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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Mazze e panelle fanno 'e figli bell!"
19.02.2020 19:02 di Napoli Magazine

NAPOLI - Benedicat vos, eccetera eccetera. La pace è tornata tra gli azzurri, e si vede. Ritratto di famiglia ben riuscito. Certo 'o pate d'e criature, che è ringhioso abbastanza, ha dovuto usare le classiche mazze e panelle che - come si diceva una volta - fanno 'e figli belli. E in tema di parabole anche la pecorella smarrita è tornata all'ovile, cioè Allan, che poi tanto pecorella non è, e che quando sta 'e genio è un cagnaccio di quelli che nessuno vorrebbe incontrare come avversario. Mettiamoci una bella pietra sopra e andiamo avanti. Che il futuro prossimo è di quelli friccicarielli, tra la trasferta di Brescia detta la leonessa e l'apertura della porta di casa allo squadrone catalano. Sursum corde. Ho ascoltato e letto varie teorie sul cammino altalenante del Napoli. Per abitudine ed educazione antiche, cerco sempre di capire. Pur avendo anni ed anni di calcio seguito e visto, ai massimi livelli. Una mia idea me la sono fatta. Questa squadra azzurra è passata attraverso tanti moduli tattici diversi e soltanto ora sta trovando una propria identità. Ma non è questo il punto, perché credo che abbia, inconsciamente, una doppia personalità: un po' Jekill e un po' mister Hyde. In parole povere, credo che spesso i figli del Ciuccio abbiano mollato il basto e si siano sentiti destrieri, liberi di superare qualsiasi ostacolo mai avessero incontrato nella prateria del campionato italico che, si sa, è spesso una selva oscura. E dunque: la Fiorentina, il Lecce? Puah! ne faremo un sol boccone e finirono come i pifferi di montagna. D'altro canto, in Europa, studiano e memorizzano ogni avversario e si finisce con lo scendere in campo con la consapevolezza che si troveranno diversi ostacoli da superare, ma noti. Poi, metteteci pure un po' di dna di questi ultimi anni, e viene fuori che il Napoli è squadra da coppe. E dunque, state pur certi, che a Brescia ci sarà qualche balbettìo di troppo e che contro il Barcellona di Leo Messi ci sarà voglia e garra per fare l'impresa. Nel frattempo, Ringhio troverà nuove misure per rendere la squadra sempre più coesa (oddio! m'è scappato il termine tanto caro a Righetto Sacchi) e sempre più imprevedibile. Intanto, mi va di approvare l'elezione di Elmas a contitolare e non più comparsa. Il macedone mi rapì sin dalla prima volta che lo vidi. E' un talento naturale e sulla fascia può esprimersi al meglio e con continuità. Con velocità, dribbling, capacità di incunearsi in area e freddezza nella ricerca, se del caso, del passaggio filtrante più velenoso. Ho visto bei voti in pagella per il macedone, dopo Cagliari. Per me, avrebbe meritato un bel 7,5 senza se e senza ma. Una perlina che si aggiunge alla squadra base e che in primavera, ne sono sicuro, volerà. Ed ora, ci si prepari a rintuzzare Balotelli e ad entrare con rispetto nella navata della Sagrada Familia. E ci sta bene pure un olé.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Mazze e panelle fanno 'e figli bell!"

di Napoli Magazine

19/02/2024 - 19:02

NAPOLI - Benedicat vos, eccetera eccetera. La pace è tornata tra gli azzurri, e si vede. Ritratto di famiglia ben riuscito. Certo 'o pate d'e criature, che è ringhioso abbastanza, ha dovuto usare le classiche mazze e panelle che - come si diceva una volta - fanno 'e figli belli. E in tema di parabole anche la pecorella smarrita è tornata all'ovile, cioè Allan, che poi tanto pecorella non è, e che quando sta 'e genio è un cagnaccio di quelli che nessuno vorrebbe incontrare come avversario. Mettiamoci una bella pietra sopra e andiamo avanti. Che il futuro prossimo è di quelli friccicarielli, tra la trasferta di Brescia detta la leonessa e l'apertura della porta di casa allo squadrone catalano. Sursum corde. Ho ascoltato e letto varie teorie sul cammino altalenante del Napoli. Per abitudine ed educazione antiche, cerco sempre di capire. Pur avendo anni ed anni di calcio seguito e visto, ai massimi livelli. Una mia idea me la sono fatta. Questa squadra azzurra è passata attraverso tanti moduli tattici diversi e soltanto ora sta trovando una propria identità. Ma non è questo il punto, perché credo che abbia, inconsciamente, una doppia personalità: un po' Jekill e un po' mister Hyde. In parole povere, credo che spesso i figli del Ciuccio abbiano mollato il basto e si siano sentiti destrieri, liberi di superare qualsiasi ostacolo mai avessero incontrato nella prateria del campionato italico che, si sa, è spesso una selva oscura. E dunque: la Fiorentina, il Lecce? Puah! ne faremo un sol boccone e finirono come i pifferi di montagna. D'altro canto, in Europa, studiano e memorizzano ogni avversario e si finisce con lo scendere in campo con la consapevolezza che si troveranno diversi ostacoli da superare, ma noti. Poi, metteteci pure un po' di dna di questi ultimi anni, e viene fuori che il Napoli è squadra da coppe. E dunque, state pur certi, che a Brescia ci sarà qualche balbettìo di troppo e che contro il Barcellona di Leo Messi ci sarà voglia e garra per fare l'impresa. Nel frattempo, Ringhio troverà nuove misure per rendere la squadra sempre più coesa (oddio! m'è scappato il termine tanto caro a Righetto Sacchi) e sempre più imprevedibile. Intanto, mi va di approvare l'elezione di Elmas a contitolare e non più comparsa. Il macedone mi rapì sin dalla prima volta che lo vidi. E' un talento naturale e sulla fascia può esprimersi al meglio e con continuità. Con velocità, dribbling, capacità di incunearsi in area e freddezza nella ricerca, se del caso, del passaggio filtrante più velenoso. Ho visto bei voti in pagella per il macedone, dopo Cagliari. Per me, avrebbe meritato un bel 7,5 senza se e senza ma. Una perlina che si aggiunge alla squadra base e che in primavera, ne sono sicuro, volerà. Ed ora, ci si prepari a rintuzzare Balotelli e ad entrare con rispetto nella navata della Sagrada Familia. E ci sta bene pure un olé.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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