NAPOLI - La roboante vittoria del Napoli a Lecce, contro la squadra rivelazione di questo inizio stagione, ha sancito il ritorno dei campioni d'Italia sul palcoscenico dei protagonisti assoluti del campionato. Ad arricchire questo pensiero, tante note positive che nascono dalla difesa ed arrivano fino all'attacco. Partiamo con ordine. Meret, stavolta, in momenti di impasse, ha risposto presente. Pochi rischi, sostanzialmente, ma il portiere c'era. Ciò che pero' mi ha colpito di piu' e' stata sicuramente la coppia dei centrali di difesa. Natan, in tutta sincerita', lo avrei voluto vedere in campo sin dalla prima giornata, perche' la concentrazione che ha sfoderato in campo, l'attenzione nei piccoli movimenti e il senso dell'anticipo o ce l'hai nel sangue oppure difficilmente lo conquisti dopo una settimana di super lavoro durante la sosta delle Nazionali. Poi c'è Ostigard, forte e caparbio. Perentorio di testa in occasione del gol, ma anche deciso nei contrasti. Occhio Rrahmani, che questa difesa offre garanzie enormi! Di Lorenzo, come al solito, non si discute, per cui se proprio devo trovare un neo nel poker di Lecce (al di la' di qualche anticipo in angolo) credo che sia corretto focalizzarsi sull'out mancino: Olivera avrebbe potuto fare molto di piu' in fase di marcatura, tant'è che Almqvist si è divertito non poco dalle sue parti. Se la difesa ha corso pochi rischi, comunque, il merito va distribuito soprattutto a Lobotka, schermo essenziale davanti alla linea a quattro, oltre che ad Anguissa, ritornato sui livelli che tutti conosciamo. In tanti poi si interrogano su Zielinski, io no: basta rivedere il cross con il goniometro per la rete di Ostigard, da fenomeno puro. E poi c'è Kvara che, da qualunque angolatura lo osservi, vale il costo del biglietto. Prezioso inoltre il lavoro svolto da Simeone; il "Cholito" infatti avrebbe meritato il gol per quella conclusione a fil di palo nel primo tempo. Volenteroso, ma ancora un po' acerbo, Lindstrom, alla ricerca delle giuste misure, e della corretta conoscenza delle caratteristiche dei compagni di squadra, pur lasciando intravedere spunti interessanti. Stavolta non ho nulla da dire nei confronti di Garcia. I cambi sono stati effettuati al momento opportuno. Al di la' dei contributi marginali di Cajuste e Raspadori, sia Osimhen (splendidamente imbeccato da Kvara) che Gaetano (serpentina e gol da brividi) come pure Politano (glaciale dal dischetto) hanno assicurato il completamento dell'opera. Certo, con tutta la comprensione di questo mondo, fatico ancora a capire come mai Osimhen continui a non esultare dopo un gol. Si nega una gioia personale, oltre che la condivisione di un momento da ricordare con il team e i tifosi. Se tra qualche tempo dovesse cambiare casacca, non ha molto senso viversi quest'esperienza con il broncio. Poi, certo, ognuno fa come vuole, ma i problemi veri nella vita sono ben altri. Napoli non è mai stata una città razzista, e non può essere "punita" con un atteggiamento del genere seppur dinanzi ad un atto social incauto che e' stato ampiamento chiarito, basta studiare un po' di storia prima di sentirsi offesi irrimediabilmente. Quest'episodio, comunque, non cambia di una virgola la realtà dei fatti: alla vigilia del big match contro il Real Madrid in Champions, prima di rituffarsi nella sfida del Maradona con dinanzi la Fiorentina, la squadra è ritornata a tuonare, mostrandosi concreta e convincente! Chi vuol gioire gioisca, chi non vuole farlo non sa cosa si perde!
di Napoli Magazine
01/10/2023 - 16:55
NAPOLI - La roboante vittoria del Napoli a Lecce, contro la squadra rivelazione di questo inizio stagione, ha sancito il ritorno dei campioni d'Italia sul palcoscenico dei protagonisti assoluti del campionato. Ad arricchire questo pensiero, tante note positive che nascono dalla difesa ed arrivano fino all'attacco. Partiamo con ordine. Meret, stavolta, in momenti di impasse, ha risposto presente. Pochi rischi, sostanzialmente, ma il portiere c'era. Ciò che pero' mi ha colpito di piu' e' stata sicuramente la coppia dei centrali di difesa. Natan, in tutta sincerita', lo avrei voluto vedere in campo sin dalla prima giornata, perche' la concentrazione che ha sfoderato in campo, l'attenzione nei piccoli movimenti e il senso dell'anticipo o ce l'hai nel sangue oppure difficilmente lo conquisti dopo una settimana di super lavoro durante la sosta delle Nazionali. Poi c'è Ostigard, forte e caparbio. Perentorio di testa in occasione del gol, ma anche deciso nei contrasti. Occhio Rrahmani, che questa difesa offre garanzie enormi! Di Lorenzo, come al solito, non si discute, per cui se proprio devo trovare un neo nel poker di Lecce (al di la' di qualche anticipo in angolo) credo che sia corretto focalizzarsi sull'out mancino: Olivera avrebbe potuto fare molto di piu' in fase di marcatura, tant'è che Almqvist si è divertito non poco dalle sue parti. Se la difesa ha corso pochi rischi, comunque, il merito va distribuito soprattutto a Lobotka, schermo essenziale davanti alla linea a quattro, oltre che ad Anguissa, ritornato sui livelli che tutti conosciamo. In tanti poi si interrogano su Zielinski, io no: basta rivedere il cross con il goniometro per la rete di Ostigard, da fenomeno puro. E poi c'è Kvara che, da qualunque angolatura lo osservi, vale il costo del biglietto. Prezioso inoltre il lavoro svolto da Simeone; il "Cholito" infatti avrebbe meritato il gol per quella conclusione a fil di palo nel primo tempo. Volenteroso, ma ancora un po' acerbo, Lindstrom, alla ricerca delle giuste misure, e della corretta conoscenza delle caratteristiche dei compagni di squadra, pur lasciando intravedere spunti interessanti. Stavolta non ho nulla da dire nei confronti di Garcia. I cambi sono stati effettuati al momento opportuno. Al di la' dei contributi marginali di Cajuste e Raspadori, sia Osimhen (splendidamente imbeccato da Kvara) che Gaetano (serpentina e gol da brividi) come pure Politano (glaciale dal dischetto) hanno assicurato il completamento dell'opera. Certo, con tutta la comprensione di questo mondo, fatico ancora a capire come mai Osimhen continui a non esultare dopo un gol. Si nega una gioia personale, oltre che la condivisione di un momento da ricordare con il team e i tifosi. Se tra qualche tempo dovesse cambiare casacca, non ha molto senso viversi quest'esperienza con il broncio. Poi, certo, ognuno fa come vuole, ma i problemi veri nella vita sono ben altri. Napoli non è mai stata una città razzista, e non può essere "punita" con un atteggiamento del genere seppur dinanzi ad un atto social incauto che e' stato ampiamento chiarito, basta studiare un po' di storia prima di sentirsi offesi irrimediabilmente. Quest'episodio, comunque, non cambia di una virgola la realtà dei fatti: alla vigilia del big match contro il Real Madrid in Champions, prima di rituffarsi nella sfida del Maradona con dinanzi la Fiorentina, la squadra è ritornata a tuonare, mostrandosi concreta e convincente! Chi vuol gioire gioisca, chi non vuole farlo non sa cosa si perde!