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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, Spalletti rialza l'asticella"
05.02.2023 11:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Alto là, Spalletti diffida e rialza l’asticella. L’avviso di battaglia arriva dall’alto ed è rivolto a tutti i naviganti: calciatori azzurri e quelli della Torcida. C’è un clima di sfrenata euforia in giro e che può nascondere insidie inattese e inaspettate. C’è chi ragiona sulle partite da giocare ancora fino alla fine della stagione e c’è chi con i numeri alla mano ha già disegnato lo scudetto sulle magliette indossate da Di Lorenzo e compagni. Il giorno della festa è invece ancora tanto lontano. Ecco perché Spalletti non ne vuole sapere ed indossa i panni del pompiere. Di Napoli ormai sa tutto, si è infilato da tempo nel ruolo del direttore d’orchestra del mondo azzurro, ne conosce il sapore, così come ha assaporato dolci e delizie della napoletanità e ne è rimasto totalmente contagiato, al punto da sentirsi perfino in grado di stabilire e di fissare quei percorsi che dovranno completarsi per raggiungere l’ultimo stadio, quello del momento fatale. Insomma Spalletti come San Gennaro, San Luciano come il santo patrono: protegge la città in riva al Golfo sotto l’aspetto squisitamente sportivo mescolando però i sentimenti e gli ardori della gente napoletana. In altre parole soltanto un “suicidio” di massa potrebbe compromettere quello che è impossibile compromettere. E Spalletti non ne vuole sapere, raccomanda a tutti di restare in sella sino in fondo e di scendere dalla bike soltanto dopo aver tagliato il traguardo massimo, quello che tra l’altro gli consentirà di entrare nella storia del club azzurro. Ecco perché nella press-conference di vigilia a Castel Volturno il mister toscano ha messo da parte i suoi concetti della sua filosofia di base. Quelli di oggi sono estremamente pratici: il tecnico di Certaldo ha indicato e ricordato difatti il prossimo avversario , lo Spezia che nella scorsa stagione qualche problema al Napoli l’ha creato. Oggi i liguri sono appena al disopra della quota retrocessione e si danneranno l’anima contro gli azzurri: e visto che si giocherà nell’ora centrale, si immagina che sarà un Mezzogiorno di fuoco: c’è una certezza, Spalletti e il Napoli intendono chiudere i conti della giornata e di dare un’ulteriore accelerata nella marcia trionfale degli azzurri. Col cuore in gola, con giusta ragione il Timoniere tradisce momenti d’ansia e di impazienza pur sempre nella convinzione che anche quella di oggi è una partita che dovrà e potrà ribadire il ruolo assunto del Napoli con pieno e assoluto merito e che nessuno potrà privare glorie e riconoscimenti. Insomma non saranno le malefatte altrui a sminuire la marcia trionfale della squadra del cuore. C’è dell’altro. Ed è un motivo di prossima preoccupazione: tra le parole di Spalletti si insinua qualche strano pensiero. Che farà il tecnico di Certaldo a fine stagione e con la massima decorazione possibile sul petto, il terzo scudetto: scriverà il suo nome nella storia del Napoli e poi andrà via? Sarebbe un tradimento!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, Spalletti rialza l'asticella"

di Napoli Magazine

05/02/2024 - 11:00

NAPOLI - Alto là, Spalletti diffida e rialza l’asticella. L’avviso di battaglia arriva dall’alto ed è rivolto a tutti i naviganti: calciatori azzurri e quelli della Torcida. C’è un clima di sfrenata euforia in giro e che può nascondere insidie inattese e inaspettate. C’è chi ragiona sulle partite da giocare ancora fino alla fine della stagione e c’è chi con i numeri alla mano ha già disegnato lo scudetto sulle magliette indossate da Di Lorenzo e compagni. Il giorno della festa è invece ancora tanto lontano. Ecco perché Spalletti non ne vuole sapere ed indossa i panni del pompiere. Di Napoli ormai sa tutto, si è infilato da tempo nel ruolo del direttore d’orchestra del mondo azzurro, ne conosce il sapore, così come ha assaporato dolci e delizie della napoletanità e ne è rimasto totalmente contagiato, al punto da sentirsi perfino in grado di stabilire e di fissare quei percorsi che dovranno completarsi per raggiungere l’ultimo stadio, quello del momento fatale. Insomma Spalletti come San Gennaro, San Luciano come il santo patrono: protegge la città in riva al Golfo sotto l’aspetto squisitamente sportivo mescolando però i sentimenti e gli ardori della gente napoletana. In altre parole soltanto un “suicidio” di massa potrebbe compromettere quello che è impossibile compromettere. E Spalletti non ne vuole sapere, raccomanda a tutti di restare in sella sino in fondo e di scendere dalla bike soltanto dopo aver tagliato il traguardo massimo, quello che tra l’altro gli consentirà di entrare nella storia del club azzurro. Ecco perché nella press-conference di vigilia a Castel Volturno il mister toscano ha messo da parte i suoi concetti della sua filosofia di base. Quelli di oggi sono estremamente pratici: il tecnico di Certaldo ha indicato e ricordato difatti il prossimo avversario , lo Spezia che nella scorsa stagione qualche problema al Napoli l’ha creato. Oggi i liguri sono appena al disopra della quota retrocessione e si danneranno l’anima contro gli azzurri: e visto che si giocherà nell’ora centrale, si immagina che sarà un Mezzogiorno di fuoco: c’è una certezza, Spalletti e il Napoli intendono chiudere i conti della giornata e di dare un’ulteriore accelerata nella marcia trionfale degli azzurri. Col cuore in gola, con giusta ragione il Timoniere tradisce momenti d’ansia e di impazienza pur sempre nella convinzione che anche quella di oggi è una partita che dovrà e potrà ribadire il ruolo assunto del Napoli con pieno e assoluto merito e che nessuno potrà privare glorie e riconoscimenti. Insomma non saranno le malefatte altrui a sminuire la marcia trionfale della squadra del cuore. C’è dell’altro. Ed è un motivo di prossima preoccupazione: tra le parole di Spalletti si insinua qualche strano pensiero. Che farà il tecnico di Certaldo a fine stagione e con la massima decorazione possibile sul petto, il terzo scudetto: scriverà il suo nome nella storia del Napoli e poi andrà via? Sarebbe un tradimento!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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