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VIDEO - Coronavirus, De Luca: "Facciamo il punto della situazione sui contagi, sulla Fase 2 e le misure che stiamo attuando per la ripartenza, parola d’ordine: Campania Sicura"
22.05.2020 14:52 di Napoli Magazine

Coronavirus, Vincenzo De Luca: "Facciamo il punto della situazione sui contagi, sulla Fase 2 e le misure che stiamo attuando per la ripartenza, parola d’ordine: Campania Sicura". Ecco la diretta video pubblicata sulla pagina Facebook del Presidente della Regione Campania. "Ci siamo muovendo secondo il modello Campania che consiste in tre obiettivi: aprire tutto per sempre, tutelare la vita, dare un aiuto alle fasce deboli della nostra popolazione e alle imprese in difficoltà - ha affermato De Luca -. Nell'ultima settimana ci siamo mossi in maniera ordinata e semplice. In questa settimana è sembrato capovolgersi il ruolo fra Regioni del Sud e quelle del Nord. E' sembrato per qualche verso che i comportamenti più rigorosi venissero dal sud e qualche elemento di 'ammuina' venisse dal nord. E' un altro degli elementi di novità che abbiamo registrato in questa crisi. La Campania ha difeso l'unitarietà dello Stato italiano contro la tendenza alla frantumazione in 20 Regioni. La Campania ha sostenuto che dovesse essere il Ministero della Salute a dire quale era lo stato dell'epidemia. La regione può certificare lo stato dell'epidemia solo nell'ambito della regione stessa e quello che decide la Regione ha una ricaduta sul resto del paese, quindi non si pu' dire ogni regione decide qual è lo stato dell'epidemia, ma deve essere lo Stato centrale a deciderlo. Questo è stato il motivo del dissenso e incredibilmente la Regione Campania ha difeso il ruolo del Ministero e dello Stato Centrale contro la spinta alla frantumazione regionale e il Governo ha delegato invece le Regioni a decidere quale fosse lo stato dell'epidemia. E' incredibile. La Regione Campania ha dimostrato coerenza. Quando si parlava di autonomia differenziata, la Campania ha detto che in due campi bisogna mantenere indiscutibilmente l'unità Nazionale: sistema sanitario e sistema scolastico e formativo. La scuola è il luogo decisivo per la formazione della coscienza nazionale. La Sanità è il ruolo decisivo per garantire l'uguale diritto dei cittadini italiani alla salute, dal Piemonte alla Sicilia. E in coerenza con questa posizione, ci siamo mossi anche una settimana fa. Sono convinto che le regioni debbano gestire tutta la Sanità, le Regioni hanno salvato l'Italia al di là di tutte le chiacchiere. Non sarebbe stato possibile gestire da Roma i sistemi sanitari, sarebbe stato un disastro, ma lo Stato centrale non può rinunciare alle sue funzioni rispetto a due obblighi: primo, garantire l'uguale diritto alla salute per tutti i cittadini italiani e secondo, in caso di epidemia, decide lo Stato centrale, non le singole regioni. Se il 3 giugno si apre la mobilità interregionale, chi decide? Ho apprezzato a tal proposito le ultime dichiarazioni del Ministro Boccia che ha detto che la cosa non è scontata  ma è subordinata ad una valutazione della situazione epidemiologica. E' una posizione ragionevole che mi convince. La Campania ha difeso l'unità nazionale". De Luca lancia una campagna 'cafoneria zero' in occasione della 'Fase 2' e dello stop della movida alle ore 23: "Cogliamo l'occasione per umanizzare i momenti di incontro affinché non ci si rincretinisca con alcol e droghe. Approfittiamo per fare una campagna cafoni zero, no boor". "Teniamo bloccata la movida con la chiusura dei baretti alle ore 23 - ha detto in diretta Fb - nessuno può immaginare che tornare alla normalità sia tornare a fare quello che si faceva prima, dobbiamo avere il coraggio di dirlo ai giovani. C'è una crescente massificazione alienante anche per il divertimento". De Luca si scaglia contro l'uso di alcol e pasticche, "approfittiamo per annullare queste abitudini a rincretinirsi". "Teniamo bloccata la movida - ha detto De Luca -. Chiusura dei baretti della movida alle 23. Abbiamo visto quello che è successo e che era ampiamente prevedibile. Io credo che noi dobbiamo cogliere l'occasione dell'epidemia, anche per spiegare a tutti quanti noi e anche a tanti giovani, che nessuno può immaginare che tornare alla normalità possa significare tornare a fare esattamente quello che facevamo prima. Nel corso di questi anni dobbiamo avere l'onestà e il coraggio di dirlo anche a tanti giovani, sono andati crescendo comportamenti irragionevoli. E' cresciuta una massificazione alienante anche per il divertimento, per la socializzazione. Dobbiamo cogliere questa occasione per avere di sera meno droga, meno pasticche, anzi nessuna pasticca. Dobbiamo cancellare l'abitudine a rincretinirsi con l'uso di superalcolici che mandavano nelle nottate fra sabato e domenica in coma etilico decine di ragazzi e ragazze di 13 anni nei pronto soccorsi dei nostri ospedali. Ovviamente non dobbiamo generalizzare, ma questi fenomeni hanno assunto una dimensione impressionante, non sono piccoli episodi. La vendita di superalcolici, cioè di porcherie che bucano lo stomaco ai ragazzi, di prodotti provenienti da non si sa dove, anche per comportamenti irresponsabili di gestori di questi bar, che pur di guadagnare 10 euro in più, non hanno esitato spesso a rovinare la vita dei giovani. Ripeto, sarebbe sbagliato generalizzare, abbiamo anche tanti gestori di baretti che sono persone corrette, ma abbiamo visto crescere una percentuale enorme, incontrollata di gente senza scrupoli, disponibile a rovinare anche una intera generazione per 10 euro in più. Vediamo di capirci, dovremo riprendere anche queste attività, per adesso no. Finchè non avremo forme di controllo anche serio ed effettivo da parte delle Forze dell'Ordine. Sollecito il Ministero dell'Interno a dare direttive rigorose per il controllo nell'uso delle mascherine e degli assembramenti notturni. Parliamoci con grande chiarezza: se dobbiamo avere un Paese nel quale rispetto a questi fenomeni, tutti quanti giriamo la testa dall'altra parte, questo Paese prima o poi ritornerà nel disastro dell'epidemia. O decidiamo tutti di fare un controllo rigoroso, oppure prima o poi i problemi si riproporranno".

 

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22/05/2024 - 14:52

Coronavirus, Vincenzo De Luca: "Facciamo il punto della situazione sui contagi, sulla Fase 2 e le misure che stiamo attuando per la ripartenza, parola d’ordine: Campania Sicura". Ecco la diretta video pubblicata sulla pagina Facebook del Presidente della Regione Campania. "Ci siamo muovendo secondo il modello Campania che consiste in tre obiettivi: aprire tutto per sempre, tutelare la vita, dare un aiuto alle fasce deboli della nostra popolazione e alle imprese in difficoltà - ha affermato De Luca -. Nell'ultima settimana ci siamo mossi in maniera ordinata e semplice. In questa settimana è sembrato capovolgersi il ruolo fra Regioni del Sud e quelle del Nord. E' sembrato per qualche verso che i comportamenti più rigorosi venissero dal sud e qualche elemento di 'ammuina' venisse dal nord. E' un altro degli elementi di novità che abbiamo registrato in questa crisi. La Campania ha difeso l'unitarietà dello Stato italiano contro la tendenza alla frantumazione in 20 Regioni. La Campania ha sostenuto che dovesse essere il Ministero della Salute a dire quale era lo stato dell'epidemia. La regione può certificare lo stato dell'epidemia solo nell'ambito della regione stessa e quello che decide la Regione ha una ricaduta sul resto del paese, quindi non si pu' dire ogni regione decide qual è lo stato dell'epidemia, ma deve essere lo Stato centrale a deciderlo. Questo è stato il motivo del dissenso e incredibilmente la Regione Campania ha difeso il ruolo del Ministero e dello Stato Centrale contro la spinta alla frantumazione regionale e il Governo ha delegato invece le Regioni a decidere quale fosse lo stato dell'epidemia. E' incredibile. La Regione Campania ha dimostrato coerenza. Quando si parlava di autonomia differenziata, la Campania ha detto che in due campi bisogna mantenere indiscutibilmente l'unità Nazionale: sistema sanitario e sistema scolastico e formativo. La scuola è il luogo decisivo per la formazione della coscienza nazionale. La Sanità è il ruolo decisivo per garantire l'uguale diritto dei cittadini italiani alla salute, dal Piemonte alla Sicilia. E in coerenza con questa posizione, ci siamo mossi anche una settimana fa. Sono convinto che le regioni debbano gestire tutta la Sanità, le Regioni hanno salvato l'Italia al di là di tutte le chiacchiere. Non sarebbe stato possibile gestire da Roma i sistemi sanitari, sarebbe stato un disastro, ma lo Stato centrale non può rinunciare alle sue funzioni rispetto a due obblighi: primo, garantire l'uguale diritto alla salute per tutti i cittadini italiani e secondo, in caso di epidemia, decide lo Stato centrale, non le singole regioni. Se il 3 giugno si apre la mobilità interregionale, chi decide? Ho apprezzato a tal proposito le ultime dichiarazioni del Ministro Boccia che ha detto che la cosa non è scontata  ma è subordinata ad una valutazione della situazione epidemiologica. E' una posizione ragionevole che mi convince. La Campania ha difeso l'unità nazionale". De Luca lancia una campagna 'cafoneria zero' in occasione della 'Fase 2' e dello stop della movida alle ore 23: "Cogliamo l'occasione per umanizzare i momenti di incontro affinché non ci si rincretinisca con alcol e droghe. Approfittiamo per fare una campagna cafoni zero, no boor". "Teniamo bloccata la movida con la chiusura dei baretti alle ore 23 - ha detto in diretta Fb - nessuno può immaginare che tornare alla normalità sia tornare a fare quello che si faceva prima, dobbiamo avere il coraggio di dirlo ai giovani. C'è una crescente massificazione alienante anche per il divertimento". De Luca si scaglia contro l'uso di alcol e pasticche, "approfittiamo per annullare queste abitudini a rincretinirsi". "Teniamo bloccata la movida - ha detto De Luca -. Chiusura dei baretti della movida alle 23. Abbiamo visto quello che è successo e che era ampiamente prevedibile. Io credo che noi dobbiamo cogliere l'occasione dell'epidemia, anche per spiegare a tutti quanti noi e anche a tanti giovani, che nessuno può immaginare che tornare alla normalità possa significare tornare a fare esattamente quello che facevamo prima. Nel corso di questi anni dobbiamo avere l'onestà e il coraggio di dirlo anche a tanti giovani, sono andati crescendo comportamenti irragionevoli. E' cresciuta una massificazione alienante anche per il divertimento, per la socializzazione. Dobbiamo cogliere questa occasione per avere di sera meno droga, meno pasticche, anzi nessuna pasticca. Dobbiamo cancellare l'abitudine a rincretinirsi con l'uso di superalcolici che mandavano nelle nottate fra sabato e domenica in coma etilico decine di ragazzi e ragazze di 13 anni nei pronto soccorsi dei nostri ospedali. Ovviamente non dobbiamo generalizzare, ma questi fenomeni hanno assunto una dimensione impressionante, non sono piccoli episodi. La vendita di superalcolici, cioè di porcherie che bucano lo stomaco ai ragazzi, di prodotti provenienti da non si sa dove, anche per comportamenti irresponsabili di gestori di questi bar, che pur di guadagnare 10 euro in più, non hanno esitato spesso a rovinare la vita dei giovani. Ripeto, sarebbe sbagliato generalizzare, abbiamo anche tanti gestori di baretti che sono persone corrette, ma abbiamo visto crescere una percentuale enorme, incontrollata di gente senza scrupoli, disponibile a rovinare anche una intera generazione per 10 euro in più. Vediamo di capirci, dovremo riprendere anche queste attività, per adesso no. Finchè non avremo forme di controllo anche serio ed effettivo da parte delle Forze dell'Ordine. Sollecito il Ministero dell'Interno a dare direttive rigorose per il controllo nell'uso delle mascherine e degli assembramenti notturni. Parliamoci con grande chiarezza: se dobbiamo avere un Paese nel quale rispetto a questi fenomeni, tutti quanti giriamo la testa dall'altra parte, questo Paese prima o poi ritornerà nel disastro dell'epidemia. O decidiamo tutti di fare un controllo rigoroso, oppure prima o poi i problemi si riproporranno".