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MR Z - Ora Ancelotti ha bisogno di un po' di tempo per pensare...
03.09.2019 18:53 di Napoli Magazine

NAPOLI - Preferisco non entrare nel merito di quanto è accaduto sabato sera a Torino. Di che cosa dovrei parlare? Della delusione profondissima, della rabbia scatenata da ciò che è accaduto all'ultimo minuto di quella gara? Della sfortuna che perseguita il Napoli quasi sempre quando si presenta sul terreno di gioco della Juventus? Meglio tacere. La trasferta in Piemonte, però, offre la spunto per parlare di un tema che avevo già affrontato la scorsa settimana e che, alla luce di quanto si è visto nella gara contro la Juve, diventa ancora più scottante. Mi riferisco al modulo tattico del Napoli e alle decisioni che in proposito intende prendere Ancelotti. A Torino si sono viste due squadre diverse: la prima, quella schierata con il 4-2-3-1, spaurita, preoccupata, fragile e tremebonda e la seconda, quella impostata sul 4-4-2, molto più spigliata, sfacciata, disinvolta e soprattutto quadrata. Il Napoli del primo tempo non copre tutte le zone del campo come dovrebbe. Allan e Zielinski (che non è un centrocampista di contenimento, né un regista), piazzati dal soli davanti all'area di rigore, non sono in grado di controllare ciò che accade lungo il fronte offensivo avversario. Si aprono corridoi larghissimi, la squadra che attacca trova spazi e soluzioni di ogni tipo, la difesa è sempre in affanno e così si prendono gol a raffica. Poi c'è il Napoli del secondo tempo che ricorda molto da vicino quello dello scorso anno. Il campo è coperto bene per ogni dove, l'avversaria trova una barriera credibile davanti all'area di rigore di Meret, i due centrocampisti esterni danno una mano concreta ai due centrali a chiudere le linee di passaggio agli avversari. Tutto ciò mi sembra di poter dire che si sia visto abbastanza chiaramente sabato sera. Ne terrà conto per il futuro Ancelotti? Io credo di si, conoscendo l'esperienza e l'intelligenza dell'allenatore degli azzurri. Il 4-3-2-1 potrà essere utilizzato nel corso della stagione ma si potrà fare solo al San Paolo nelle partite con le squadre meno forti. Per il resto è meglio essere prudenti e utilizzare, sia in casa che fuori casa, uno schema più rodato. In ogni caso la sosta per gli impegni delle Nazionali giunge tempestiva. Ancelotti ha bisogno di un po' di tempo per pensare e nel frattempo si è anche finalmente concluso questo strazio del calcio mercato che contribuisce solo a creare confusione e turbamento. Il vero campionato del Napoli comincia alla terza giornata.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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03/09/2024 - 18:53

NAPOLI - Preferisco non entrare nel merito di quanto è accaduto sabato sera a Torino. Di che cosa dovrei parlare? Della delusione profondissima, della rabbia scatenata da ciò che è accaduto all'ultimo minuto di quella gara? Della sfortuna che perseguita il Napoli quasi sempre quando si presenta sul terreno di gioco della Juventus? Meglio tacere. La trasferta in Piemonte, però, offre la spunto per parlare di un tema che avevo già affrontato la scorsa settimana e che, alla luce di quanto si è visto nella gara contro la Juve, diventa ancora più scottante. Mi riferisco al modulo tattico del Napoli e alle decisioni che in proposito intende prendere Ancelotti. A Torino si sono viste due squadre diverse: la prima, quella schierata con il 4-2-3-1, spaurita, preoccupata, fragile e tremebonda e la seconda, quella impostata sul 4-4-2, molto più spigliata, sfacciata, disinvolta e soprattutto quadrata. Il Napoli del primo tempo non copre tutte le zone del campo come dovrebbe. Allan e Zielinski (che non è un centrocampista di contenimento, né un regista), piazzati dal soli davanti all'area di rigore, non sono in grado di controllare ciò che accade lungo il fronte offensivo avversario. Si aprono corridoi larghissimi, la squadra che attacca trova spazi e soluzioni di ogni tipo, la difesa è sempre in affanno e così si prendono gol a raffica. Poi c'è il Napoli del secondo tempo che ricorda molto da vicino quello dello scorso anno. Il campo è coperto bene per ogni dove, l'avversaria trova una barriera credibile davanti all'area di rigore di Meret, i due centrocampisti esterni danno una mano concreta ai due centrali a chiudere le linee di passaggio agli avversari. Tutto ciò mi sembra di poter dire che si sia visto abbastanza chiaramente sabato sera. Ne terrà conto per il futuro Ancelotti? Io credo di si, conoscendo l'esperienza e l'intelligenza dell'allenatore degli azzurri. Il 4-3-2-1 potrà essere utilizzato nel corso della stagione ma si potrà fare solo al San Paolo nelle partite con le squadre meno forti. Per il resto è meglio essere prudenti e utilizzare, sia in casa che fuori casa, uno schema più rodato. In ogni caso la sosta per gli impegni delle Nazionali giunge tempestiva. Ancelotti ha bisogno di un po' di tempo per pensare e nel frattempo si è anche finalmente concluso questo strazio del calcio mercato che contribuisce solo a creare confusione e turbamento. Il vero campionato del Napoli comincia alla terza giornata.

 

 

Mario Zaccaria

 

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