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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Non si può andare avanti così, ridateci la gioia di seguire il Napoli!"
22.02.2021 22:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Di tutto questo periodo buio ed orribile per il Napoli, l'aspetto più preoccupante riguarda l'ambiente: facendo un rapido giro di opinioni tra chi ha veramente a cuore le sorti della squadra, e mi riferisco chiaramente ai tifosi, la maggior parte ha perso l'entusiasmo di seguire le partite. C'è chi segue i primi 5 minuti, chi cambia canale al primo gol subìto, o addirittura chi non le vede proprio più. Chi segue tutta la gara, invece, lo fa per un atto di amore puro, di fede assoluta. Il motivo? Si ha la sensazione che la sconfitta sia sempre dietro l'angolo, salvo poi qualche guizzo inaspettato e spesso fine a se stesso, come la vittoria di misura contro la Juventus o il gol di Zielinski su assist di Politano. Piccoli, sporadici, momenti, che lasciano spazio all'assuefazione piu' totale alla sconfitta (ben 8 in campionato, per intenderci: il Torino che lotta per non retrocedere ha perso 9 volte). Dov'e' finito quel Napoli che tanto entusiasmava per il gioco in tutta Europa? Fin quando bisognerà accontentarsi di questi spettacoli non all'altezza del colore della maglia indossata? Manca un'idea di gioco a cui aggrapparsi, principalmente nei momenti difficili. Il silenzio stampa, scelto dal club, sa di riflessione. Le attenuanti relative agli infortuni non reggono, perche' anche a Bergamo se andiamo a rileggere i nomi dei titolari selezionati non è che sono stati schierati un mix di scapoli e ammogliati. Per fortuna i 40 punti sono stati raggiunti, per cui almeno sotto questo punto di vista si puo' stare tranquilli. Ma per il resto, la stagione ha assunto i contorni della perenne delusione. Le scelte tecniche, operate in sede di mercato, non hanno portato i frutti sperati. La proprietà ha investito fior di milioni di euro, va ricordato, ma nel contempo sono sotto gli occhi di tutti le prestazioni a dir poco altalenanti, che dovranno portare a scelte diverse se si vuole ambire ad un futuro ad alti livelli, come accaduto negli ultimi anni. Senza le milanesi, il Napoli si è cucito addosso per un decennio il ruolo di anti Juve, ora però la gestione tecnica, da chi acquista i calciatori fino a chi li manda in campo, mostra evidenti crepe. E' un po' come quando riempi una bacinella d'acqua e, con il passare dei mesi, inizi a notare piccoli fori ovunque che ne svuotano il contenuto. I tifosi del Napoli si sentono così: svuotati della loro passione, ma soprattutto dell'entusiasmo di seguire le sfide dei propri beniamini. Tutti giocano ogni 3 giorni, tutti lottano contro il covid e gli infortuni. Per questo l'invito che mi sento di fare e' soltanto uno: bisogna restituire al pubblico la gioia di fare il tifo per il Napoli! Altrimenti oltre al vuoto negli stadi, si materializzerà anche il vuoto sui divani.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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NAPOLI - Di tutto questo periodo buio ed orribile per il Napoli, l'aspetto più preoccupante riguarda l'ambiente: facendo un rapido giro di opinioni tra chi ha veramente a cuore le sorti della squadra, e mi riferisco chiaramente ai tifosi, la maggior parte ha perso l'entusiasmo di seguire le partite. C'è chi segue i primi 5 minuti, chi cambia canale al primo gol subìto, o addirittura chi non le vede proprio più. Chi segue tutta la gara, invece, lo fa per un atto di amore puro, di fede assoluta. Il motivo? Si ha la sensazione che la sconfitta sia sempre dietro l'angolo, salvo poi qualche guizzo inaspettato e spesso fine a se stesso, come la vittoria di misura contro la Juventus o il gol di Zielinski su assist di Politano. Piccoli, sporadici, momenti, che lasciano spazio all'assuefazione piu' totale alla sconfitta (ben 8 in campionato, per intenderci: il Torino che lotta per non retrocedere ha perso 9 volte). Dov'e' finito quel Napoli che tanto entusiasmava per il gioco in tutta Europa? Fin quando bisognerà accontentarsi di questi spettacoli non all'altezza del colore della maglia indossata? Manca un'idea di gioco a cui aggrapparsi, principalmente nei momenti difficili. Il silenzio stampa, scelto dal club, sa di riflessione. Le attenuanti relative agli infortuni non reggono, perche' anche a Bergamo se andiamo a rileggere i nomi dei titolari selezionati non è che sono stati schierati un mix di scapoli e ammogliati. Per fortuna i 40 punti sono stati raggiunti, per cui almeno sotto questo punto di vista si puo' stare tranquilli. Ma per il resto, la stagione ha assunto i contorni della perenne delusione. Le scelte tecniche, operate in sede di mercato, non hanno portato i frutti sperati. La proprietà ha investito fior di milioni di euro, va ricordato, ma nel contempo sono sotto gli occhi di tutti le prestazioni a dir poco altalenanti, che dovranno portare a scelte diverse se si vuole ambire ad un futuro ad alti livelli, come accaduto negli ultimi anni. Senza le milanesi, il Napoli si è cucito addosso per un decennio il ruolo di anti Juve, ora però la gestione tecnica, da chi acquista i calciatori fino a chi li manda in campo, mostra evidenti crepe. E' un po' come quando riempi una bacinella d'acqua e, con il passare dei mesi, inizi a notare piccoli fori ovunque che ne svuotano il contenuto. I tifosi del Napoli si sentono così: svuotati della loro passione, ma soprattutto dell'entusiasmo di seguire le sfide dei propri beniamini. Tutti giocano ogni 3 giorni, tutti lottano contro il covid e gli infortuni. Per questo l'invito che mi sento di fare e' soltanto uno: bisogna restituire al pubblico la gioia di fare il tifo per il Napoli! Altrimenti oltre al vuoto negli stadi, si materializzerà anche il vuoto sui divani.

 

 
 
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