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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "C'è qualcosa di nuovo e di antico nel sole del campionato: il Napoli!"
26.01.2022 17:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole (del campionato), anzi d'antico: il ritorno del Napoli lassù. C'era stato per tanto tempo in testa, ora è secondo. E siamo al volatone finale. Lassù dovrò osare, come le aquile. L'occasione è troppo ghiotta per far finta di niente, che, pensiero malsano, non si è riusciti a vincere con Sarri ed i suoi 91 punti, figuriamoci ora. Avevo anticipato come evento spartiacque la gara interna con l'Inter, sin qui meritatamente e, a volte, fortunosamente, leader. L'occasione è troppo ghiotta per non tentare l'impossibile per riuscire nell'impresa. A patto, naturalmente, che non s'inciampi più contro avversari sulla carta nettamente inferiori. E che San Paolo abbia capìto che non è più il caso di adontarsi perché ora il suo stadio porta il nome di Diego. Lottare per il titolo si può. Battendo l'Inter delle cineserie e poi via col vento. Dovrebbe essere sufficiente la voglia matta di essere ricordati come campioni vincenti che certamente animerà, da qui fino alla fine, Mertens, Mertens, Koulibaly. Il primo, è il superbomber azzurro di tutti i tempi, il secondo - già perduto per sempre - goleador alla stregua di Maradona, il terzo irrinunciabile colonna dfensiva. Per Lorenzo, certamente, per Ciro il belga quasi sarà l'ultima occasione per entrare nella storia del calcio azzurro. Forse soltanto il colosso nero potrebbe restare in rosa il prossimo anno. Sempreché la politica del contenimento dei costi non preveda una cessione estremamente lucrosa a fronte di richieste irrinunciabili. Furono operate cessioni eccellenti senza il maledetto covid di mezzo, figuriamoci ora, tempo di lacrime e sangue e di ristori effimeri. Spalletti più di Pioli ha le carte in regola per tirare un brutto scherzo all'Inzaghi junior. Intanto, gli incroci. Sperando che i rossoneri vincano il derby e che poi gli azzurri compiano una cineseria contro i figli della Muraglia. Ci sarà da divertirsi alla ripresa del campionato, questo è poco ma sicuro. Intanto, è tempo di stage azzurro in vista della disfida contro Elmas e la falange macedone. Maledetti quei rigori affidati a Jorginho, il secondo in particolare, contro la Svizzera. Una volta superata (?) la Macedonia un'opzione niente affatto semplice: la Turchia di Chala e Demiral oppure il Portogallo di Cristiano Ronaldo e non solo. Per la terza volta consecutiva si rischia di non andare al mondiale. E per la nazione campione d'Europa sarebbe uno smacco atroce. Intanto, è tornato a vestire l'azzurro l'indecifrabile Balotelli risbocciato nel Paese della mezza luna. E se Vlahovic passerà alla Juve (sembra già tutto fatto), saranno tornate a sfiorire le viole.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "C'è qualcosa di nuovo e di antico nel sole del campionato: il Napoli!"

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NAPOLI - C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole (del campionato), anzi d'antico: il ritorno del Napoli lassù. C'era stato per tanto tempo in testa, ora è secondo. E siamo al volatone finale. Lassù dovrò osare, come le aquile. L'occasione è troppo ghiotta per far finta di niente, che, pensiero malsano, non si è riusciti a vincere con Sarri ed i suoi 91 punti, figuriamoci ora. Avevo anticipato come evento spartiacque la gara interna con l'Inter, sin qui meritatamente e, a volte, fortunosamente, leader. L'occasione è troppo ghiotta per non tentare l'impossibile per riuscire nell'impresa. A patto, naturalmente, che non s'inciampi più contro avversari sulla carta nettamente inferiori. E che San Paolo abbia capìto che non è più il caso di adontarsi perché ora il suo stadio porta il nome di Diego. Lottare per il titolo si può. Battendo l'Inter delle cineserie e poi via col vento. Dovrebbe essere sufficiente la voglia matta di essere ricordati come campioni vincenti che certamente animerà, da qui fino alla fine, Mertens, Mertens, Koulibaly. Il primo, è il superbomber azzurro di tutti i tempi, il secondo - già perduto per sempre - goleador alla stregua di Maradona, il terzo irrinunciabile colonna dfensiva. Per Lorenzo, certamente, per Ciro il belga quasi sarà l'ultima occasione per entrare nella storia del calcio azzurro. Forse soltanto il colosso nero potrebbe restare in rosa il prossimo anno. Sempreché la politica del contenimento dei costi non preveda una cessione estremamente lucrosa a fronte di richieste irrinunciabili. Furono operate cessioni eccellenti senza il maledetto covid di mezzo, figuriamoci ora, tempo di lacrime e sangue e di ristori effimeri. Spalletti più di Pioli ha le carte in regola per tirare un brutto scherzo all'Inzaghi junior. Intanto, gli incroci. Sperando che i rossoneri vincano il derby e che poi gli azzurri compiano una cineseria contro i figli della Muraglia. Ci sarà da divertirsi alla ripresa del campionato, questo è poco ma sicuro. Intanto, è tempo di stage azzurro in vista della disfida contro Elmas e la falange macedone. Maledetti quei rigori affidati a Jorginho, il secondo in particolare, contro la Svizzera. Una volta superata (?) la Macedonia un'opzione niente affatto semplice: la Turchia di Chala e Demiral oppure il Portogallo di Cristiano Ronaldo e non solo. Per la terza volta consecutiva si rischia di non andare al mondiale. E per la nazione campione d'Europa sarebbe uno smacco atroce. Intanto, è tornato a vestire l'azzurro l'indecifrabile Balotelli risbocciato nel Paese della mezza luna. E se Vlahovic passerà alla Juve (sembra già tutto fatto), saranno tornate a sfiorire le viole.

 

 

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