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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, con Mazzarri è subito "Ritorno al futuro", l'entusiasmo è già alle stelle e si respira grande fiducia!"
19.11.2023 23:59 di Napoli Magazine

NAPOLI - Per riaccendere i sogni dei tifosi del Napoli, dopo 4 mesi di apatia, serviva toccare le corde del cuore. Il mondo del calcio sarà diventato anche solo business, ma la passione che alimenta le menti di chi lo segue (me compreso) è costituita essenzialmente da sentimenti, forti e sinceri, e naturalmente dall'amore per la maglia azzurra (che va sudata e per riuscirci, in ogni singolo istante della contesa, serve farlo con qualcuno che sappia indicare la strada a chi va in campo). Per questo motivo ho condiviso in pieno la scelta di De Laurentiis di affidare nuovamente la panchina partenopea a Walter Mazzarri. Qualcuno ha pensato che, per una questione di "amicizia", fosse il nome piu' facile a cui potessi puntare, ma non è così. Premesso che anche 10 anni fa, se nel mio piccolo sono stato apprezzato da Mazzarri (come dalla maggior parte degli allenatori del Napoli) è stato per lo spirito costruttivo con cui ci siamo sempre confrontati, rispettando i rispettivi ruoli, e non per altri interessi. Il mister, una volta, prima di rispondermi in conferenza, mi disse: "Lei mi pone la domanda sempre con il sorriso e io non posso fare altro che risponderle, perchè anche se si toccano argomenti delicati il modo con cui me le pone è sempre estremamente educato e garbato". Probabilmente e' stato uno dei complimenti piu' belli che ho ricevuto pubblicamente, durante la mia carriera al seguito del Napoli. E con questo atteggiamento continuero' a confrontarmi in sala stampa. Mazzarri, oltre ad essere un grande allenatore, e' pure un grande uomo che si fa voler bene dai suoi giocatori (tant'e' che da Gargano a Zuniga, senza dimenticare Hamsik e Lavezzi, per citare i primi nomi che mi vengono in mente, le parole d'affetto sono venute fuori spontaneamente). Io sono fermamente convinto che, per idee tattiche e doti umane, Mazzarri rappresenti attualmente cio' di cui ha veramente bisogno la squadra per ripartire con rinnovate speranze, oltre che con il piede giusto. Dietro l'angolo ci sono le sfide contro Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Un poker di impegni che bisognerà affrontare con la massima concentrazione, con una gestione oculata della rosa e delle sostituzioni. Di questi primi giorni di allenamenti, ho apprezzato subito la capacita' del tecnico di prendere sotto braccio Osimhen e Simeone, dando valore anche a chi, come Demme e Gaetano, finora ha avuto poco spazio. E' nel far sentire importante l'intero gruppo l'arma segreta con cui ottenere risultati di rilievo, e Mazzarri lo sa bene. Pur non essendoci i Nazionali, con Kvara e Raspadori sugli scudi, ho gradito molto l'idea di ridonare, sin dalle prime battute del suo nuovo corso, uno spirito di serenità a calciatori, collaboratori, dirigenti ed impiegati del club. Dagli abbracci nei corridoi degli uffici, nettamente diversi rispetto a 10 anni fa, quando ad esempio le conferenze stampa si tenevano prima nella sala Aquarius (quella delle grandi occasioni, mentre per gli incontri pre gara con i giornalisti andavamo in un'altra sala attigua piu' piccola) dell'allora Holiday Inn e poi in una saletta che lasciò il posto al parcheggio coperto delle auto dei calciatori, dove furono scattate anche alcune foto per uno dei primi calendari azzurri, per passare poi in una sala piu' ampia, attualmente occupata dal marketing, dove ero spesso l'unico ad occupare un tavolino con il mio pc portatile dato che per la maggior parte dei colleghi era ancora il tempo dei taccuini, si è subito avvertito un cambio di rotta, quantomeno nello stato d'animo. Napoli è una città passionale, che ha bisogno di emozioni costanti. E Mazzarri, serio ed attento ai particolari, in camicia a bordocampo, indicando il tempo perso dagli avversari sul proprio orologio, rispecchia in pieno la voglia di vincere di un popolo intero che non intende accontentarsi mai di un pareggio. Non so voi, ma nelle ultime settimane mi era sembrato di vivere come in una bolla senza tempo, dove era possibile fare ben poco, se non assistere, una partita alla volta, alla distruzione del gioco costruito pazientemente da Spalletti. Dopo ogni partita sentivo un pezzo di scudetto scucirsi dal petto, mentre ora avverto che e' arrivato l'ago e il cotone per rinsaldare i lembi indeboliti. Per Mazzarri, invece, l'eredità spallettiana non è un ricordo da cancellare, ma e' anzi un prezioso tesoro da preservare. Ecco perche' si riparte dal 4-3-3, modulo che valorizza in pieno le caratteristiche dei giocatori, riaffidando a Lobotka le chiavi del centrocampo, senza rinunciare al sostegno di Anguissa e Zielinski, con Elmas pronto a garantire il proprio contributo da titolare aggiunto. In difesa, poi, tra i pali rivedremo Gollini, complice l'infortunio occorso a Meret, mentre sulle corsie esterne agiranno Di Lorenzo e Olivera (in attesa che Mario Rui compia il suo pieno recupero). Nessun dubbio, o preoccupazione legata al cibo, su Natan. Massima fiducia in Ostigard e Rrahmani, con la consapevolezza che il norvegese appare piu' pronto del kosovaro in questo periodo. Li' in attacco, si procedera' rimettendo ognuno al suo posto. Il principale perno offensivo resta Victor Osimhen, tant'e' che la presenza del suo agente a Castel Volturno va letta anche come un'apertura al dialogo per il rinnovo. Kvara, poi, non subirà sostituzioni, a meno che non sia in condizioni di restare sul terreno di gioco, o chieda lui il cambio o lo si voglia preservare (dopo aver inciso pesantemente sulle sorti del match) in vista di una sfida ravvicinata. Stesso discorso per Politano, che potra' contare anche su Raspadori, con Jack pronto a far rifiatare pure Khvicha all'occorrenza. E poi non dimentichiamoci del "Cholito" Simeone, utile per arrotondare il risultato dopo aver fatto sfrenare Osimhen. Insomma le basi per rivedere un Napoli ordinato, compatto, con un'identita' ed un'anima, come avevo auspicato nel mio precedente editoriale post Empoli, ci sono tutte. Le premesse e i segnali sono ottimi. Non vi nascondo che vorrei si giocasse subito, ma tutto sommato anche questi giorni di attesa che ci separano dal match con l'Atalanta non faranno altro che aumentare l'adrenalina, l'entusiasmo e la voglia di calcio, come abbiamo gia' visto nelle prime immagini di Mazzarri con i tifosi e la squadra. Ora e' tempo di far parlare il campo, vedere il mister con le pettorine tra le mani mi ha riportato indietro nel tempo. Stiamo vivendo tutti una sorta di "Ritorno al futuro" con un nuovo finale tutto da scrivere insieme, stavolta però con una squadra che davvero non ha lacune in ogni reparto. Non è troppo tardi per recuperare il terreno perduto! Per cui in bocca al lupo, Walter, di cuore. Napoli Magazine (parlo a nome del mio giornale ovviamente, pur non avendo dubbi che gran parte della stampa la pensi allo stesso modo) e tifosi (quelli che vogliono il bene del Napoli) sono al tuo fianco, dieci anni fa come oggi. Non è cambiato niente. L'anima del nostro Napoli sta già lottando con te.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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19/11/2023 - 23:59

NAPOLI - Per riaccendere i sogni dei tifosi del Napoli, dopo 4 mesi di apatia, serviva toccare le corde del cuore. Il mondo del calcio sarà diventato anche solo business, ma la passione che alimenta le menti di chi lo segue (me compreso) è costituita essenzialmente da sentimenti, forti e sinceri, e naturalmente dall'amore per la maglia azzurra (che va sudata e per riuscirci, in ogni singolo istante della contesa, serve farlo con qualcuno che sappia indicare la strada a chi va in campo). Per questo motivo ho condiviso in pieno la scelta di De Laurentiis di affidare nuovamente la panchina partenopea a Walter Mazzarri. Qualcuno ha pensato che, per una questione di "amicizia", fosse il nome piu' facile a cui potessi puntare, ma non è così. Premesso che anche 10 anni fa, se nel mio piccolo sono stato apprezzato da Mazzarri (come dalla maggior parte degli allenatori del Napoli) è stato per lo spirito costruttivo con cui ci siamo sempre confrontati, rispettando i rispettivi ruoli, e non per altri interessi. Il mister, una volta, prima di rispondermi in conferenza, mi disse: "Lei mi pone la domanda sempre con il sorriso e io non posso fare altro che risponderle, perchè anche se si toccano argomenti delicati il modo con cui me le pone è sempre estremamente educato e garbato". Probabilmente e' stato uno dei complimenti piu' belli che ho ricevuto pubblicamente, durante la mia carriera al seguito del Napoli. E con questo atteggiamento continuero' a confrontarmi in sala stampa. Mazzarri, oltre ad essere un grande allenatore, e' pure un grande uomo che si fa voler bene dai suoi giocatori (tant'e' che da Gargano a Zuniga, senza dimenticare Hamsik e Lavezzi, per citare i primi nomi che mi vengono in mente, le parole d'affetto sono venute fuori spontaneamente). Io sono fermamente convinto che, per idee tattiche e doti umane, Mazzarri rappresenti attualmente cio' di cui ha veramente bisogno la squadra per ripartire con rinnovate speranze, oltre che con il piede giusto. Dietro l'angolo ci sono le sfide contro Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Un poker di impegni che bisognerà affrontare con la massima concentrazione, con una gestione oculata della rosa e delle sostituzioni. Di questi primi giorni di allenamenti, ho apprezzato subito la capacita' del tecnico di prendere sotto braccio Osimhen e Simeone, dando valore anche a chi, come Demme e Gaetano, finora ha avuto poco spazio. E' nel far sentire importante l'intero gruppo l'arma segreta con cui ottenere risultati di rilievo, e Mazzarri lo sa bene. Pur non essendoci i Nazionali, con Kvara e Raspadori sugli scudi, ho gradito molto l'idea di ridonare, sin dalle prime battute del suo nuovo corso, uno spirito di serenità a calciatori, collaboratori, dirigenti ed impiegati del club. Dagli abbracci nei corridoi degli uffici, nettamente diversi rispetto a 10 anni fa, quando ad esempio le conferenze stampa si tenevano prima nella sala Aquarius (quella delle grandi occasioni, mentre per gli incontri pre gara con i giornalisti andavamo in un'altra sala attigua piu' piccola) dell'allora Holiday Inn e poi in una saletta che lasciò il posto al parcheggio coperto delle auto dei calciatori, dove furono scattate anche alcune foto per uno dei primi calendari azzurri, per passare poi in una sala piu' ampia, attualmente occupata dal marketing, dove ero spesso l'unico ad occupare un tavolino con il mio pc portatile dato che per la maggior parte dei colleghi era ancora il tempo dei taccuini, si è subito avvertito un cambio di rotta, quantomeno nello stato d'animo. Napoli è una città passionale, che ha bisogno di emozioni costanti. E Mazzarri, serio ed attento ai particolari, in camicia a bordocampo, indicando il tempo perso dagli avversari sul proprio orologio, rispecchia in pieno la voglia di vincere di un popolo intero che non intende accontentarsi mai di un pareggio. Non so voi, ma nelle ultime settimane mi era sembrato di vivere come in una bolla senza tempo, dove era possibile fare ben poco, se non assistere, una partita alla volta, alla distruzione del gioco costruito pazientemente da Spalletti. Dopo ogni partita sentivo un pezzo di scudetto scucirsi dal petto, mentre ora avverto che e' arrivato l'ago e il cotone per rinsaldare i lembi indeboliti. Per Mazzarri, invece, l'eredità spallettiana non è un ricordo da cancellare, ma e' anzi un prezioso tesoro da preservare. Ecco perche' si riparte dal 4-3-3, modulo che valorizza in pieno le caratteristiche dei giocatori, riaffidando a Lobotka le chiavi del centrocampo, senza rinunciare al sostegno di Anguissa e Zielinski, con Elmas pronto a garantire il proprio contributo da titolare aggiunto. In difesa, poi, tra i pali rivedremo Gollini, complice l'infortunio occorso a Meret, mentre sulle corsie esterne agiranno Di Lorenzo e Olivera (in attesa che Mario Rui compia il suo pieno recupero). Nessun dubbio, o preoccupazione legata al cibo, su Natan. Massima fiducia in Ostigard e Rrahmani, con la consapevolezza che il norvegese appare piu' pronto del kosovaro in questo periodo. Li' in attacco, si procedera' rimettendo ognuno al suo posto. Il principale perno offensivo resta Victor Osimhen, tant'e' che la presenza del suo agente a Castel Volturno va letta anche come un'apertura al dialogo per il rinnovo. Kvara, poi, non subirà sostituzioni, a meno che non sia in condizioni di restare sul terreno di gioco, o chieda lui il cambio o lo si voglia preservare (dopo aver inciso pesantemente sulle sorti del match) in vista di una sfida ravvicinata. Stesso discorso per Politano, che potra' contare anche su Raspadori, con Jack pronto a far rifiatare pure Khvicha all'occorrenza. E poi non dimentichiamoci del "Cholito" Simeone, utile per arrotondare il risultato dopo aver fatto sfrenare Osimhen. Insomma le basi per rivedere un Napoli ordinato, compatto, con un'identita' ed un'anima, come avevo auspicato nel mio precedente editoriale post Empoli, ci sono tutte. Le premesse e i segnali sono ottimi. Non vi nascondo che vorrei si giocasse subito, ma tutto sommato anche questi giorni di attesa che ci separano dal match con l'Atalanta non faranno altro che aumentare l'adrenalina, l'entusiasmo e la voglia di calcio, come abbiamo gia' visto nelle prime immagini di Mazzarri con i tifosi e la squadra. Ora e' tempo di far parlare il campo, vedere il mister con le pettorine tra le mani mi ha riportato indietro nel tempo. Stiamo vivendo tutti una sorta di "Ritorno al futuro" con un nuovo finale tutto da scrivere insieme, stavolta però con una squadra che davvero non ha lacune in ogni reparto. Non è troppo tardi per recuperare il terreno perduto! Per cui in bocca al lupo, Walter, di cuore. Napoli Magazine (parlo a nome del mio giornale ovviamente, pur non avendo dubbi che gran parte della stampa la pensi allo stesso modo) e tifosi (quelli che vogliono il bene del Napoli) sono al tuo fianco, dieci anni fa come oggi. Non è cambiato niente. L'anima del nostro Napoli sta già lottando con te.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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