NAPOLI - Il pareggio interno del Napoli contro il Genoa ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i sostenitori partenopei. La vittoria era a portata di mano ed invece dal campo si è usciti con un solo punto tra le mani, che conserva un minimo margine di vantaggio sull'Inter ma costringe gli azzurri a dover vincere contro il Parma (non ancora salvo) in trasferta e all'ultima giornata in casa contro il Cagliari. Tutt'altro che una passeggiata di salute. Pronti, via, Lobotka k.o., in campo per eccesso di ottimismo, dopo 12 minuti si e' accasciato al suolo e, stando a quanto riferito da Conte in sala stampa, stavolta l'infortunio è parso piu' grave di quello occorsogli a Lecce. Gilmour non mi è dispiaciuto, verrebbe da chiedersi come mai non gli sia stata data la maglia da titolare. E poi quei due gol presi, che mi urtano ancora tanto i nervi. Prima l'autorete di Meret, con Ahanor (nato vicino Aversa) che avrebbe voluto la soddisfazione dell'ufficialità del suo guizzo (ma la Lega Serie A, come giusto che sia, ha attribuito il "merito" della marcatura al portiere del Napoli), e poi il gol di Vasquez di testa, bravo ad infilarsi ed a prendere il tempo a Billing ed Olivera con Meret, anche in questo caso, non esente da colpe per poca reattività sul breve dopo la stoccata di testa indirizzata dal genoano sul suo lato. Peccato, perchè i gol di Lukaku e Raspadori, entrambi ben architettati dal solito McTominay, avevano dato la sensazione che i tre punti fossero a portata di mano. Ed invece si è data la possibilità all'ex interista Vieira di gongolare, con la sua ciurma di giovani di belle speranze, complicando non poco il tragitto verso il termine della stagione. Reset and restart, riazzerare e ripartire. Questo l'input dato da Conte, che forse avrà ripensato pure alla sostituzione di Raspadori (il più vivo in zona conclusiva) per Billing, rivelatasi non proprio azzeccata. Ed anche al ritardato ingresso di Neres, seppur non al top. Verrebbe da chiedersi, inoltre, come mai non riescano a trovare spazio tanti giocatori seduti in panchina, quando ad esempio Politano (dopo una partita encomiabile) non ne ha più e Di Lorenzo come pure Anguissa non appaiono in grandissima serata. Nel primo tempo la squadra ha dato l'impressione di essere leggermente contratta. Queste ultime due partite vanno affrontate senza paura, perchè solo divertendosi, con la testa sgombra, si può centrare l'obiettivo. Comunque vada, credici Napoli!
di Napoli Magazine
12/05/2025 - 10:00
NAPOLI - Il pareggio interno del Napoli contro il Genoa ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i sostenitori partenopei. La vittoria era a portata di mano ed invece dal campo si è usciti con un solo punto tra le mani, che conserva un minimo margine di vantaggio sull'Inter ma costringe gli azzurri a dover vincere contro il Parma (non ancora salvo) in trasferta e all'ultima giornata in casa contro il Cagliari. Tutt'altro che una passeggiata di salute. Pronti, via, Lobotka k.o., in campo per eccesso di ottimismo, dopo 12 minuti si e' accasciato al suolo e, stando a quanto riferito da Conte in sala stampa, stavolta l'infortunio è parso piu' grave di quello occorsogli a Lecce. Gilmour non mi è dispiaciuto, verrebbe da chiedersi come mai non gli sia stata data la maglia da titolare. E poi quei due gol presi, che mi urtano ancora tanto i nervi. Prima l'autorete di Meret, con Ahanor (nato vicino Aversa) che avrebbe voluto la soddisfazione dell'ufficialità del suo guizzo (ma la Lega Serie A, come giusto che sia, ha attribuito il "merito" della marcatura al portiere del Napoli), e poi il gol di Vasquez di testa, bravo ad infilarsi ed a prendere il tempo a Billing ed Olivera con Meret, anche in questo caso, non esente da colpe per poca reattività sul breve dopo la stoccata di testa indirizzata dal genoano sul suo lato. Peccato, perchè i gol di Lukaku e Raspadori, entrambi ben architettati dal solito McTominay, avevano dato la sensazione che i tre punti fossero a portata di mano. Ed invece si è data la possibilità all'ex interista Vieira di gongolare, con la sua ciurma di giovani di belle speranze, complicando non poco il tragitto verso il termine della stagione. Reset and restart, riazzerare e ripartire. Questo l'input dato da Conte, che forse avrà ripensato pure alla sostituzione di Raspadori (il più vivo in zona conclusiva) per Billing, rivelatasi non proprio azzeccata. Ed anche al ritardato ingresso di Neres, seppur non al top. Verrebbe da chiedersi, inoltre, come mai non riescano a trovare spazio tanti giocatori seduti in panchina, quando ad esempio Politano (dopo una partita encomiabile) non ne ha più e Di Lorenzo come pure Anguissa non appaiono in grandissima serata. Nel primo tempo la squadra ha dato l'impressione di essere leggermente contratta. Queste ultime due partite vanno affrontate senza paura, perchè solo divertendosi, con la testa sgombra, si può centrare l'obiettivo. Comunque vada, credici Napoli!