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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli sconfitto dal razzismo nel disgusto più totale, la famiglia Mazzoleni dica a Paolo Silvio di chiedere scusa a Koulibaly!"
27.12.2018 20:46 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il disgusto più totale, la sconfitta onestamente passa in secondo piano. E' una questione culturale, di educazione e rispetto. Se questo e' il pallone, me ne vado al parco a vedere i bambini che giocano col super santos, dove c'è sicuramente più educazione. Il Napoli ha chiesto 3 volte, invano, di sospendere la partita per gli ululati contro Koulibaly che, oltre al danno, l'offesa, intima e personalissima, ha dovuto subire anche la beffa dell'espulsione, dopo una prestazione maiuscola. Sì, perchè il primo giallo non c'era, dato che Politano è crollato al suolo, colto da improvviso svenimento. Vuoi dare il fallo? Hai avuto la sensazione che lo ha sbilanciato? Ok, ma fermati lì. Invece dopo gli ululati, l'arbitro ha letteralmente aizzato gli animi, anzichè stemperarli. Koulibaly ha applaudito l'ambiente che lo circondava, sconcertato per quella cattiveria verbale vomitata dagli spalti da un'ora e mezza, acuita ancor di più dal giallo sventolato al cielo, senza senso, un gesto di sdegno signorile, come sottolineato da Callejon, mentre Mazzoleni si è fatto un trip mentale tutto suo: e' sembrato quasi leccarsi i baffi, magari anche godendo in cuor suo per la ghiotta occasione di poter essere ancora una volta protagonista (in negativo), nel gesto di estrarre il cartellino rosso in seguito all'applauso del senegalese. Un applauso che, per l'arbitro, è stato ben piu' grave dei 90 minuti di ululati razzisti, dei cori beceri contro i napoletani inneggianti l'eruzione del Vesuvio e il colera. Lo schifo totale, insomma, perchè non si parla piu' di calcio, ma di educazione, quella che va insegnata tra i banchi di scuola ai bambini. Ecco perchè la famiglia di Mazzoleni, che sicuramente non sarà razzista, dovrebbe, a mio avviso, invitare Paolo Silvio a redimersi, a chiedere scusa a Koulibaly. Perche' con quel cartellino rosso ha dimostrato che essere razzisti non è grave, mentre se fai un applauso di dissenso per un fallo che non c'è vai fuori dal campo. E non giochi più. Eppure i 44 anni, a pochi mesi dalla pensione, avrebbero dovuto dargli esperienza. E invece no. Sarà ricordato come l'arbitro dei danni clamorosi arrecati al Napoli. Il Byron Moreno dei fischietti italiani, che poi non ha ammonito il provocatore Keita e ha mandato fuori Insigne durante i titoli di coda per un accenno di reazione. Uno psico dramma, insomma, il sequel con scene diverse della celebre Supercoppa sfumata. Contento lui, non contenti tutti. Sinceramente ne abbiamo piene le scatole! Poi che Insigne, Allan, Milik e gli altri abbiano giocato una partita fin troppo tattica, non entusiasmante, siamo d'accordo. Nonostante tutto Spalletti ha fatto bene a ringraziare Asamoah, che ha negato il gol partita a Zielinski, con il Napoli in 10, prima della rete di Lautaro che ha di fatto perso rilievo ed importanza, essendo avvenuta senza il migliore in campo: Kalidou Koulibaly, l'uomo bersagliato dagli ululati per il colore della sua pelle e gettato fuori per aver reagito al razzismo! Il ragazzo dal sorriso contagioso che, insieme a Ghoulam, realizza tante opere di bene (in silenzio) negli ospedali pediatrici! Napoli è con te Kalidou, fiero di conoscerti come uomo e come professionista. Esemplare sempre, anche nella circostanza vomitevole di San Siro. Riflettete, gente. C'è da vergognarsi un bel pò per quello che si è verificato. E concordo in pieno con Ancelotti: alla prossima si va tutti fuori dal campo, chi se ne frega dell'eventuale sconfitta a tavolino se non interviene chi di dovere! Siamo prima di tutto uomini, tutti uguali in quanto tali. Se non e' chiaro questo concetto, alle soglie del 2019, e' inutile far rotolare la palla sul rettangolo verde di gioco! Io a questo scempio non ci sto, tutti al fianco di Koulibaly! E naturalmente contro ogni forma di discriminazione di popoli e razze!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli sconfitto dal razzismo nel disgusto più totale, la famiglia Mazzoleni dica a Paolo Silvio di chiedere scusa a Koulibaly!"

di Napoli Magazine

27/12/2024 - 20:46

NAPOLI - Il disgusto più totale, la sconfitta onestamente passa in secondo piano. E' una questione culturale, di educazione e rispetto. Se questo e' il pallone, me ne vado al parco a vedere i bambini che giocano col super santos, dove c'è sicuramente più educazione. Il Napoli ha chiesto 3 volte, invano, di sospendere la partita per gli ululati contro Koulibaly che, oltre al danno, l'offesa, intima e personalissima, ha dovuto subire anche la beffa dell'espulsione, dopo una prestazione maiuscola. Sì, perchè il primo giallo non c'era, dato che Politano è crollato al suolo, colto da improvviso svenimento. Vuoi dare il fallo? Hai avuto la sensazione che lo ha sbilanciato? Ok, ma fermati lì. Invece dopo gli ululati, l'arbitro ha letteralmente aizzato gli animi, anzichè stemperarli. Koulibaly ha applaudito l'ambiente che lo circondava, sconcertato per quella cattiveria verbale vomitata dagli spalti da un'ora e mezza, acuita ancor di più dal giallo sventolato al cielo, senza senso, un gesto di sdegno signorile, come sottolineato da Callejon, mentre Mazzoleni si è fatto un trip mentale tutto suo: e' sembrato quasi leccarsi i baffi, magari anche godendo in cuor suo per la ghiotta occasione di poter essere ancora una volta protagonista (in negativo), nel gesto di estrarre il cartellino rosso in seguito all'applauso del senegalese. Un applauso che, per l'arbitro, è stato ben piu' grave dei 90 minuti di ululati razzisti, dei cori beceri contro i napoletani inneggianti l'eruzione del Vesuvio e il colera. Lo schifo totale, insomma, perchè non si parla piu' di calcio, ma di educazione, quella che va insegnata tra i banchi di scuola ai bambini. Ecco perchè la famiglia di Mazzoleni, che sicuramente non sarà razzista, dovrebbe, a mio avviso, invitare Paolo Silvio a redimersi, a chiedere scusa a Koulibaly. Perche' con quel cartellino rosso ha dimostrato che essere razzisti non è grave, mentre se fai un applauso di dissenso per un fallo che non c'è vai fuori dal campo. E non giochi più. Eppure i 44 anni, a pochi mesi dalla pensione, avrebbero dovuto dargli esperienza. E invece no. Sarà ricordato come l'arbitro dei danni clamorosi arrecati al Napoli. Il Byron Moreno dei fischietti italiani, che poi non ha ammonito il provocatore Keita e ha mandato fuori Insigne durante i titoli di coda per un accenno di reazione. Uno psico dramma, insomma, il sequel con scene diverse della celebre Supercoppa sfumata. Contento lui, non contenti tutti. Sinceramente ne abbiamo piene le scatole! Poi che Insigne, Allan, Milik e gli altri abbiano giocato una partita fin troppo tattica, non entusiasmante, siamo d'accordo. Nonostante tutto Spalletti ha fatto bene a ringraziare Asamoah, che ha negato il gol partita a Zielinski, con il Napoli in 10, prima della rete di Lautaro che ha di fatto perso rilievo ed importanza, essendo avvenuta senza il migliore in campo: Kalidou Koulibaly, l'uomo bersagliato dagli ululati per il colore della sua pelle e gettato fuori per aver reagito al razzismo! Il ragazzo dal sorriso contagioso che, insieme a Ghoulam, realizza tante opere di bene (in silenzio) negli ospedali pediatrici! Napoli è con te Kalidou, fiero di conoscerti come uomo e come professionista. Esemplare sempre, anche nella circostanza vomitevole di San Siro. Riflettete, gente. C'è da vergognarsi un bel pò per quello che si è verificato. E concordo in pieno con Ancelotti: alla prossima si va tutti fuori dal campo, chi se ne frega dell'eventuale sconfitta a tavolino se non interviene chi di dovere! Siamo prima di tutto uomini, tutti uguali in quanto tali. Se non e' chiaro questo concetto, alle soglie del 2019, e' inutile far rotolare la palla sul rettangolo verde di gioco! Io a questo scempio non ci sto, tutti al fianco di Koulibaly! E naturalmente contro ogni forma di discriminazione di popoli e razze!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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