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MR Z - Napoli, chiudi presto la pratica!
12.03.2019 13:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non ci siamo. Non mi è piaciuta la partita con il Sassuolo, non mi è piaciuto il risultato, non mi è piaciuto soprattutto l'atteggiamento mentale con il quale la gara è stata affrontata dal Napoli. Insomma non mi è piaciuto nulla. Non si tratta di valutare la prestazione degli azzurri guardando alla formazione imbottita di riserve, giustamente mandata in campo da Ancelotti. E' lo spirito 'negativo' che mi ha colpito, indipendentemente dal fatto che abbiano giocato i titolari o le seconde linee. Mi rendo conto che con la Juventus battistrada della quale non si intravedono più, neppure lontanamente, gli scarichi del motore rimanere concentrati sul campionato non è affare facile. Mi rendo altrettanto conto che il Napoli guarda all'Europa League con l'attenzione che questa competizione merita, soprattutto ora che ci si sta avvicinando alla stretta finale. Capisco che prima di partite decisive, come è quella di dopodomani con il Salisburgo e come lo saranno, in caso di qualificazione ai quarti di finale, quelle dell' 11 e del 18 aprile con avversaria da definire, Ancelotti voglia evitare di correre inutili rischi mandando in campo gli uomini più determinanti del suo gruppo. Quel che non capisco, invece, è l'atteggiamento di chi ha giocato a Reggio Emilia che sembrava affrontare una gita scolastica o una partita tra scapoli e ammogliati. A questo punto, allora, è opportuno dare uno sguardo alla classifica. Il vantaggio del Napoli sulla terza, il Milan, è diminuito, scendendo ad 'appena' sei lunghezze. L'Inter è a sette punti. Quel che ci interessa di più è il distacco della quinta in classifica, cioè la Roma che insegue a 10 punti. Intanto c'è da dire che dopo un campionato condotto sin dall'inizio alle spalle della sola Juventus, sarebbe oltremodo fastidioso non concludere al secondo posto, per cui è necessario fare il possibile e anche di più per evitare il sorpasso delle milanesi. Non parliamo poi della qualificazione alla Champions League, una tappa fondamentale per il Napoli. E' vero che il margine sulla quinta è ampio, ma nelle 11 partite che mancano alla fine del campionato ci sono in ballo 33 punti e dunque non è il caso di scherzare con il fuoco. Inoltre c'è da considerare che il Napoli il 31 marzo dovrà andare a giocare all'Olimpico con i giallorossi e in caso di sconfitta il vantaggio sull'avversaria scenderebbe a 7 punti ma con un vantaggio in più per la squadra di Ranieri che in caso di arrivo a pari punti sarebbe favorita dai risultati degli scontri diretti (al San Paolo all'andata finì 1-1). Allora è necessario che il Napoli, che peraltro ha un calendario favorevole (unici ostacoli veri, nelle ultime 11 giornate, sono la Roma e l'Inter e più moderatamente l'Atalanta), chiuda al più presto questa pratica, indipendentemente dall'impegno che dovrà mettere in Europa League, che resta una priorità. Basterà che le seconde linee ci mettano più grinta e determinazione di quanto non abbiano fatto l'altro ieri a Reggio Emilia. Furore agonistico, concentrazione, cattiveria sportiva sono elementi dai quali chi vuole fare strada nel calcio non può mai prescindere. Atteggiamenti disinvolti non servono a nessuno. 

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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12/03/2024 - 13:43

NAPOLI - Non ci siamo. Non mi è piaciuta la partita con il Sassuolo, non mi è piaciuto il risultato, non mi è piaciuto soprattutto l'atteggiamento mentale con il quale la gara è stata affrontata dal Napoli. Insomma non mi è piaciuto nulla. Non si tratta di valutare la prestazione degli azzurri guardando alla formazione imbottita di riserve, giustamente mandata in campo da Ancelotti. E' lo spirito 'negativo' che mi ha colpito, indipendentemente dal fatto che abbiano giocato i titolari o le seconde linee. Mi rendo conto che con la Juventus battistrada della quale non si intravedono più, neppure lontanamente, gli scarichi del motore rimanere concentrati sul campionato non è affare facile. Mi rendo altrettanto conto che il Napoli guarda all'Europa League con l'attenzione che questa competizione merita, soprattutto ora che ci si sta avvicinando alla stretta finale. Capisco che prima di partite decisive, come è quella di dopodomani con il Salisburgo e come lo saranno, in caso di qualificazione ai quarti di finale, quelle dell' 11 e del 18 aprile con avversaria da definire, Ancelotti voglia evitare di correre inutili rischi mandando in campo gli uomini più determinanti del suo gruppo. Quel che non capisco, invece, è l'atteggiamento di chi ha giocato a Reggio Emilia che sembrava affrontare una gita scolastica o una partita tra scapoli e ammogliati. A questo punto, allora, è opportuno dare uno sguardo alla classifica. Il vantaggio del Napoli sulla terza, il Milan, è diminuito, scendendo ad 'appena' sei lunghezze. L'Inter è a sette punti. Quel che ci interessa di più è il distacco della quinta in classifica, cioè la Roma che insegue a 10 punti. Intanto c'è da dire che dopo un campionato condotto sin dall'inizio alle spalle della sola Juventus, sarebbe oltremodo fastidioso non concludere al secondo posto, per cui è necessario fare il possibile e anche di più per evitare il sorpasso delle milanesi. Non parliamo poi della qualificazione alla Champions League, una tappa fondamentale per il Napoli. E' vero che il margine sulla quinta è ampio, ma nelle 11 partite che mancano alla fine del campionato ci sono in ballo 33 punti e dunque non è il caso di scherzare con il fuoco. Inoltre c'è da considerare che il Napoli il 31 marzo dovrà andare a giocare all'Olimpico con i giallorossi e in caso di sconfitta il vantaggio sull'avversaria scenderebbe a 7 punti ma con un vantaggio in più per la squadra di Ranieri che in caso di arrivo a pari punti sarebbe favorita dai risultati degli scontri diretti (al San Paolo all'andata finì 1-1). Allora è necessario che il Napoli, che peraltro ha un calendario favorevole (unici ostacoli veri, nelle ultime 11 giornate, sono la Roma e l'Inter e più moderatamente l'Atalanta), chiuda al più presto questa pratica, indipendentemente dall'impegno che dovrà mettere in Europa League, che resta una priorità. Basterà che le seconde linee ci mettano più grinta e determinazione di quanto non abbiano fatto l'altro ieri a Reggio Emilia. Furore agonistico, concentrazione, cattiveria sportiva sono elementi dai quali chi vuole fare strada nel calcio non può mai prescindere. Atteggiamenti disinvolti non servono a nessuno. 

 

 

Mario Zaccaria

 

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