NAPOLI - Per solidità, compattezza e capacità di far fronte alle costanti avversità, il Napoli dimostra di essere ancora una volta di essere un gruppo che ha qualcosa in più rispetto alle altre squadre italiane. La vittoria contro la Juventus di Spalletti ne è l'ennessima dimostrazione, per una rosa che da quando è passata al 3-4-3 rischia pochissimo in difesa e riesce a portare a casa il risultato. Contro i bianconeri, gli azzurri hanno dominato l'avversario. Peccato solo per quel concesso ad Yildiz da un generoso Buongiorno, ma nel complesso dalle parti di Milinkovic-Savic era quasi impossibile arrivare. Senza Lobotka, un plauso speciale va fatto ad Elmas: magari il ruolo di "jolly" non è un'etichetta che merita, per il semplice fatto che questo ragazzo, che per tecnica, qualità e visione di gioco non deve invidiare nulla a nessuno, è uno tra i pochi centrocampisti in Europa capace di colmare i vuoti che si creano tra le titolarità del centrocampo. Conte ha fatto sapere che tra due partite conta di avere nuovamente a disposizione Lobotka, intanto è giusto godersi e dare fiducia ad Elmas. Se la difesa ormai sembra sempre più un muro invalicabile, con Milinkovic-Savic bravo a rilanciare oltre la linea di difesa e centrocampo ogni offensiva pericolosa dalle sue parti, a centrocampo McTominay giostra metri ed avversari con la calma olimpica che ho visto solo in gente del calibro di Gerrard. Così mentre Lang e Olivera sono stati bravi a sfiancare il lato mancino della Vecchia Signora, dall'altra parte Neres ha inserito il turbo, mandando ai matti Cabal e Koopmeiners. Mancava il gol per Rasmus Hojund, e finalmente ne sono arrivati due pesantissimi. Il danese rappresenta il presente e il futuro del Napoli, e le sue qualità non sono mai state messe in discussione da chi un briciolo di calcio l'ha visto per qualche anno. La classifica sorride agli azzurri. Conte ora mi sembra più sereno, di sicuro dopo Bologna ha potuto raccogliere risposte importanti da un gruppo che, soprattutto attraverso chi aveva avuto poco spazio, sta dando dimostrazione di avere nervi saldi e grinta da vendere. Non c'è avversario che tenga, nonostante gli impegni ravvicinati, e gli infortuni costanti, il Napoli dà la piena sensazione di essere entrato nel loop della schiacciasassi. Lo ha capito anche Spalletti che, dall'amara considerazione sui soldi che ha fatto introitare al club di ADL con le sue due annate in azzurro utili per garantire un futuro roseo, è apparso non solo con l'amaro in bocca per la sconfitta e per quello che poteva continuare ad essere e non è stato, all'ombra del Vesuvio, ma anche un bel pò perplesso per l'avventura in cui si è lanciato. Onestamente non vorrei essere nei suoi panni. Tutta un'altra storia per Conte, che si gode invece la sua corazzata Napoli.