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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, Milik alla Inzaghi, Fabian incanta: le certezze di Carletto"
14.01.2019 20:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nel gelo del San Paolo, il Napoli si è qualificato ai Quarti di Coppa Italia e mette il Milan nel mirino. E questo è ciò che conta e fa la differenza, direbbero i fans di Allegri. C'è da dire, però, che più avanza la stagione e più Carlo Ancelotti stimola squadra ed opinione pubblica. Come i suoi predecessori, infatti, anche lui ha un proprio credo tattico: il 4-4-2. E per far sì che questo modulo renda al meglio chiede un lavoro, certosino, a tutti i propri uomini. Se la ricerca della bellezza di Sarri mirava ad una concezione di calcio basato su automatismi rodati all'ennesima potenza nei piedi dei 14 uomini prescelti, che però, come avrebbe detto Benitez, non sempre riescono ad arrivare "vivi" alla spiaggia, Ancelotti ama cambiare, all'interno dello stesso modulo di base. Le studia tutte. E per questo bisogna sicuramente fargli un plauso. Certo è che, contro il Sassuolo, mi sono balzati agli occhi due aspetti essenziali: Insigne largo a sinistra, che ritrova spunti e verve, e Fabian, ancor più pungente e cinico, dopo l'ottima prestazione sfoderata in termini di palleggio, subito dopo l'ingresso in campo di Allan. Faccio questa riflessione perchè amo ascoltare le parole del mio diretto interlocutore. E, sia alla vigilia del match che subito dopo, ho annotato due tiratine d'orecchie che il tecnico ha fatto ai suoi ragazzi nel rispondere ad alcuni miei quesiti: "Sono in pochi quelli che finora hanno dato il 100%" e "In fase di contropiede ho qualche appunto da fare agli attaccanti, che avrebbero potuto capitalizzare meglio alcune occasioni create". Perfetto, parliamo la stessa lingua. Perchè se è vero che contro il Sassuolo, non è stato un Napoli rapidissimo nelle manovre offensive, bello o cinico, sta di fatto che due gol li ha comunque realizzati. Come? Con Insigne largo a sinistra, Milik che devia in porta il pallone con un tocco alla Inzaghi, lo stesso Arek che serve Fabian per il bellissimo diagonale del raddoppio, senza dimenticare Koulibaly che nel frattempo, con il risultato ancora in bilico, aveva salvato il vantaggio con una scivolata da applausi. In questa cornice ci sta benissimo l'esordio di Gaetano, lo spunto di Younes, la crescita di Diawara e la reattività di Ospina su Locatelli, in attesa del ritorno al gol di Callejon. Stonano invece le parole degli agenti che chiedono continuamente spazio per i propri assistiti. E' il loro lavoro, per carità. Ma se poi in campo c'è qualche errore evidente contro chi bisogna puntare il dito? Serve maggiore serenità, le chances le avranno tutti. E al di la' della febbre che ha colpito Zielinski, o degli acciacchi che possono verificarsi, non mi dispiacerebbe rivedere qualche volta anche il 4-3-3 con Mertens punta centrale: il belga ha segnato 60 gol in 2 anni, un dato da non dimenticare. La sensazione e' che questo Napoli possa ancora migliorare tanto, facendo però le cose semplici. Lo avrà notato anche Ancelotti, ne sono certo. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, Milik alla Inzaghi, Fabian incanta: le certezze di Carletto"

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14/01/2024 - 20:50

NAPOLI - Nel gelo del San Paolo, il Napoli si è qualificato ai Quarti di Coppa Italia e mette il Milan nel mirino. E questo è ciò che conta e fa la differenza, direbbero i fans di Allegri. C'è da dire, però, che più avanza la stagione e più Carlo Ancelotti stimola squadra ed opinione pubblica. Come i suoi predecessori, infatti, anche lui ha un proprio credo tattico: il 4-4-2. E per far sì che questo modulo renda al meglio chiede un lavoro, certosino, a tutti i propri uomini. Se la ricerca della bellezza di Sarri mirava ad una concezione di calcio basato su automatismi rodati all'ennesima potenza nei piedi dei 14 uomini prescelti, che però, come avrebbe detto Benitez, non sempre riescono ad arrivare "vivi" alla spiaggia, Ancelotti ama cambiare, all'interno dello stesso modulo di base. Le studia tutte. E per questo bisogna sicuramente fargli un plauso. Certo è che, contro il Sassuolo, mi sono balzati agli occhi due aspetti essenziali: Insigne largo a sinistra, che ritrova spunti e verve, e Fabian, ancor più pungente e cinico, dopo l'ottima prestazione sfoderata in termini di palleggio, subito dopo l'ingresso in campo di Allan. Faccio questa riflessione perchè amo ascoltare le parole del mio diretto interlocutore. E, sia alla vigilia del match che subito dopo, ho annotato due tiratine d'orecchie che il tecnico ha fatto ai suoi ragazzi nel rispondere ad alcuni miei quesiti: "Sono in pochi quelli che finora hanno dato il 100%" e "In fase di contropiede ho qualche appunto da fare agli attaccanti, che avrebbero potuto capitalizzare meglio alcune occasioni create". Perfetto, parliamo la stessa lingua. Perchè se è vero che contro il Sassuolo, non è stato un Napoli rapidissimo nelle manovre offensive, bello o cinico, sta di fatto che due gol li ha comunque realizzati. Come? Con Insigne largo a sinistra, Milik che devia in porta il pallone con un tocco alla Inzaghi, lo stesso Arek che serve Fabian per il bellissimo diagonale del raddoppio, senza dimenticare Koulibaly che nel frattempo, con il risultato ancora in bilico, aveva salvato il vantaggio con una scivolata da applausi. In questa cornice ci sta benissimo l'esordio di Gaetano, lo spunto di Younes, la crescita di Diawara e la reattività di Ospina su Locatelli, in attesa del ritorno al gol di Callejon. Stonano invece le parole degli agenti che chiedono continuamente spazio per i propri assistiti. E' il loro lavoro, per carità. Ma se poi in campo c'è qualche errore evidente contro chi bisogna puntare il dito? Serve maggiore serenità, le chances le avranno tutti. E al di la' della febbre che ha colpito Zielinski, o degli acciacchi che possono verificarsi, non mi dispiacerebbe rivedere qualche volta anche il 4-3-3 con Mertens punta centrale: il belga ha segnato 60 gol in 2 anni, un dato da non dimenticare. La sensazione e' che questo Napoli possa ancora migliorare tanto, facendo però le cose semplici. Lo avrà notato anche Ancelotti, ne sono certo. 

 

 

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