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VIDEO DIRETTA - Napoli, ecco tutta la presentazione ufficiale di Antonio Conte a Palazzo Reale: "Ringrazio Napoli per l'affetto, prometto serietà, daremo più del massimo, amma faticà!", ADL: "Si riparte con grande entusiasmo, Conte è anche un manager, tengo molto a Di Lorenzo, Kvaratskhelia? Non vedo problemi"
26.06.2024 15:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si è tenuta nella splendida cornice del Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, neo allenatore del Napoli. Ecco la diretta video dal canale Youtube della SSC Napoli.

Antonio Conte, neo allenatore del Napoli, ha affermato, come evidenziato da "Napoli Magazine": "E' la prima volta che mi presentano in questa maniera, c'è anche un filo di emozione, nonostante diversi anni nel mondo del calcio, ringrazio Napoli perchè di solito prima di ricevere dò qualcosa, qui ho già ricevuto tanto entusiasmo ed affetto, ora non mi resta che dare e restituire. Penso che alla fine il tifoso debba riconoscersi nella propria squadra, l'obiettivo massimo è rendere il tifoso orgoglioso della squadra e del calcio giocato, dell'impegno profuso. Si parla di maglia sudata, nel calcio c'è la vittoria e la sconfitta ma non deve esserci l'attenuante di non aver dato il massimo in caso di sconfitta, posso promettere che daremo più del massimo. Napoli è una piazza importante, passionale, lo sarà sempre, al di là dei calciatori, degli allenatori e delle proprietà, c'è questa peculiarità che è la passione per il calcio e la propria squadra, da parte nostra vorremmo alimentare questa passione per cercare di raggiungere i nostri obiettivi. Dovremo avere una faccia incazzata, deve essere chiaro, veniamo da una annata in cui tante cose non sono andate nel modo giusto, dovremo avere una faccia arrabbiata, trasferire voglia di rivalsa in campo, sul mercato cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare e far arrivare calciatori che possano migliorare la rosa. Ho scelto Napoli per il progetto, deve essere chiaro, ho firmato un contratto di tre anni. Il presidente è stato molto chiaro su quello che potremo fare, cercheremo nel più breve tempo possibile di far diventare Napoli di nuovo una alternativa credibile alle solite note, per 14 anni il Napoli è riuscito ad entrare in Europa, è una cosa importante, c'è stata una gestione giusta, si è vinto uno scudetto, l'annata scorsa non è stata positiva, c'è da ricostruire, ci vorrà un po' di tempo, un po' di pazienza, sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo, dovremo prenderci la responsabilità affinchè il Napoli diventi una alternativa alle solite note nel vincere lo scudetto. Questo è il progetto, ho sentito qualcosa in pancia, siamo qui e non vediamo l'ora di iniziare. Se il Napoli è stata sempre la mia prima scelta? Dall'estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c'era un discorso avviato col presidente in cui c'era la promessa che ci saremmo rivisti e a bocce ferme avremmo deciso nella giusta maniera se lavorare insieme e indirizzare la barca dove vogliamo andare o continuare ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra, abbiamo voglia di ricominciare, il presidente, il club, per costruire fondamenta solide per fare qualcosa di importante che duri nel tempo. Sono un uomo del Sud, sono nato a Lecce, conservo le mie origini e radici, so cosa significa vivere al Sud, so cosa rappresenta per il Sud il calcio, per me non è altro che un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra rappresentante del Sud, è una grandissima soddisfazione e un onore tornare da allenatore di una squadra che rappresenta il Sud. Dovremo avere le basi importanti per essere competitivi, chi ha tempo non aspetti tempo, già domani partirei subito a fare battaglia sotto tutti i punti di vista, ma bisogna essere realisti e tenere conto che due anni fa si è vinto lo scudetto e ora si deve riflettere sul fatto che l'anno scorso la squadra ha terminato con 40 punti da chi ha vinto il campionato, fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni, non bisogna mettere la testa sotto la sabbia. C'è un progetto, non possiamo 'competere' con le solite note per il monte ingaggi, per degli investimenti, perchè sono altre realtà, ma possiamo competere con basi solide fatte con la cultura del lavoro, voglia, determinazione, sacrificio. Amma faticà! Su questo non ci deve battere nessuno. Sulla voglia di vincere e ammazzare sportivamente chi ci sta davanti non dobbiamo essere secondi a nessuno, cercheremo di accorciare i tempi, non ho tanta pazienza a fare il comprimario. Come stiamo gestendo i mal di pancia di alcuni calciatori? Li stiamo gestendo insieme, ho voluto dal presidente una sola rassicurazione che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva prendere altre strade fuori da Napoli. Sono stato categorico e chiaro. Se parliamo di progetto, piazza di Napoli e riscatto, ricostruzione e poi si dà via i migliori è un controsenso. Ho trovato grandissima condivisione da parte del presidente e del club, ho parlato con tutti i ragazzi, avevo voglia di conoscerli, far sapere le mie idee, ho sentito cosa avevano da dirmi, però alla fine se ci sono problemi li risolvono perchè la decisione è sempre la mia. I giocatori che fanno parte del progetto, saranno al 200% del Napoli. A Napoli non c'è confusione ma chiarezza di idee, sappiamo cosa fare e lo faremo. Su questo argomento abbiamo la fortuna di avere il presidente che può intervenire. Voglio sottolineare un fatto per me fondamentale: Di Lorenzo oltre ad essere un giocatore top, capitano del Napoli, ha vinto lo scudetto, gli Europei, lo considero una persona molto perbene e importante nello spogliatoio. Lo stesso dicasi per Kvara. Penso che l'anno scorso l'annata ha portato a delle situazioni che non erano limpide, i calciatori sanno benissimo che ci sono le difficoltà, siamo tutti uomini, bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme con grande stima e fiducia, sapendo che ho a che fare con grandi calciatori e ricominciare pensando che la stagione è di rivalsa. Osimhen? Sapevo della situazione di Kvara, di Di Lorenzo, di Lobotka, di Anguissa, dove ho posto un veto assoluto e so benissimo la situazione che c'è di Osimhen, so che ci sono degli accordi ed è una situazione diversa rispetto alle altre, è una situazione dove io assisto, è un calciatore di livello eccezionale ma non posso entrare in alcun discorso di Osimhen perchè fa parte di discorsi precedenti ed è una situazione che ho accettato. Meret e Caprile? L'ossatura della squadra comprende anche il difensore centrale e il centrocampista oltre a portiere e attaccante come giocatori fondamentali importanti. Meret è il nostro portiere, gode della massima fiducia da parte mia, gli ho già parlato, sa benissimo quali sono oggi le mie richieste personali nei sui confronti. E' un portiere dalle grandi potenzialità, gode della mia massima stima e fiducia.  Sta arrivando anche Caprile che stavo seguendo perchè sta facendo un percorso importante, prima a Bari, poi all'Empoli, ora sta con noi, abbiamo la fortuna di contare su due portieri che possono essere il presente e il futuro del Napoli. Esperienza in comune? Penso al Chelsea, arrivarono decimi e l'anno dopo noi vincemmo la Premier League, è stato fatto qualcosa di incredibile, in Premier League ci sono super potenze, non ce ne sono solo tre o quattro. Non posso promettere la vittoria perchè ne vince solo una, ma posso promettere che inizia un percorso dove dovremo essere competitivi per la vittoria, vincere è molto difficile. Come dico molto spesso, testa bassa e pedalare! Bisogna parlare poco, dobbiamo fare solo i fatti. Sono una persona del fare, il dire o cercare di vendere aria fritta non sono il tipo, sono molto essenziale in tutto e per tutto, non sono molto paziente, è questa purtroppo o per fortuna la mia forza. Dobbiamo stare zitti e pedalare e cercare di recuperare dall'anno scorso. Napoli è una città bellissima e in forte espansione sotto tutti i punti di vista, Napoli in questi ultimi anni sta crescendo in maniera esponenziale come meritano la città e il popolo napoletano. Il calcio è un veicolo trainante per la città, la passione che c'è a Napoli ci sarà sempre, perchè Napoli è malata di calcio, malata in senso positivo, ci sarà sempre forte entusiasmo che coinvolgerà tutti. In maniera obiettiva penso che la città debba migliorare per proprio conto, il calcio e quello che si fa a livello di miglioramento della città possono andare di pari passo, ma penso che chi deve migliorare la città si deve prendere la responsabilità di continuare a fare quello che sta facendo, anche molto bene. Noi siamo partecipi di tutto questo e cercheremo di coinvolgere sempre più col calcio il popolo napoletano ma dobbiamo solo assecondare questa passione e questa voglia, sarebbe bellissimo continuare a vedere crescere Napoli sotto tutti i punti di vista, noi magari cercando di portare ancora più gioia. E' una sfida che arriva nel momento giusto, penso di essere un allenatore che comunque ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa affascinante sfida con entusiasmo e grande voglia. Non ho paura, per me è un piacere, sapendo le difficoltà della sfida, ma chi mi conosce sa che non mi ha regalato mai niente nessuno, quello che ho conquistato l'ho conquistato col sudore, la fatica e il sacrifico, è questo che mi hanno insegnato i miei genitori ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia e ai miei calciatori, dobbiamo capire che abbiamo la fortuna e il privilegio. Il Signore ci ha dato il talento, ma il talento senza voglia e ossessione di migliorarsi non è niente. Questa sfida arriva nel momento giusto per me come persona, perchè ho voglia di godermi questa passione, questo entusiasmo, la cosa più difficile sarà per me ricambiare questo entuasiasmo e passione ma sono convinto di poterlo fare, ci metterò tutto quello che ho, come ho sempre fatto anche in passato. C'è tanta voglia di riniziare la nuova stagione, parlando con il club, quando succedono queste cose come l'annata scorsa dove sembrava che non funzionasse niente, non bisogna farsi prendere dal panico ma restare freddi, essere analitici e prendere le giuste decisioni. Come rosa, la maggior parte dei giocatori verrà confermata, sono validi come calciatori e come uomini, cercheremo di fare quelle cose mirate affinchè ci possano portare dei benefici e a rinforzarci, questo sicuramente cercheremo di farlo. Le competenze sono importanti anche nello scegliere i calciatori, fare un'analisi giusta, il mio più grande pregio credo sia riuscire a migliorare il calciatore, spesso ci sono riuscito, so che posso contare su una buona base qui a Napoli, dopo gli Europei e il mercato fino ad agosto è aperto, ci saranno situazioni di entrata e uscita che cercheremo di fare nel migliore dei modi cercando di rispettare i nostri parametri, facendo le cose giuste per diventare più forti, questo deve essere chiaro. Lukaku? E' un calciatore come Osimhen, è un calciatore eccellente, non c'è commento da fare ma solo ammirarli quando giocano e sperare di averli sempre dalla propria parte e mai contro. Il Napoli ha preso 48 gol, è stata la decima peggior difesa del campionato, siamo finiti decimi. Il dato ancora più che lascia un po' sconcertati è che abbiamo subìto 27 gol in casa, la 15esima peggior difesa della Serie A, fuori casa subendone solo 21 eravamo la miglior quinta difesa della Serie A. Bisogna ritrovare l'equilibrio, non ho mai visto squadre che si qualificano per la Champions con le difese che prendono tantissimi gol, per un fine vincente ci deve essere equilibrio, la via di mezzo, dobbiamo fare delle riflessioni e capire, quando prendi gol non è questione solo del difensore e del portiere. Facendo delle analisi vogliamo apportare dei correttivi, girano tanti nomi e cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando sempre determinati parametri, questo deve essere chiaro. In difesa cercheremo di fare qualcosa dal punto di vista tattico e di cambio di uomini per dare più equilibrio e sostanza. Che tipo di identità dare in difesa? Il passato è passato, però penso che nei momenti di difficoltà, ogni tanto bisognerà vedere che due anni fa abbiamo vinto lo scudetto e l'anno scorso è stata una annata da dimenticare, penso che il dolore ce lo dobbiamo portare un po' dentro perchè ci aiuterà quest'anno a fare quel qualcosa in più di cui noi abbiamo bisogno. Da un punto di vista tattico, le caratteristiche dei calciatori sono importanti, l'allenatore bravo deve mettere i calciatori nelle condizioni di esaltare le loro caratteristiche, non andrò mai dietro ad una idea che snaturi i calciatori, da un punto di vista tattico saremo molto duttili, ci voglio lavorare con questi ragazzi, sto parlando di calciatori visti in televisione, quando li avrò sotto mano percepirò la forza e le caratteristiche dei calciatori, una idea ce l'ho già, l'idea è fare un gol in più dell'avversario altrimenti non vinciamo. Parto dal presupposto di lavorare il giusto, se paragono il mio lavoro rispetto a quello che ero abituato a fare da calciatore, forse oggi facciamo un terzo, nella modernità del football il pallone è un mezzo molto più utilizzato, così si distraggono, fanno meno fatica, ma a volte la fatica bisogna farla e sentirla perchè nella fatica impari a conoscere te stesso, a leggere lo stress, la pressione, la difficoltà, dietro il metodo lavorativo c'è una filosofia che ho creato nella mia testa dopo 20 anni di carriera calciastica, avendo anche il piacere di essere allenato da un figlio di Napoli, Giampiero Ventrone, che purtroppo non c'è più. Lavoreremo il giusto per migliorare, deve essere chiaro a tutti e lo faremo senza nè se nè ma, è fuori dubbio. Kvara? Rimane, sento perplessità, ma non ce ne sono, sono stato categorico, deve essere chiara questa cosa. Kvara ha caratteristiche non comuni, è forte, è anche un fantasista, crea situazioni di gol e assist molto importanti, quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratterstiche, portarlo a volte dentro e a volte sull'esterno, se lo tieni sempre dentro al campo perde quella sua libertà mentale, invece dobbiamo assecondare le sue caratteristiche e faremo questo con lui, con i giocatori della rosa come Politano, Ngonge, Lindstrom che hanno capacità di saltare l'uomo con l'uno contro uno ma anche giocare dentro al campo, l'idea tattica è chiara, dovremo solo scegliere, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà sempre molto simile. Le parole di Ibrahimovic che ha detto che sono più un manager che un allenatore? Mi considero un manager, il presidente lo sa, da un punto di vista tecnico e gestionale, da qualche altra parte questo poteva dare fastidio. Idea di migliorare Raspadori e Folorunsho? Il mio obiettivo è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa, fino all'ultimo giorno hai possibilità di migliorarti finchè non smetti di giocare a calcio. Ho sentito Folorunsho che come Caprile sta facendo un percorso importante, dal Bari al Verona, oggi ha questa nuova sfida che è uno step in più che si aprresta a fare, ha qualità fisiche impressionanti, sono molto curioso di conoscerlo quanto prima. Raspadori ha grandi qualità tecniche, ha grandi margini di miglioramento, ci può dare tanto, ho necessità e voglia di conoscerli quanto prima, perchè una cosa è vederli in tv e un'altra è averli sotto mano capire dove migliorarli, nel fargli vedere la giocata, da un punto di vista fisico, sulla forza, si può lavorare su tanti punti di vista, l'importante è che ci sia la voglia di lavorare e di migliorare. Quale sarà la prima scossa che cercherò di dare? Penso che la scossa la si dia con l'esempio, chi è a capo di un gruppo, chi dovrebbe essere un leader, la leadership la conquisti con l'esempio e non chiedendo. La prima cosa che dovrò dare sarà l'esempio, fargli capire che sarò pronto a dargli tutto, a proteggerli, a mettermi davanti a tutto ma loro dovranno darmi tutto, questa è la base del rapporto. Una cosa che mi fa arrabbiare è quando non vengo corrisposto nella maniera giusta e mi fa capire che alcuni non sono adatti al mio modo di pensare. All'inizio sono tutti disponibili, il problema è che a volte non sanno le difficoltà del percorso, le lacrime, la fatica, il sudore e a volte piano piano li perdi, mi auguro di trovare tanti calciatori pronti a seguire questo percorso, sicuro al 100% poi non lo abbandoni più se arrivi alla fine, lo fai tuo e diventi un vincente. Bisogna essere equilibrati e trovare una giusta via di mezzo, nello spiegare perchè due anni fa si è vinto il campionato e poi si è arrivati decimi. Quest'anno sarà totalmente diverso, l'anno scorso il Napoli si è trovato a gestire la vittoria ed è totalmente diverso rispetto a piazzarsi secondo, terzo, quarto, quinto. Quando vinci le dinamiche cambiano tutte, ci sono onori ma ci sono anche gli oneri da affrontare e dovremo far tesoro dell'anno scorso per cercare di capire che la vittoria la dobbiamo ricercare quanto prima e poi essere più bravi a gestirla, perchè secondo me l'anno scorso la gestione della vittoria non è stata una buona gestione sotto tutti i punti di vista altrimenti non ti spieghi perchè ci sia stata una annata così deludente per tutti, nessuno deve scendere dal carro sia in caso di vittoria che di sconfitta, ma vedremo di fare del nostro meglio facendo anche tesoro delle cadute, dovremo essere bravi. Quando fai tesoro ti prepari per un nuovo cammino e mi auguro anche per una nuova vittoria. Che messaggio mando agli avversari? Non è il momento di parlare, oggi potremmo dire tante di quelle fesserie che ci tornerebbero in faccia quanto prima. E' il momento di fare per il club, i calciatori, l'allenatore, lo staff, il magazziniere, chi ci cura il campo. E' il momento di fare, dobbiamo avere dentro quella voglia di rivalsa. Ha dato fastidio a me da esterno quello quello che è successo al Napoli, immagino dall'interno che voglia di rivalsa ci sia da parte di tutti, non rinnego quello che ho detto 8 mesi fa a Trento, sono tornato in pista e in Italia non solo per far parte della statuina del presepe, questo deve essere chiaro. Certo, per me è un onore, riuscire a far parte della storia di Napoli anche con questa statuina è qualcosa che mi emoziona tanto, ho ricevuto tanto, ma non ho dato ancora niente, è la prima volta che accade questo, sono in forte debito nei vostri confronti. L'obiettivo principale è riuscire ad entrare nel cuore della gente e dei tifosi, che possa essere giochista o riultatista, sono sempre entrato nel cuore della gente, vuol dire che hanno apprezzato quello che la squadra faceva, alla fine abbiamo scritto qualche pezzo di storia che per me è molto importante. Non sono per il fumo ma per la praticità, le mie squadre hanno vinto sempre con miglior attacco e difesa o con miglior difesa e secondo miglior attacco producendo sempre qualcosa di bello, l'allenatore bravo oggi riesce a coniugare il bello al risultato finale, altrimenti il risultato ti fa diventare anche brutto. Cosa prometto ad ADL? E' stata una conferenza di promesse, le promesse fatte sono anche al presidente che è anche il primo tifoso del Napoli, colui che ne risponde in prima persona soprattutto da un punto di vista economico, la promessa che posso fare è quella di dirgli sempre la cosa che penso, non cambierò il mio modo di essere, sono una persona molto pulita, come mi vedete. Se devo dire qualcosa gliela dico direttamente, penso abbia apprezzato questa mia spontaneità e la voglia di essere diretto sulle cose. Non mi fa impazzire fare tante chiacchiere, sono uno di sostanza. Alle chiacchiere preferisco i fatti sotto tutti i punti di vista, anche nel dialogo con i media e con i tifosi. Mi sto dilungando perchè ci dobbiamo conoscere, ma più facciamo e meno parliamo e meglio è per me. Quello che mi auguro che possa cambiare in questo percorso nel Napoli di 3 o più anni è che il Napoli venga visto non come una squadra di passaggio ma come una meta, altrimenti continuiamo a fare discorsi su discorsi, il calciatore deve venire a Napoli sapendo che sta in una squadra in cui lotterà per qualcosa di importante ogni anno e deve sentirsi responsabile e partecipe di questo. Se uno non è contento, sta con me ogni giorno, gli racconto due cose, magari mi faccio aiutare, il discorso del 'non contento' non lo accetto: patti chiari, amicizia lunga. Se uno non è contento, sta al mio fianco e troveremo il modo di divertirci".

 

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha affermato, come evidenziato da "Napoli Magazine": "Benvenuti a tutti, è un'occasione importante come ogni volta che uno riazzera tutto e comincia daccapo, con un nuovo allenatore si riparte con grande entusiasmo. A settembre compiremo 20 anni di nostra presenza a Napoli. Di Lorenzo è un giocatore ed un uomo straordinario, di grande livello, posso capire che si sia 'sfastidiato' come lo eravamo tutti nelle ultime partite, probabilmente si è sentito un momento abbandonato ma gli ho spiegato che non era possibile abbandonare una persona del suo livello. I giocatori sono comunque giovanissimi, sono carichi e si possono scaricare, speriamo che con l'Europeo questa ricarica con la fortunosa qualificazione agli ottavi possa aver riportato serenità. Con Kvara non ci sono problemi, abbiamo un contratto, mi siederò con Manna, Chiavelli, il ragazzo e il suo agente, gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale e i problemi non li vedo per lui. Si può dire quello che uno vuole, ci può essere contra legem chi fa proposte senza che venga contattato il club, dai miei 75 anni non mi meraviglio più di chi è scorretto, io cerco sempre di essere corretto, è una cosa che mi hanno insegnato i miei genitori e che non abbandonerò mai. Ho le idee molto chiare, all'inizio della mia esperienza calcistica, ho visto cose inconcepibili, poi andando in Inghilterra, incontravi una squadra come il Manchester United che era la squadra più vincente perchè c'era un allenatore, Ferguson, che era anche il manager della squadra. Poichè Conte ha fatto una sua seconda università sul campo inglese per ben due volte in Inghilterra con squadre diverse, ha acquisito lo stato di manager, per questo si può permettere di dire 'chi sta con me, sta con me, e non gli permetto di dire 'a''. Ha un'idea a 360 gradi, anche le piccole cose contribuiscono al successo totale, è un uomo di impresa. Io ho cavalcato l'idea di impresa e non di presa, sono felice di avere Conte perchè interpreta l'idea di essere non solo un grande allenatore ma anche un grande manager. Quando ho detto 'sono tutti cedibili', stavo rispondendo all'intervista di un signore che mi diceva che quando c'era Koulibaly avevo detto che erano tutti cedibili. E' una massima che vale sempre, ma poichè col capitano abbiamo rinnovato il contratto la scorsa estate, e poichè è un uomo coi cosidetti e anche con un grande cervello, è un uomo al quale tengo molto, non ci tiene solo l'allentore, poi è nel gioco delle cose che l'agente cerchi di portarlo via, fa parte del gioco normale degli agenti, non lo sradicheremo mai, ma da questa parte ci sono due persone che hanno dimostrato con percorsi diversi di riuscire nel mondo del calcio di fare cose complicate in posti complicati. Quando uno arriva al Chelsea dove tutto è nella mani di una certa Marina e il proprietario ha centinaia di billions ma gli si tappa la bocca perchè ci sono cambiamenti in Russia notevoli, non è così semplice, se credo di promettervi di farvi divertire neli prossimi 20 anni se la salute mi accompagnerà, è perchè sono indipendente".

Rosa Petrazzuolo

Napoli Magazine

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di Napoli Magazine

26/06/2024 - 15:26

NAPOLI - Si è tenuta nella splendida cornice del Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli la conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte, neo allenatore del Napoli. Ecco la diretta video dal canale Youtube della SSC Napoli.

Antonio Conte, neo allenatore del Napoli, ha affermato, come evidenziato da "Napoli Magazine": "E' la prima volta che mi presentano in questa maniera, c'è anche un filo di emozione, nonostante diversi anni nel mondo del calcio, ringrazio Napoli perchè di solito prima di ricevere dò qualcosa, qui ho già ricevuto tanto entusiasmo ed affetto, ora non mi resta che dare e restituire. Penso che alla fine il tifoso debba riconoscersi nella propria squadra, l'obiettivo massimo è rendere il tifoso orgoglioso della squadra e del calcio giocato, dell'impegno profuso. Si parla di maglia sudata, nel calcio c'è la vittoria e la sconfitta ma non deve esserci l'attenuante di non aver dato il massimo in caso di sconfitta, posso promettere che daremo più del massimo. Napoli è una piazza importante, passionale, lo sarà sempre, al di là dei calciatori, degli allenatori e delle proprietà, c'è questa peculiarità che è la passione per il calcio e la propria squadra, da parte nostra vorremmo alimentare questa passione per cercare di raggiungere i nostri obiettivi. Dovremo avere una faccia incazzata, deve essere chiaro, veniamo da una annata in cui tante cose non sono andate nel modo giusto, dovremo avere una faccia arrabbiata, trasferire voglia di rivalsa in campo, sul mercato cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare e far arrivare calciatori che possano migliorare la rosa. Ho scelto Napoli per il progetto, deve essere chiaro, ho firmato un contratto di tre anni. Il presidente è stato molto chiaro su quello che potremo fare, cercheremo nel più breve tempo possibile di far diventare Napoli di nuovo una alternativa credibile alle solite note, per 14 anni il Napoli è riuscito ad entrare in Europa, è una cosa importante, c'è stata una gestione giusta, si è vinto uno scudetto, l'annata scorsa non è stata positiva, c'è da ricostruire, ci vorrà un po' di tempo, un po' di pazienza, sono del pensiero che chi ha tempo non aspetti tempo, dovremo prenderci la responsabilità affinchè il Napoli diventi una alternativa alle solite note nel vincere lo scudetto. Questo è il progetto, ho sentito qualcosa in pancia, siamo qui e non vediamo l'ora di iniziare. Se il Napoli è stata sempre la mia prima scelta? Dall'estero era arrivata qualche proposta anche interessante, ma c'era un discorso avviato col presidente in cui c'era la promessa che ci saremmo rivisti e a bocce ferme avremmo deciso nella giusta maniera se lavorare insieme e indirizzare la barca dove vogliamo andare o continuare ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra, abbiamo voglia di ricominciare, il presidente, il club, per costruire fondamenta solide per fare qualcosa di importante che duri nel tempo. Sono un uomo del Sud, sono nato a Lecce, conservo le mie origini e radici, so cosa significa vivere al Sud, so cosa rappresenta per il Sud il calcio, per me non è altro che un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra rappresentante del Sud, è una grandissima soddisfazione e un onore tornare da allenatore di una squadra che rappresenta il Sud. Dovremo avere le basi importanti per essere competitivi, chi ha tempo non aspetti tempo, già domani partirei subito a fare battaglia sotto tutti i punti di vista, ma bisogna essere realisti e tenere conto che due anni fa si è vinto lo scudetto e ora si deve riflettere sul fatto che l'anno scorso la squadra ha terminato con 40 punti da chi ha vinto il campionato, fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni, non bisogna mettere la testa sotto la sabbia. C'è un progetto, non possiamo 'competere' con le solite note per il monte ingaggi, per degli investimenti, perchè sono altre realtà, ma possiamo competere con basi solide fatte con la cultura del lavoro, voglia, determinazione, sacrificio. Amma faticà! Su questo non ci deve battere nessuno. Sulla voglia di vincere e ammazzare sportivamente chi ci sta davanti non dobbiamo essere secondi a nessuno, cercheremo di accorciare i tempi, non ho tanta pazienza a fare il comprimario. Come stiamo gestendo i mal di pancia di alcuni calciatori? Li stiamo gestendo insieme, ho voluto dal presidente una sola rassicurazione che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva prendere altre strade fuori da Napoli. Sono stato categorico e chiaro. Se parliamo di progetto, piazza di Napoli e riscatto, ricostruzione e poi si dà via i migliori è un controsenso. Ho trovato grandissima condivisione da parte del presidente e del club, ho parlato con tutti i ragazzi, avevo voglia di conoscerli, far sapere le mie idee, ho sentito cosa avevano da dirmi, però alla fine se ci sono problemi li risolvono perchè la decisione è sempre la mia. I giocatori che fanno parte del progetto, saranno al 200% del Napoli. A Napoli non c'è confusione ma chiarezza di idee, sappiamo cosa fare e lo faremo. Su questo argomento abbiamo la fortuna di avere il presidente che può intervenire. Voglio sottolineare un fatto per me fondamentale: Di Lorenzo oltre ad essere un giocatore top, capitano del Napoli, ha vinto lo scudetto, gli Europei, lo considero una persona molto perbene e importante nello spogliatoio. Lo stesso dicasi per Kvara. Penso che l'anno scorso l'annata ha portato a delle situazioni che non erano limpide, i calciatori sanno benissimo che ci sono le difficoltà, siamo tutti uomini, bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme con grande stima e fiducia, sapendo che ho a che fare con grandi calciatori e ricominciare pensando che la stagione è di rivalsa. Osimhen? Sapevo della situazione di Kvara, di Di Lorenzo, di Lobotka, di Anguissa, dove ho posto un veto assoluto e so benissimo la situazione che c'è di Osimhen, so che ci sono degli accordi ed è una situazione diversa rispetto alle altre, è una situazione dove io assisto, è un calciatore di livello eccezionale ma non posso entrare in alcun discorso di Osimhen perchè fa parte di discorsi precedenti ed è una situazione che ho accettato. Meret e Caprile? L'ossatura della squadra comprende anche il difensore centrale e il centrocampista oltre a portiere e attaccante come giocatori fondamentali importanti. Meret è il nostro portiere, gode della massima fiducia da parte mia, gli ho già parlato, sa benissimo quali sono oggi le mie richieste personali nei sui confronti. E' un portiere dalle grandi potenzialità, gode della mia massima stima e fiducia.  Sta arrivando anche Caprile che stavo seguendo perchè sta facendo un percorso importante, prima a Bari, poi all'Empoli, ora sta con noi, abbiamo la fortuna di contare su due portieri che possono essere il presente e il futuro del Napoli. Esperienza in comune? Penso al Chelsea, arrivarono decimi e l'anno dopo noi vincemmo la Premier League, è stato fatto qualcosa di incredibile, in Premier League ci sono super potenze, non ce ne sono solo tre o quattro. Non posso promettere la vittoria perchè ne vince solo una, ma posso promettere che inizia un percorso dove dovremo essere competitivi per la vittoria, vincere è molto difficile. Come dico molto spesso, testa bassa e pedalare! Bisogna parlare poco, dobbiamo fare solo i fatti. Sono una persona del fare, il dire o cercare di vendere aria fritta non sono il tipo, sono molto essenziale in tutto e per tutto, non sono molto paziente, è questa purtroppo o per fortuna la mia forza. Dobbiamo stare zitti e pedalare e cercare di recuperare dall'anno scorso. Napoli è una città bellissima e in forte espansione sotto tutti i punti di vista, Napoli in questi ultimi anni sta crescendo in maniera esponenziale come meritano la città e il popolo napoletano. Il calcio è un veicolo trainante per la città, la passione che c'è a Napoli ci sarà sempre, perchè Napoli è malata di calcio, malata in senso positivo, ci sarà sempre forte entusiasmo che coinvolgerà tutti. In maniera obiettiva penso che la città debba migliorare per proprio conto, il calcio e quello che si fa a livello di miglioramento della città possono andare di pari passo, ma penso che chi deve migliorare la città si deve prendere la responsabilità di continuare a fare quello che sta facendo, anche molto bene. Noi siamo partecipi di tutto questo e cercheremo di coinvolgere sempre più col calcio il popolo napoletano ma dobbiamo solo assecondare questa passione e questa voglia, sarebbe bellissimo continuare a vedere crescere Napoli sotto tutti i punti di vista, noi magari cercando di portare ancora più gioia. E' una sfida che arriva nel momento giusto, penso di essere un allenatore che comunque ha maturato esperienze che mi portano ad affrontare questa affascinante sfida con entusiasmo e grande voglia. Non ho paura, per me è un piacere, sapendo le difficoltà della sfida, ma chi mi conosce sa che non mi ha regalato mai niente nessuno, quello che ho conquistato l'ho conquistato col sudore, la fatica e il sacrifico, è questo che mi hanno insegnato i miei genitori ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia e ai miei calciatori, dobbiamo capire che abbiamo la fortuna e il privilegio. Il Signore ci ha dato il talento, ma il talento senza voglia e ossessione di migliorarsi non è niente. Questa sfida arriva nel momento giusto per me come persona, perchè ho voglia di godermi questa passione, questo entusiasmo, la cosa più difficile sarà per me ricambiare questo entuasiasmo e passione ma sono convinto di poterlo fare, ci metterò tutto quello che ho, come ho sempre fatto anche in passato. C'è tanta voglia di riniziare la nuova stagione, parlando con il club, quando succedono queste cose come l'annata scorsa dove sembrava che non funzionasse niente, non bisogna farsi prendere dal panico ma restare freddi, essere analitici e prendere le giuste decisioni. Come rosa, la maggior parte dei giocatori verrà confermata, sono validi come calciatori e come uomini, cercheremo di fare quelle cose mirate affinchè ci possano portare dei benefici e a rinforzarci, questo sicuramente cercheremo di farlo. Le competenze sono importanti anche nello scegliere i calciatori, fare un'analisi giusta, il mio più grande pregio credo sia riuscire a migliorare il calciatore, spesso ci sono riuscito, so che posso contare su una buona base qui a Napoli, dopo gli Europei e il mercato fino ad agosto è aperto, ci saranno situazioni di entrata e uscita che cercheremo di fare nel migliore dei modi cercando di rispettare i nostri parametri, facendo le cose giuste per diventare più forti, questo deve essere chiaro. Lukaku? E' un calciatore come Osimhen, è un calciatore eccellente, non c'è commento da fare ma solo ammirarli quando giocano e sperare di averli sempre dalla propria parte e mai contro. Il Napoli ha preso 48 gol, è stata la decima peggior difesa del campionato, siamo finiti decimi. Il dato ancora più che lascia un po' sconcertati è che abbiamo subìto 27 gol in casa, la 15esima peggior difesa della Serie A, fuori casa subendone solo 21 eravamo la miglior quinta difesa della Serie A. Bisogna ritrovare l'equilibrio, non ho mai visto squadre che si qualificano per la Champions con le difese che prendono tantissimi gol, per un fine vincente ci deve essere equilibrio, la via di mezzo, dobbiamo fare delle riflessioni e capire, quando prendi gol non è questione solo del difensore e del portiere. Facendo delle analisi vogliamo apportare dei correttivi, girano tanti nomi e cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando sempre determinati parametri, questo deve essere chiaro. In difesa cercheremo di fare qualcosa dal punto di vista tattico e di cambio di uomini per dare più equilibrio e sostanza. Che tipo di identità dare in difesa? Il passato è passato, però penso che nei momenti di difficoltà, ogni tanto bisognerà vedere che due anni fa abbiamo vinto lo scudetto e l'anno scorso è stata una annata da dimenticare, penso che il dolore ce lo dobbiamo portare un po' dentro perchè ci aiuterà quest'anno a fare quel qualcosa in più di cui noi abbiamo bisogno. Da un punto di vista tattico, le caratteristiche dei calciatori sono importanti, l'allenatore bravo deve mettere i calciatori nelle condizioni di esaltare le loro caratteristiche, non andrò mai dietro ad una idea che snaturi i calciatori, da un punto di vista tattico saremo molto duttili, ci voglio lavorare con questi ragazzi, sto parlando di calciatori visti in televisione, quando li avrò sotto mano percepirò la forza e le caratteristiche dei calciatori, una idea ce l'ho già, l'idea è fare un gol in più dell'avversario altrimenti non vinciamo. Parto dal presupposto di lavorare il giusto, se paragono il mio lavoro rispetto a quello che ero abituato a fare da calciatore, forse oggi facciamo un terzo, nella modernità del football il pallone è un mezzo molto più utilizzato, così si distraggono, fanno meno fatica, ma a volte la fatica bisogna farla e sentirla perchè nella fatica impari a conoscere te stesso, a leggere lo stress, la pressione, la difficoltà, dietro il metodo lavorativo c'è una filosofia che ho creato nella mia testa dopo 20 anni di carriera calciastica, avendo anche il piacere di essere allenato da un figlio di Napoli, Giampiero Ventrone, che purtroppo non c'è più. Lavoreremo il giusto per migliorare, deve essere chiaro a tutti e lo faremo senza nè se nè ma, è fuori dubbio. Kvara? Rimane, sento perplessità, ma non ce ne sono, sono stato categorico, deve essere chiara questa cosa. Kvara ha caratteristiche non comuni, è forte, è anche un fantasista, crea situazioni di gol e assist molto importanti, quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratterstiche, portarlo a volte dentro e a volte sull'esterno, se lo tieni sempre dentro al campo perde quella sua libertà mentale, invece dobbiamo assecondare le sue caratteristiche e faremo questo con lui, con i giocatori della rosa come Politano, Ngonge, Lindstrom che hanno capacità di saltare l'uomo con l'uno contro uno ma anche giocare dentro al campo, l'idea tattica è chiara, dovremo solo scegliere, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà sempre molto simile. Le parole di Ibrahimovic che ha detto che sono più un manager che un allenatore? Mi considero un manager, il presidente lo sa, da un punto di vista tecnico e gestionale, da qualche altra parte questo poteva dare fastidio. Idea di migliorare Raspadori e Folorunsho? Il mio obiettivo è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa, fino all'ultimo giorno hai possibilità di migliorarti finchè non smetti di giocare a calcio. Ho sentito Folorunsho che come Caprile sta facendo un percorso importante, dal Bari al Verona, oggi ha questa nuova sfida che è uno step in più che si aprresta a fare, ha qualità fisiche impressionanti, sono molto curioso di conoscerlo quanto prima. Raspadori ha grandi qualità tecniche, ha grandi margini di miglioramento, ci può dare tanto, ho necessità e voglia di conoscerli quanto prima, perchè una cosa è vederli in tv e un'altra è averli sotto mano capire dove migliorarli, nel fargli vedere la giocata, da un punto di vista fisico, sulla forza, si può lavorare su tanti punti di vista, l'importante è che ci sia la voglia di lavorare e di migliorare. Quale sarà la prima scossa che cercherò di dare? Penso che la scossa la si dia con l'esempio, chi è a capo di un gruppo, chi dovrebbe essere un leader, la leadership la conquisti con l'esempio e non chiedendo. La prima cosa che dovrò dare sarà l'esempio, fargli capire che sarò pronto a dargli tutto, a proteggerli, a mettermi davanti a tutto ma loro dovranno darmi tutto, questa è la base del rapporto. Una cosa che mi fa arrabbiare è quando non vengo corrisposto nella maniera giusta e mi fa capire che alcuni non sono adatti al mio modo di pensare. All'inizio sono tutti disponibili, il problema è che a volte non sanno le difficoltà del percorso, le lacrime, la fatica, il sudore e a volte piano piano li perdi, mi auguro di trovare tanti calciatori pronti a seguire questo percorso, sicuro al 100% poi non lo abbandoni più se arrivi alla fine, lo fai tuo e diventi un vincente. Bisogna essere equilibrati e trovare una giusta via di mezzo, nello spiegare perchè due anni fa si è vinto il campionato e poi si è arrivati decimi. Quest'anno sarà totalmente diverso, l'anno scorso il Napoli si è trovato a gestire la vittoria ed è totalmente diverso rispetto a piazzarsi secondo, terzo, quarto, quinto. Quando vinci le dinamiche cambiano tutte, ci sono onori ma ci sono anche gli oneri da affrontare e dovremo far tesoro dell'anno scorso per cercare di capire che la vittoria la dobbiamo ricercare quanto prima e poi essere più bravi a gestirla, perchè secondo me l'anno scorso la gestione della vittoria non è stata una buona gestione sotto tutti i punti di vista altrimenti non ti spieghi perchè ci sia stata una annata così deludente per tutti, nessuno deve scendere dal carro sia in caso di vittoria che di sconfitta, ma vedremo di fare del nostro meglio facendo anche tesoro delle cadute, dovremo essere bravi. Quando fai tesoro ti prepari per un nuovo cammino e mi auguro anche per una nuova vittoria. Che messaggio mando agli avversari? Non è il momento di parlare, oggi potremmo dire tante di quelle fesserie che ci tornerebbero in faccia quanto prima. E' il momento di fare per il club, i calciatori, l'allenatore, lo staff, il magazziniere, chi ci cura il campo. E' il momento di fare, dobbiamo avere dentro quella voglia di rivalsa. Ha dato fastidio a me da esterno quello quello che è successo al Napoli, immagino dall'interno che voglia di rivalsa ci sia da parte di tutti, non rinnego quello che ho detto 8 mesi fa a Trento, sono tornato in pista e in Italia non solo per far parte della statuina del presepe, questo deve essere chiaro. Certo, per me è un onore, riuscire a far parte della storia di Napoli anche con questa statuina è qualcosa che mi emoziona tanto, ho ricevuto tanto, ma non ho dato ancora niente, è la prima volta che accade questo, sono in forte debito nei vostri confronti. L'obiettivo principale è riuscire ad entrare nel cuore della gente e dei tifosi, che possa essere giochista o riultatista, sono sempre entrato nel cuore della gente, vuol dire che hanno apprezzato quello che la squadra faceva, alla fine abbiamo scritto qualche pezzo di storia che per me è molto importante. Non sono per il fumo ma per la praticità, le mie squadre hanno vinto sempre con miglior attacco e difesa o con miglior difesa e secondo miglior attacco producendo sempre qualcosa di bello, l'allenatore bravo oggi riesce a coniugare il bello al risultato finale, altrimenti il risultato ti fa diventare anche brutto. Cosa prometto ad ADL? E' stata una conferenza di promesse, le promesse fatte sono anche al presidente che è anche il primo tifoso del Napoli, colui che ne risponde in prima persona soprattutto da un punto di vista economico, la promessa che posso fare è quella di dirgli sempre la cosa che penso, non cambierò il mio modo di essere, sono una persona molto pulita, come mi vedete. Se devo dire qualcosa gliela dico direttamente, penso abbia apprezzato questa mia spontaneità e la voglia di essere diretto sulle cose. Non mi fa impazzire fare tante chiacchiere, sono uno di sostanza. Alle chiacchiere preferisco i fatti sotto tutti i punti di vista, anche nel dialogo con i media e con i tifosi. Mi sto dilungando perchè ci dobbiamo conoscere, ma più facciamo e meno parliamo e meglio è per me. Quello che mi auguro che possa cambiare in questo percorso nel Napoli di 3 o più anni è che il Napoli venga visto non come una squadra di passaggio ma come una meta, altrimenti continuiamo a fare discorsi su discorsi, il calciatore deve venire a Napoli sapendo che sta in una squadra in cui lotterà per qualcosa di importante ogni anno e deve sentirsi responsabile e partecipe di questo. Se uno non è contento, sta con me ogni giorno, gli racconto due cose, magari mi faccio aiutare, il discorso del 'non contento' non lo accetto: patti chiari, amicizia lunga. Se uno non è contento, sta al mio fianco e troveremo il modo di divertirci".

 

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha affermato, come evidenziato da "Napoli Magazine": "Benvenuti a tutti, è un'occasione importante come ogni volta che uno riazzera tutto e comincia daccapo, con un nuovo allenatore si riparte con grande entusiasmo. A settembre compiremo 20 anni di nostra presenza a Napoli. Di Lorenzo è un giocatore ed un uomo straordinario, di grande livello, posso capire che si sia 'sfastidiato' come lo eravamo tutti nelle ultime partite, probabilmente si è sentito un momento abbandonato ma gli ho spiegato che non era possibile abbandonare una persona del suo livello. I giocatori sono comunque giovanissimi, sono carichi e si possono scaricare, speriamo che con l'Europeo questa ricarica con la fortunosa qualificazione agli ottavi possa aver riportato serenità. Con Kvara non ci sono problemi, abbiamo un contratto, mi siederò con Manna, Chiavelli, il ragazzo e il suo agente, gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale e i problemi non li vedo per lui. Si può dire quello che uno vuole, ci può essere contra legem chi fa proposte senza che venga contattato il club, dai miei 75 anni non mi meraviglio più di chi è scorretto, io cerco sempre di essere corretto, è una cosa che mi hanno insegnato i miei genitori e che non abbandonerò mai. Ho le idee molto chiare, all'inizio della mia esperienza calcistica, ho visto cose inconcepibili, poi andando in Inghilterra, incontravi una squadra come il Manchester United che era la squadra più vincente perchè c'era un allenatore, Ferguson, che era anche il manager della squadra. Poichè Conte ha fatto una sua seconda università sul campo inglese per ben due volte in Inghilterra con squadre diverse, ha acquisito lo stato di manager, per questo si può permettere di dire 'chi sta con me, sta con me, e non gli permetto di dire 'a''. Ha un'idea a 360 gradi, anche le piccole cose contribuiscono al successo totale, è un uomo di impresa. Io ho cavalcato l'idea di impresa e non di presa, sono felice di avere Conte perchè interpreta l'idea di essere non solo un grande allenatore ma anche un grande manager. Quando ho detto 'sono tutti cedibili', stavo rispondendo all'intervista di un signore che mi diceva che quando c'era Koulibaly avevo detto che erano tutti cedibili. E' una massima che vale sempre, ma poichè col capitano abbiamo rinnovato il contratto la scorsa estate, e poichè è un uomo coi cosidetti e anche con un grande cervello, è un uomo al quale tengo molto, non ci tiene solo l'allentore, poi è nel gioco delle cose che l'agente cerchi di portarlo via, fa parte del gioco normale degli agenti, non lo sradicheremo mai, ma da questa parte ci sono due persone che hanno dimostrato con percorsi diversi di riuscire nel mondo del calcio di fare cose complicate in posti complicati. Quando uno arriva al Chelsea dove tutto è nella mani di una certa Marina e il proprietario ha centinaia di billions ma gli si tappa la bocca perchè ci sono cambiamenti in Russia notevoli, non è così semplice, se credo di promettervi di farvi divertire neli prossimi 20 anni se la salute mi accompagnerà, è perchè sono indipendente".

Rosa Petrazzuolo

Napoli Magazine

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