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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Tutti in piedi per Capitan Insigne, super doppietta risolutiva: ma tu lo sapevi che non era al top?"
08.03.2021 23:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Cinque giorni con un fortissimo raffreddore ed un potente mal di gola, che di sicuro non gli hanno facilitato la respirazione durante l'attività lavorativa e lo hanno accompagnato fino al momento in cui è sceso in campo. Ma quando c'è la voglia di stringere i denti, di esserci, come sempre accade, si supera tutto. Per questo, lo scugnizzo è andato oltre i tre tamponi, ha indossato la maglia azzurra, ha calpestato l'erba del Maradona e ha risolto la contesa con un paio di magie delle sue. Il capitano, il numero 24 partenopeo, ha fatto guadagnare al Napoli tre punti di vitale importanza con una doppietta straordinaria ed una prova d'orgoglio, d'impeto, che mantengono di fatto gli azzurri a pochi passi dalla Zona Champions. Un leader vero, autore di 103 sigilli (come Vojak) con il club azzurro e alla 79.ma rete in serie A, una in più di Cavani. Spesso bersagliato dalla critiche, Lorenzo Insigne si è caricato l'intero gruppo sulle spalle. Una squadra unita, e che vuole bene a Lorenzo, come d'altronde si è visto nelle esultanze post gol. Prima di proferire sentenze, bisognerebbe chiedere, informarsi, e poi parlare. Ecco perchè, sapendo quanto è attaccato alla maglia che indossa, non mi sono scomposto più di tanto quando ho visto la sua rabbia scatenata, come chiunque ha il sangue nelle vene e non è un manichino asettico, contro il cartellone pubblicitario del Mapei Stadium in seguito al 3-3 maturato in extremis contro il Sassuolo. Per cui, meno chiacchiere da bar su chi trascina il team e più obiettività, possibilmente. Tra le note positive della vittoria contro il Bologna, di sicuro, lo sprint di Osimhen: un gol siglato dopo una bella progressione, a campo aperto. Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel per il nigeriano? Chissà, ce lo auguriamo tutti, anche se poi si è divorato un altro paio di reti da ottima posizione. Chi merita un plauso, inoltre, è di sicuro Zielinski: oltre al tacco smarcante per il primo gol di Insigne, è rimasto in campo pur non essendo in perfette condizioni. Con questa mentalità si potrà affrontare il trittico di sfide contro Milan, Juventus e Roma. Il 21 marzo sapremo infatti se il Napoli sarà rientrato in corsa per la Champions, o se dovrà difendere il sesto posto per l'Europa League. Staremo a vedere. Nel frattempo un grande incoraggiamento a Ghoulam: la sfortuna sembra essersi accanita nei suoi confronti, l'uscita dal campo dopo appena 20 minuti di gioco ha lasciato grande amarezza in tutti i suoi supporters. Pur non trattandosi dell'ultimo ginocchio falcidiato, certo è che ora bisognerà puntare su tutta la sua buona volontà per affrontare con un sorriso questo nuovo ostacolo che gli si è presentato. Sono sicuro che lo farà. Intanto un piccolo appunto finale lo voglio dedicare sia alla difesa che al centrocampo: se è vero che Politano, Mertens e Zielinski hanno fatto il possibile, mi sarei aspettato maggiore costanza (dopo il buon inizio) da Fabian Ruiz e Demme. Koulibaly e Rrahmani hanno viaggiato bene a fasi alterne, un pò come Ospina, Hysaj e Mario Rui, ma tutto sommato non c'è poi da lamentarsi più di tanto. Il 3-1 è nel cassetto, di sicuro con meno paure si sarebbe gestito il tutto diversamente. Ne è consapevole anche Sinisa Mihajlovic, che si sarà mangiato le mani per le occasioni vanificate da Skov Olsen e dalla treccina più lunga del west, l'immortale Palacio. Ascoltando Sinisa a Sky, mi è venuto da pensare a quanto sia cambiato il mondo del calcio perfino negli aspetti basilari: effettivamente mancano da anni giocatori che, dopo gli allenamenti, si fermano a calciare spontaneamente le punizioni come faceva il serbo. Il problema è che in questo caso si entra in un'altra dimensione, quella della passione e della cura del dettaglio, che è la prerogativa dei veri campioni e non di gran parte dei corridori dei giorni nostri. Chissà magari qualcuno leggerà e comincerà a dedicarsi di più anche a questi piccoli particolari, non sarebbe una cattiva idea.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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08/03/2024 - 23:48

NAPOLI - Cinque giorni con un fortissimo raffreddore ed un potente mal di gola, che di sicuro non gli hanno facilitato la respirazione durante l'attività lavorativa e lo hanno accompagnato fino al momento in cui è sceso in campo. Ma quando c'è la voglia di stringere i denti, di esserci, come sempre accade, si supera tutto. Per questo, lo scugnizzo è andato oltre i tre tamponi, ha indossato la maglia azzurra, ha calpestato l'erba del Maradona e ha risolto la contesa con un paio di magie delle sue. Il capitano, il numero 24 partenopeo, ha fatto guadagnare al Napoli tre punti di vitale importanza con una doppietta straordinaria ed una prova d'orgoglio, d'impeto, che mantengono di fatto gli azzurri a pochi passi dalla Zona Champions. Un leader vero, autore di 103 sigilli (come Vojak) con il club azzurro e alla 79.ma rete in serie A, una in più di Cavani. Spesso bersagliato dalla critiche, Lorenzo Insigne si è caricato l'intero gruppo sulle spalle. Una squadra unita, e che vuole bene a Lorenzo, come d'altronde si è visto nelle esultanze post gol. Prima di proferire sentenze, bisognerebbe chiedere, informarsi, e poi parlare. Ecco perchè, sapendo quanto è attaccato alla maglia che indossa, non mi sono scomposto più di tanto quando ho visto la sua rabbia scatenata, come chiunque ha il sangue nelle vene e non è un manichino asettico, contro il cartellone pubblicitario del Mapei Stadium in seguito al 3-3 maturato in extremis contro il Sassuolo. Per cui, meno chiacchiere da bar su chi trascina il team e più obiettività, possibilmente. Tra le note positive della vittoria contro il Bologna, di sicuro, lo sprint di Osimhen: un gol siglato dopo una bella progressione, a campo aperto. Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel per il nigeriano? Chissà, ce lo auguriamo tutti, anche se poi si è divorato un altro paio di reti da ottima posizione. Chi merita un plauso, inoltre, è di sicuro Zielinski: oltre al tacco smarcante per il primo gol di Insigne, è rimasto in campo pur non essendo in perfette condizioni. Con questa mentalità si potrà affrontare il trittico di sfide contro Milan, Juventus e Roma. Il 21 marzo sapremo infatti se il Napoli sarà rientrato in corsa per la Champions, o se dovrà difendere il sesto posto per l'Europa League. Staremo a vedere. Nel frattempo un grande incoraggiamento a Ghoulam: la sfortuna sembra essersi accanita nei suoi confronti, l'uscita dal campo dopo appena 20 minuti di gioco ha lasciato grande amarezza in tutti i suoi supporters. Pur non trattandosi dell'ultimo ginocchio falcidiato, certo è che ora bisognerà puntare su tutta la sua buona volontà per affrontare con un sorriso questo nuovo ostacolo che gli si è presentato. Sono sicuro che lo farà. Intanto un piccolo appunto finale lo voglio dedicare sia alla difesa che al centrocampo: se è vero che Politano, Mertens e Zielinski hanno fatto il possibile, mi sarei aspettato maggiore costanza (dopo il buon inizio) da Fabian Ruiz e Demme. Koulibaly e Rrahmani hanno viaggiato bene a fasi alterne, un pò come Ospina, Hysaj e Mario Rui, ma tutto sommato non c'è poi da lamentarsi più di tanto. Il 3-1 è nel cassetto, di sicuro con meno paure si sarebbe gestito il tutto diversamente. Ne è consapevole anche Sinisa Mihajlovic, che si sarà mangiato le mani per le occasioni vanificate da Skov Olsen e dalla treccina più lunga del west, l'immortale Palacio. Ascoltando Sinisa a Sky, mi è venuto da pensare a quanto sia cambiato il mondo del calcio perfino negli aspetti basilari: effettivamente mancano da anni giocatori che, dopo gli allenamenti, si fermano a calciare spontaneamente le punizioni come faceva il serbo. Il problema è che in questo caso si entra in un'altra dimensione, quella della passione e della cura del dettaglio, che è la prerogativa dei veri campioni e non di gran parte dei corridori dei giorni nostri. Chissà magari qualcuno leggerà e comincerà a dedicarsi di più anche a questi piccoli particolari, non sarebbe una cattiva idea.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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