CASTEL VOLTURNO (CE) – Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia di Napoli-Genoa. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.
- Cosa bisogna fare in queste ultime partite?
“Amma faticà” in maniera seria come abbiamo fatto finora, dobbiamo continuare a lavorare”.
- Quali sono le sue emozioni?
“Questa settimana sono stato più a casa per vari motivi, ma ho avuto comunque l’occasione di frequentare la città. Il tifoso, come noi, sogna qualcosa di importante. Sto trovando molta maturità da questo punto di vista. Il “grazie” della gente è la cosa più bella che posso sentirmi dire. E’ l’aspirazione massima per me e per i calciatori”.
- Come stanno Lobotka, Neres e Buongiorno?
“Lobotka si è allenato ieri ed anche oggi, c’è pure domani mattina. E’ un giocatore importante nei nostri meccanismi. Ha l’esperienza e la maturità dei centrocampisti forti. E’ importante nei nostri ingranaggi, non vorrei farne a meno. Neres è tornato ad allenarsi ieri parzialmente con noi, oggi si è allenato, penso che possa essere convocato per la panchina anche per assaggiare un po’ l’atmosfera. E’ importante per lui e per noi, e’ un giocatore che puo’ fare la differenza. Buongiorno è ancora fermo, non ha ripreso a fare attività. Potrebbe incrementare a lavorare in settimana. Anche Juan Jesus muore dalla voglia di tornare, lui mi dice che e’ pronto e i dottori invece frenano. Apprezzo la disponibilità di tutti per ovviare ai problemini”.
- Il tifoso le chiede se resta o se ne va?
“In realtà il tifoso mi chiede di vincere lo scudetto. E io rispondo: “Ci proviamo”. Puo’ interessare o meno se resto o meno. Il resto è noia”.
- Giocare prima o dopo l’Inter puo’ aumentare la pressione?
“La pressione, a prescindere, ci sarà. Dobbiamo essere bravi ad indirizzare la pressione, dobbiamo restare concentrati. Le prossime due partite dovremmo giocarle in contemporanea, e’ molto meglio. Sappiamo che non cambiera’ niente. Pensiamo al nostro, restando concentrati. Andiamo ad incontrare una formazione che ha reso la vita difficile a tanti. Ho visto la partita del Genoa col Milan, hanno giocato un’ottima partita. Verranno a Napoli per fare bella figura e dare fastidio. Siamo preparati”.
- Cosa può dare fastidio del Genoa?
“Ho rivisto la gara dell’andata. Ci sono state delle riflessioni. Noi ci giochiamo la vita a livello sportivo. Ci sarà sold out, ma non ho mai visto nessuno che depone le armi prima di giocare, a maggior ragione contro il Napoli in questo momento”.
- Il Napoli ha sofferto dei secondi tempi…
“A volte e’ una percezione. Se andate a rivedere la partita e’ anche la paura che ci possano pareggiare. Spesso abbiamo fatto dei secondi tempi importanti, penso a quello contro la Juventus, quello contro l’Inter. Con il Torino e il Lecce abbiamo gestito bene tutta la partita. Abbiamo vinto 1-0 ma sono stati annullati due gol, di cui uno per millimetri. Fa parte di un percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che si è trovato in testa alla classifica per tante giornate. Non siamo partiti in testa alla classifica e favoriti secondo tutti, siamo partiti per dare fastidio. L’anno scorso si e’ sofferto veramente”.
- Il Napoli ha il match point tra le mani…
“Dissi che dovevano essere 10 finali, poi sono diventate 7 finali, ora ne sono 3. Dobbiamo pensare ad una finale alla volta. Dobbiamo essere focalizzati a fare le cose per cui ci alleniamo, evidenziando i nostri pregi e sottolineando i difetti degli avversari. C’e’ lo stress positivo e quello negativo. Dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, poi complimenti agli altri se saranno stati piu’ bravi di noi”.
- Il suo libro “Testa, cuore e gambe” sembra essere un titolo di un mantra che ha funzionato…
“E’ un mantra che ripeto nei momenti di difficoltà. Tutto parte dalla testa, poi il cuore per sudare la maglia, che ci chiedono i tifosi. Lo stiamo facendo. E poi ci sono le gambe che vanno allenate. Quello che muove tutto pero’ e’ la testa. Tutto parte da lì. Dovessi aggiungere un altro vocale e’ la resilienza, soprattutto per i giovani, sopportando la fatica per superare l’ostacolo e andare oltre. Spesso si molla, per questo aggiungo quest’altra parola rispetto ai tempi nostri”.
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
10/05/2025 - 14:50
CASTEL VOLTURNO (CE) – Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia di Napoli-Genoa. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.
- Cosa bisogna fare in queste ultime partite?
“Amma faticà” in maniera seria come abbiamo fatto finora, dobbiamo continuare a lavorare”.
- Quali sono le sue emozioni?
“Questa settimana sono stato più a casa per vari motivi, ma ho avuto comunque l’occasione di frequentare la città. Il tifoso, come noi, sogna qualcosa di importante. Sto trovando molta maturità da questo punto di vista. Il “grazie” della gente è la cosa più bella che posso sentirmi dire. E’ l’aspirazione massima per me e per i calciatori”.
- Come stanno Lobotka, Neres e Buongiorno?
“Lobotka si è allenato ieri ed anche oggi, c’è pure domani mattina. E’ un giocatore importante nei nostri meccanismi. Ha l’esperienza e la maturità dei centrocampisti forti. E’ importante nei nostri ingranaggi, non vorrei farne a meno. Neres è tornato ad allenarsi ieri parzialmente con noi, oggi si è allenato, penso che possa essere convocato per la panchina anche per assaggiare un po’ l’atmosfera. E’ importante per lui e per noi, e’ un giocatore che puo’ fare la differenza. Buongiorno è ancora fermo, non ha ripreso a fare attività. Potrebbe incrementare a lavorare in settimana. Anche Juan Jesus muore dalla voglia di tornare, lui mi dice che e’ pronto e i dottori invece frenano. Apprezzo la disponibilità di tutti per ovviare ai problemini”.
- Il tifoso le chiede se resta o se ne va?
“In realtà il tifoso mi chiede di vincere lo scudetto. E io rispondo: “Ci proviamo”. Puo’ interessare o meno se resto o meno. Il resto è noia”.
- Giocare prima o dopo l’Inter puo’ aumentare la pressione?
“La pressione, a prescindere, ci sarà. Dobbiamo essere bravi ad indirizzare la pressione, dobbiamo restare concentrati. Le prossime due partite dovremmo giocarle in contemporanea, e’ molto meglio. Sappiamo che non cambiera’ niente. Pensiamo al nostro, restando concentrati. Andiamo ad incontrare una formazione che ha reso la vita difficile a tanti. Ho visto la partita del Genoa col Milan, hanno giocato un’ottima partita. Verranno a Napoli per fare bella figura e dare fastidio. Siamo preparati”.
- Cosa può dare fastidio del Genoa?
“Ho rivisto la gara dell’andata. Ci sono state delle riflessioni. Noi ci giochiamo la vita a livello sportivo. Ci sarà sold out, ma non ho mai visto nessuno che depone le armi prima di giocare, a maggior ragione contro il Napoli in questo momento”.
- Il Napoli ha sofferto dei secondi tempi…
“A volte e’ una percezione. Se andate a rivedere la partita e’ anche la paura che ci possano pareggiare. Spesso abbiamo fatto dei secondi tempi importanti, penso a quello contro la Juventus, quello contro l’Inter. Con il Torino e il Lecce abbiamo gestito bene tutta la partita. Abbiamo vinto 1-0 ma sono stati annullati due gol, di cui uno per millimetri. Fa parte di un percorso di crescita di un gruppo di ragazzi che si è trovato in testa alla classifica per tante giornate. Non siamo partiti in testa alla classifica e favoriti secondo tutti, siamo partiti per dare fastidio. L’anno scorso si e’ sofferto veramente”.
- Il Napoli ha il match point tra le mani…
“Dissi che dovevano essere 10 finali, poi sono diventate 7 finali, ora ne sono 3. Dobbiamo pensare ad una finale alla volta. Dobbiamo essere focalizzati a fare le cose per cui ci alleniamo, evidenziando i nostri pregi e sottolineando i difetti degli avversari. C’e’ lo stress positivo e quello negativo. Dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, poi complimenti agli altri se saranno stati piu’ bravi di noi”.
- Il suo libro “Testa, cuore e gambe” sembra essere un titolo di un mantra che ha funzionato…
“E’ un mantra che ripeto nei momenti di difficoltà. Tutto parte dalla testa, poi il cuore per sudare la maglia, che ci chiedono i tifosi. Lo stiamo facendo. E poi ci sono le gambe che vanno allenate. Quello che muove tutto pero’ e’ la testa. Tutto parte da lì. Dovessi aggiungere un altro vocale e’ la resilienza, soprattutto per i giovani, sopportando la fatica per superare l’ostacolo e andare oltre. Spesso si molla, per questo aggiungo quest’altra parola rispetto ai tempi nostri”.
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
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