In Primo Piano
PRESS CONFERENCE - Napoli, Conte: "Cinque sconfitte in stagione sono troppe, sono preoccupato, forse non sto facendo un buon lavoro, ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, ne parlerò con il club"
09.11.2025 17:59 di Napoli Magazine
aA

BOLOGNA - Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Bologna. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Cosa è mancato oggi? Dobbiamo riflettere sulle cinque sconfitte, quando perdi non è mai un caso. Significa che c'è qualcosa di reiterato, che volevo affrontare venti giorni fa trasferendo il mio pensiero anche ai più vecchi. Sono preoccupato? Non posso non esserlo, cinque sconfitte da inizio anno sono troppe per una squadra che è stata etichettata come squadra che doveva ammazzare il campionato o fare qualcosa senza fatica. Voglio fare i complimenti al Bologna, per l'energia, per l'entusiasmo e per il cuore che ci ha messo: ci ha battuto su tutto, complimenti a loro. Noi dobbiamo affrontare seriamente alcune situazioni e cercare possibilmente di risolverle. Alcune situazioni erano già state affrontate col gruppo storico, avevo manifestato le mie preoccupazioni che continuo a manifestare perchè nel calcio il compitino non basta, ci vuole passione, ardore, entusiasmo e cuore. Tutte cose che il Bologna ha messo a bizzeffe. Noi alla prima situazione negativa ci siamo sciolti, dispiace tirar fuori scheletri del passato: dopo uno scudetto c'è stato un decimo posto, dobbiamo riflettere e parlerò anche con il club di questo aspetto. Sanno cosa stavo percependo, dopo 3-4 mesi ancora facciamo il compitino, non c'è ancora quell'alchimia e positività di voler lottare tutti assieme per andare oltre l'ostacolo. Non so se riusciremo a cambiarle, quando si parla di campo, tecnica e tattica è una cosa, quando vedi altre cose è altro. Significa che io non sto facendo un buon lavoro, non sono entrato nei cuori e nelle teste dei calciatori: giusto che il club lo sappia, qualcosa bisogna fare. Non c'è da accompagnare un morto, io morti non ne voglio accompagnare. Se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata bene, altrimenti ci prendiamo le responsabilità e sarei il primo a prendermele. Facile coprirsi dietro altri, ognuno si prenda responsabilità se vogliamo prendercele e siamo ancora in tempo. In quattro mesi non ho fatto un buon lavoro perchè non vedo energia positiva, alchimia, una squadra che ha voglia di andare oltre l'ostacolo e metterci il cuore. Vedo che ognuno pensa ad un proprio problema, mi dispiace ma siamo ancora in tempo per cambiare il trend. Oggi è la quinta sconfitta e non mi è piaciuta come è arrivata, non devo proteggere i miei e non posso proteggere me stesso, si vede che non ho fatto un buon lavoro. Sono il primo responsabile, non so se c'è possibilità di riuscire a cambiare quando entrano dinamiche extra calcistiche. Mi prendo tutte le responsabilità. Bologna? Devo fargli i complimenti per spirito che c'era tra squadra e pubblico, una ottima squadra guidata da un ottimo allenatore come Italiano. Ci sono stati superiori in tutto, sopratutto sul cuore. Dinamiche extra-calcistiche? Parlo di cuore, passione, entusiasmo, voglia. Secondo me sono motivazionali, poi il campo calcistico è la tattica e la qualità. Poi c'è un aspetto sottovalutato, che poi ti porta a fare qualcosa di straordinario come lo scorso anno. Quest'anno stiamo facendo molta fatica, non siamo squadra e questo dispiace, sono passati quattro mesi e la colpa me la prendo, sono a capo della situazione ma sono situazioni dove diventa difficile sapere se queste cose possono essere cambiate. Calcisticamente cambi modulo, ma trapianti di cuore non si possono fare. Ognuno di noi deve ritrovare spirito e cuore, quella cattiveria. Le cose si fanno, ma dipende come le fai, con che determinazione e voglia le fai, con che cuore vuoi superare l'ostacolo. Noi dovremmo avere l'ambizione di fare un campionato da protagonista, non fare il compitino. Ognuno non può pensare al proprio orticello come succede ora, ci si guarda i propri problemi e questa cosa l'avevo già vista tre settimane fa. Ora siamo di nuovo qui, ne voglio parlare bene anche con il club, già conosceva il mio pensiero ma non sto facendo bene il mio lavoro: entrare nel cuore e nella testa è compito nostro, se non c'è cuore diventa difficile".

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
PRESS CONFERENCE - Napoli, Conte: "Cinque sconfitte in stagione sono troppe, sono preoccupato, forse non sto facendo un buon lavoro, ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, ne parlerò con il club"

di Napoli Magazine

09/11/2025 - 17:59

BOLOGNA - Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Bologna. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Cosa è mancato oggi? Dobbiamo riflettere sulle cinque sconfitte, quando perdi non è mai un caso. Significa che c'è qualcosa di reiterato, che volevo affrontare venti giorni fa trasferendo il mio pensiero anche ai più vecchi. Sono preoccupato? Non posso non esserlo, cinque sconfitte da inizio anno sono troppe per una squadra che è stata etichettata come squadra che doveva ammazzare il campionato o fare qualcosa senza fatica. Voglio fare i complimenti al Bologna, per l'energia, per l'entusiasmo e per il cuore che ci ha messo: ci ha battuto su tutto, complimenti a loro. Noi dobbiamo affrontare seriamente alcune situazioni e cercare possibilmente di risolverle. Alcune situazioni erano già state affrontate col gruppo storico, avevo manifestato le mie preoccupazioni che continuo a manifestare perchè nel calcio il compitino non basta, ci vuole passione, ardore, entusiasmo e cuore. Tutte cose che il Bologna ha messo a bizzeffe. Noi alla prima situazione negativa ci siamo sciolti, dispiace tirar fuori scheletri del passato: dopo uno scudetto c'è stato un decimo posto, dobbiamo riflettere e parlerò anche con il club di questo aspetto. Sanno cosa stavo percependo, dopo 3-4 mesi ancora facciamo il compitino, non c'è ancora quell'alchimia e positività di voler lottare tutti assieme per andare oltre l'ostacolo. Non so se riusciremo a cambiarle, quando si parla di campo, tecnica e tattica è una cosa, quando vedi altre cose è altro. Significa che io non sto facendo un buon lavoro, non sono entrato nei cuori e nelle teste dei calciatori: giusto che il club lo sappia, qualcosa bisogna fare. Non c'è da accompagnare un morto, io morti non ne voglio accompagnare. Se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata bene, altrimenti ci prendiamo le responsabilità e sarei il primo a prendermele. Facile coprirsi dietro altri, ognuno si prenda responsabilità se vogliamo prendercele e siamo ancora in tempo. In quattro mesi non ho fatto un buon lavoro perchè non vedo energia positiva, alchimia, una squadra che ha voglia di andare oltre l'ostacolo e metterci il cuore. Vedo che ognuno pensa ad un proprio problema, mi dispiace ma siamo ancora in tempo per cambiare il trend. Oggi è la quinta sconfitta e non mi è piaciuta come è arrivata, non devo proteggere i miei e non posso proteggere me stesso, si vede che non ho fatto un buon lavoro. Sono il primo responsabile, non so se c'è possibilità di riuscire a cambiare quando entrano dinamiche extra calcistiche. Mi prendo tutte le responsabilità. Bologna? Devo fargli i complimenti per spirito che c'era tra squadra e pubblico, una ottima squadra guidata da un ottimo allenatore come Italiano. Ci sono stati superiori in tutto, sopratutto sul cuore. Dinamiche extra-calcistiche? Parlo di cuore, passione, entusiasmo, voglia. Secondo me sono motivazionali, poi il campo calcistico è la tattica e la qualità. Poi c'è un aspetto sottovalutato, che poi ti porta a fare qualcosa di straordinario come lo scorso anno. Quest'anno stiamo facendo molta fatica, non siamo squadra e questo dispiace, sono passati quattro mesi e la colpa me la prendo, sono a capo della situazione ma sono situazioni dove diventa difficile sapere se queste cose possono essere cambiate. Calcisticamente cambi modulo, ma trapianti di cuore non si possono fare. Ognuno di noi deve ritrovare spirito e cuore, quella cattiveria. Le cose si fanno, ma dipende come le fai, con che determinazione e voglia le fai, con che cuore vuoi superare l'ostacolo. Noi dovremmo avere l'ambizione di fare un campionato da protagonista, non fare il compitino. Ognuno non può pensare al proprio orticello come succede ora, ci si guarda i propri problemi e questa cosa l'avevo già vista tre settimane fa. Ora siamo di nuovo qui, ne voglio parlare bene anche con il club, già conosceva il mio pensiero ma non sto facendo bene il mio lavoro: entrare nel cuore e nella testa è compito nostro, se non c'è cuore diventa difficile".