale e tecnico è servito a produrre qualcosa di buono anche nei confronti diretti di ogni singolo calciatore ed in quest’ottica si è posto il recupero di Lozano, poco per volta, dopo qualche scaramuccia tra Gattuso e l’attaccante, ben risolta con la dovuta energia da parte di Ringhio che non si fa passare una mosca davanti al naso. A questo punto ed a conti fatti in rapporto al calciomercato, adesso Lozano resta in azzurro, a dispetto delle voci che lo ritenevano in partenza, cessione o prestito. A meno che non pervenga una proposta irrinunciabile, per ora non prevista né immaginabile per le condizioni imposte per una sua eventuale partenza. E qui rientra in gioco Gattuso che si è formato nella testa un’idea nient’affatto maldestra. Tutt’altro. Scoperto l’arcano: nell’immaginazione dell’allenatore Osimhen e Lozano insieme sul terreno di gioco, perché no?, è una delle formule di prima linea naturalmente da provare, riprovare, limare e valutare. In realtà la velocità che rappresenta una tra le caratteristiche dei due attaccanti, è da sfruttare nei momenti in cui ci potrà essere bisogno di ricorrere a tanto. La strategia più calzante, ovviamente sarebbe il 4-4-2, ma non è affatto detto e certificato che i due non possano giocare insieme in qualsiasi altra formula tecnico-tattica, ritenuta in quel momento più opportuna dal timoniere azzurro che vanta tra l’altro la non comune capacità di non guardare in faccia a nessuno e di procedere sulla sua strada senza condizionamenti. Al contrario di Ancelotti che per accontentare tutti diede vita a quella “giostra voltante” che inasprì i malumori dello spogliatoio in cui esplosero fortissimi e insospettabili risentimenti anche contro di lui e che determinarono le ingloriose clamorose disfatte nella prima parte della scorsa stagione. In conclusione ai giorni nostri il tandem Osimhen-Lozano non è affatto campato in aria, è piuttosto una micidiale arma in più che può vantare la squadra nelle circostanze in cui se ne avrà bisogno. Gattuso ci sta pensando, il tandem più veloce che c’è gli piace, eccome.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Osimhen-Lozano, l'arma in più"

di Napoli Magazine

01/09/2024 - 19:10

NAPOLI - Osimhen-Lozano, Gattuso ci sta pensando, non è affatto un assurdo. Un tandem di tale portata, ben organizzato e supportato dalla squadra, è allo studio del tecnico azzurro che sta vagliando diverse soluzioni tattiche per rendere il Napoli multiforme ed in grado di affrontare qualsiasi tipo di battaglia. Logico e spontaneo l’accostamento e le riflessioni del mister, a cui è arrivato in primo luogo proprio Gattuso. In realtà il parallelo tra i due attaccanti – costati complessivamente al Napoli sui 120 milioni di euro in appena due stagioni – dà torto al messicano per motivi che nell’accostamento tra i due attaccanti sono piuttosto evidenti, motivi difatti inversamente positivi per l’ultimo arrivato, rispetto all’altro. Il tutto dopo appena qualche settimana dello sbarco in azzurro della gazzella nigeriana. Il giovanotto dalle lunghe leve si è difatti inserito nel gruppo a tambur battente, a quanto pare, con la sua carica di entusiasmo e simpatia, al di là delle sue qualità tecniche in parte anticipate, ma non interamente, nel triangolare di Castel di Sangro. Non fu così a suo tempo per Lozano. Ben diverso difatti il suo inserimento – mancato – dell’allora calciatore più costoso nella storia azzurra, staccato guarda un po’ che ironia, nella speciale graduatoria dei giocatori per i quali il Napoli ha speso di più, proprio da Osimhen (80 milioni complessivamente), rispetto ai quaranta spesi per il messicano, ingaggio compreso, in campo una grande e ripetuta delusione. A beneficio di Lozano va detto però che il messicano non trovò affatto un ambiente confortevole in uno spogliatoio che covava già pesanti e velenosi malumori che esplosero più tardi, arrivando all’ammutinamento del 5 novembre. Tra l’altro Lozano per quanto riguarda ruolo e posizione, suo malgrado si ritrovò in contrapposizione con Insigne a sua volta in contrapposizione con Ancelotti che aveva voluto l’ex Psv. Un bel casotto, giacchè Insigne doveva andar via e che invece restò giacchè le pretese del Napoli per il suo cartellino furono ritenute eccessive da chi puntava al suo acquisto. La tregua tra Insigne e Ancelotti – che poi tale non fu – venne sancita in un incontro a casa del tecnico, alla presenza di De Laurentiis e di Giuntoli, insomma una pace fittizia, con Lozano ormai dietro la porta, un bell’impiccio che Ancelotti non riuscì a risolvere. Anzi, cercò di farlo e male, spostando Lozano dal suo ruolo naturale di esterno sinistro d’attacco un po’ dappertutto nei ruoli di prima linea e non solo, un fiasco totale. L’arrivo di Gattuso oltre a rigenerare la squadra in pieno caos morale e tecnico è servito a produrre qualcosa di buono anche nei confronti diretti di ogni singolo calciatore ed in quest’ottica si è posto il recupero di Lozano, poco per volta, dopo qualche scaramuccia tra Gattuso e l’attaccante, ben risolta con la dovuta energia da parte di Ringhio che non si fa passare una mosca davanti al naso. A questo punto ed a conti fatti in rapporto al calciomercato, adesso Lozano resta in azzurro, a dispetto delle voci che lo ritenevano in partenza, cessione o prestito. A meno che non pervenga una proposta irrinunciabile, per ora non prevista né immaginabile per le condizioni imposte per una sua eventuale partenza. E qui rientra in gioco Gattuso che si è formato nella testa un’idea nient’affatto maldestra. Tutt’altro. Scoperto l’arcano: nell’immaginazione dell’allenatore Osimhen e Lozano insieme sul terreno di gioco, perché no?, è una delle formule di prima linea naturalmente da provare, riprovare, limare e valutare. In realtà la velocità che rappresenta una tra le caratteristiche dei due attaccanti, è da sfruttare nei momenti in cui ci potrà essere bisogno di ricorrere a tanto. La strategia più calzante, ovviamente sarebbe il 4-4-2, ma non è affatto detto e certificato che i due non possano giocare insieme in qualsiasi altra formula tecnico-tattica, ritenuta in quel momento più opportuna dal timoniere azzurro che vanta tra l’altro la non comune capacità di non guardare in faccia a nessuno e di procedere sulla sua strada senza condizionamenti. Al contrario di Ancelotti che per accontentare tutti diede vita a quella “giostra voltante” che inasprì i malumori dello spogliatoio in cui esplosero fortissimi e insospettabili risentimenti anche contro di lui e che determinarono le ingloriose clamorose disfatte nella prima parte della scorsa stagione. In conclusione ai giorni nostri il tandem Osimhen-Lozano non è affatto campato in aria, è piuttosto una micidiale arma in più che può vantare la squadra nelle circostanze in cui se ne avrà bisogno. Gattuso ci sta pensando, il tandem più veloce che c’è gli piace, eccome.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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