NAPOLI - Il Napoli suona l'ottava sinfonia, raggiungendo quota 25 punti e regalando ai propri tifosi (ed a Maradona che avrebbe compiuto 64 anni) il più bel dono di inizio stagione. La vittoria di Milano, con due belle reti messe a segno, ha lanciato un segnale forte ed inequivocabile a tutto il campionato. La squadra di Conte c'è, è solida, ed inizia a mostrare segnali da big. La strada è ancora lunga e fa bene l'allenatore a gettare acqua sul fuoco dell'entusiasmo, ma è giusto evidenziare i meriti di un gruppo sempre più compatto che, di volta in volta, dà la sensazione di avere saldamente in mano le redini della partita. E così è stato anche alla "Scala del Calcio". Pronti, via, e a sbloccare il match ci ha pensato, con un atto di forza, il bomber più atteso, Romelu Lukaku. Un gol pesantissimo che nell'analisi stagionale potrebbe pesare davvero tanto. Non una vittoria di cortomuso, dunque. Ma un raddoppio cercato e trovato con un guizzo da campione di Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano, con quel gesto tecnico, ha di fatto spento il morale dei rossoneri (e forse anche di interisti e juventini), che nonostante tutto hanno provato a restare in partita, mostrando un discreto spirito di sacrificio ma riuscendo soltato a sfiorare la rete con il colpo di testa in fuorigioco di Morata. A mio avviso resta un mistero come Fonseca riesca a rinunciare a Leao, seppur a mezzo servizio come l'acciaccato Pulisic, considerando che, più che Okafor, l'unico che ha creato qualche pensiero alla retroguardia azzurra è stato Chukwueze. Dall'altra parte una difesa, quella partenopea, quasi insormontabile: sempre più affinata l'intesa tra Rrahmani e Buongiorno, anche se stavolta oltre alla reattività di Di Lorenzo merita un plauso speciale Olivera per tenacia e puntualità negli interventi. Solito gigante Anguissa, mentre non riesco ancora ad accodarmi alla fila di persone che riservano parole al miele a Gimour: lo scozzese, a mio avviso, ha concesso troppi varchi agli avversari, colmando poco le distanze tra i reparti e concedendo un'occasione d'oro mal sfruttata da Musah, anche grazie all'intervento in uscita di Meret. Lo stesso McTominay, tutto sommato diligente, non è apparso lucido in fase conclusiva in almeno due circostanze. Piccoli nei, comunque, se si considera la prova generosa di Politano (a tutta fascia), oltre alla buona volontà mostrata dai subentrati nel secondo tempo, seppur per una manciata di minuti. In tanti auspicavano un crollo del Napoli a San Siro, per il "calendario difficile", ed invece la gufata si è dissolta con il trascorrere dei minuti nei cieli meneghini, grazie ad una prestazione che non lascia molti dubbi. Gli uomini di Conte sono a +11 dal Milan (che ha una gara da recuperare col Bologna), senza considerare il piccolo solco che si sta iniziando a scavare tra la prima della classe, l'Inter e la Juventus. Un passo alla volta ci sarà da divertirsi, perchè il Napoli sta già indossando l'abito della concretezza, risultando un passo dopo l'altro un vero e proprio rullo compressore ad immagine e somiglianza del suo condottiero. Con Conte (in un clima di massima umiltà e coesione) è già iniziata la fuga verso il tricolore!
Antonio Petrazzuolo
di Napoli Magazine
30/10/2024 - 09:00
NAPOLI - Il Napoli suona l'ottava sinfonia, raggiungendo quota 25 punti e regalando ai propri tifosi (ed a Maradona che avrebbe compiuto 64 anni) il più bel dono di inizio stagione. La vittoria di Milano, con due belle reti messe a segno, ha lanciato un segnale forte ed inequivocabile a tutto il campionato. La squadra di Conte c'è, è solida, ed inizia a mostrare segnali da big. La strada è ancora lunga e fa bene l'allenatore a gettare acqua sul fuoco dell'entusiasmo, ma è giusto evidenziare i meriti di un gruppo sempre più compatto che, di volta in volta, dà la sensazione di avere saldamente in mano le redini della partita. E così è stato anche alla "Scala del Calcio". Pronti, via, e a sbloccare il match ci ha pensato, con un atto di forza, il bomber più atteso, Romelu Lukaku. Un gol pesantissimo che nell'analisi stagionale potrebbe pesare davvero tanto. Non una vittoria di cortomuso, dunque. Ma un raddoppio cercato e trovato con un guizzo da campione di Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano, con quel gesto tecnico, ha di fatto spento il morale dei rossoneri (e forse anche di interisti e juventini), che nonostante tutto hanno provato a restare in partita, mostrando un discreto spirito di sacrificio ma riuscendo soltato a sfiorare la rete con il colpo di testa in fuorigioco di Morata. A mio avviso resta un mistero come Fonseca riesca a rinunciare a Leao, seppur a mezzo servizio come l'acciaccato Pulisic, considerando che, più che Okafor, l'unico che ha creato qualche pensiero alla retroguardia azzurra è stato Chukwueze. Dall'altra parte una difesa, quella partenopea, quasi insormontabile: sempre più affinata l'intesa tra Rrahmani e Buongiorno, anche se stavolta oltre alla reattività di Di Lorenzo merita un plauso speciale Olivera per tenacia e puntualità negli interventi. Solito gigante Anguissa, mentre non riesco ancora ad accodarmi alla fila di persone che riservano parole al miele a Gimour: lo scozzese, a mio avviso, ha concesso troppi varchi agli avversari, colmando poco le distanze tra i reparti e concedendo un'occasione d'oro mal sfruttata da Musah, anche grazie all'intervento in uscita di Meret. Lo stesso McTominay, tutto sommato diligente, non è apparso lucido in fase conclusiva in almeno due circostanze. Piccoli nei, comunque, se si considera la prova generosa di Politano (a tutta fascia), oltre alla buona volontà mostrata dai subentrati nel secondo tempo, seppur per una manciata di minuti. In tanti auspicavano un crollo del Napoli a San Siro, per il "calendario difficile", ed invece la gufata si è dissolta con il trascorrere dei minuti nei cieli meneghini, grazie ad una prestazione che non lascia molti dubbi. Gli uomini di Conte sono a +11 dal Milan (che ha una gara da recuperare col Bologna), senza considerare il piccolo solco che si sta iniziando a scavare tra la prima della classe, l'Inter e la Juventus. Un passo alla volta ci sarà da divertirsi, perchè il Napoli sta già indossando l'abito della concretezza, risultando un passo dopo l'altro un vero e proprio rullo compressore ad immagine e somiglianza del suo condottiero. Con Conte (in un clima di massima umiltà e coesione) è già iniziata la fuga verso il tricolore!
Antonio Petrazzuolo