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VIDEO DIRETTA NM - Napoli, ecco la presentazione di Rino Gattuso: "Obiettivo Champions col 4-3-3"
11.12.2019 18:37 di Napoli Magazine

CASTEL VOLTURNO (CE) - Rino Gattuso è stato presentato in conferenza stampa al centro sportivo di Castel Volturno, alla presenza di Aurelio De Laurentiis. Ecco quanto raccolto da "Napoli Magazine".

 

 

Rino Gattuso: "Il Napoli è protagonista in Italia e in Europa da 10 anni. A livello di giocatori e qualità la squadra mi piace tantissimo. Il 99% dei calciatori è funzionale al mio progetto. Ci siamo visti domenica negli uffici della Filmauro alle 21:30 per la prima volta, facendo, avendo e indietro in auto in 6 ore altrimenti mi beccavate. Ho sentito stamattina Ancelotti. Sapevo che ieri sera era accompagnato dalla moglie. Sono stati 2 giorni non facili. So che dovevo chiarirmi con Carlo, ho lasciato alcuni membri dello staff. Per me Ancelotti è stato un papà, mi ha fatto crescere. Da sei anni l'ho sempre cercato e mi ha dato una mano. Ho avuto la conferma dell'uomo che ha. Mi ha dato per l'ennesima volta di dimostrarsi grandissimo uomo. Non fate paragoni. Sono un allenatore giovane, ho 41 anni e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare il 10% di quello che ha fatto nella sua carriera. L'obiettivo del Napoli? La squadra non puo' stare fuori dall'Europa. Dobbiamo centrare l'obiettivo della Champions. Testa bassa e pedalare. Pensiamo solo al lavoro. Con i risultati e il senso di appartenenza si riportano i tifosi allo stadio. Vogliamo riuscire ad esprimere un buon gioco, avanti su quella strada. Contratto? Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Sarei venuto ugualmente anche solo per sei mesi, senza opzione aggiuntiva di 1 anno. E' una squadra di qualità. I giocatori sono fatti col pennello con la mia idea di calcio. Il 4-3-3? Nella testa ho quello. Lo staff? Manca Valerio Fiori, c'è Roberto, ci sono Riccio, Innocenti, Sangermani, Tenderini. Siamo in 6 più il sottoscritto. Ibrahimovic? Voglio parlare dei giocatori che ho a disposizione. Facile parlare di Ronaldo, Ronaldinho che non gioca più. Prima di una partita importante come quella col Genk non mi sembrava il caso di chiamare Ancelotti. Possiamo migliorare la linea di difesa. Fra quinto e quarto posto cambia tanto. Vedere il Napoli al settimo posto crea un po' di imbarazzo. Ancelotti è un marpione, sa le cose che può dire ad un collega. C'è stata grandissima disponibilità. E' stato importante sentire quello che mi ha detto. La squadra sa che può fare di più. Sono arrivato alle 12:30, ho avuto sensazioni buone. Ho fatto i complimenti al presidente. Non mi aspettavo un organizzazione cosi' ampia. Ci sono 3 campi, le strutture. Sono rimasto molto colpito. So che e' una bella responsabilità. Vengo dal mare, ma questo e' un mare grande. Ho la consapevolezza di poter lavorare con persone preparate. Si parla la stessa lingua, c'è bisogno di risultati. A 41 anni essere a Napoli è motivo di orgoglio. Ho rifiutato tante situazioni. C'è tutto per fare bene. Tocca a me e al mio staff fare cose importanti. E' vero che sono stato 18 mesi a Milano. Un regista? Alleno quello che ho a disposizione. Non parlo di mercato, è una mancanza di rispetto parlare di chi non è in squadra con noi. Io terrone? Ho una moglie italo scozzese, io penso in calabrese, lei in inglese, quando va azionato il cervello. E' giusto così. Sono orgoglioso di essere del Sud. Del mercato parla Giuntoli o il presidente. Per me la considerazione dei giocatori è altissima. Non c'ero, non so che e' successo. Devo farmi raccontare meno cose possibili. Non mi piace sentire i racconti. Voglio parlare all'anima delle persone. L'obiettivo è riportare il Napoli dov'è. La direzione si vedrà. Prima della sosta ci sono due partite. Ho in mente la squadra da mandare in campo, sarei ipocrita a dire di no. Il Parma è una squadra carica, non è un caso che sta facendo bene. Miracolo tra Champions, campionato e Coppa Italia? Non offendiamo San Gennaro. E' facile rispondere. L'obiettivo è tornare in Champions League. Insigne? Punto su tutti i miei giocatori, è un patrimonio del Calcio Napoli. Devo riuscire a trasmettere fiducia. E' il simbolo di questa squadra. Vale per tutti, non solo per Insigne. Devo farli esprimere al massimo. Non mi piace giocare con le due linee da quattro. Vogliamo preparare la partita nel migliore dei modi. So che lo staff di Carlo aveva una metodologia non tanto diversa dalla mia. La mia qualità migliore? Sembra Marzullo... Non so perchè ADL mi ha scelto. C'è un grande presidente. Ci sono grandi giocatori. Ho detto subito sì. Le discussioni sul denaro sono state poche. Cosa dico ai tifosi? Dobbiamo essere bravi noi. E' la squadra, come scende in campo, come affronta le partite. Pensiamo a fare delle buone prestazioni. Gli ottavi di Champions? Ho altri problemi, febbraio e' distante, so che e' una grande vetrina. Chi viene viene l'avversario sarà comunque forte".

 

 

Aurelio De Laurentiis: "i sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito fino ad ora. Rimango suo amico, lo ero prima e lo sarò dopo. Tra noi c'è un rapporto limido e sincero. Ho letto da qualche parte che tra me e lui ci sono stati contrasti, ciò non è vero, l'ho sempre rinnegato. Dispiace che le cose siano andate così ma molto spesso tra marito e moglie ci si divide ma si mantengono buoni rapporti. Noi non siamo né marito né moglie ma due persone che hanno lavorato insieme coltivando un sogno, ci siamo svegliati all'improvviso e a un certo punto con grande responsabilità per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie ho cercato di salvaguardarlo e di dire, caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci. Non mi fate domande perché non vi risponderò, non fatemelo ripetere, oggi è solo il momento di Ringhio Star, uno che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli osannato di Sarri e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare, arrivando quinto. Vi farò sapere quando ci possiamo incontrare per una lunga chiacchierata. Per il momento forza Napoli e ci vediamo allo stadio sabato".

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

 

Napoli Magazine

 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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CASTEL VOLTURNO (CE) - Rino Gattuso è stato presentato in conferenza stampa al centro sportivo di Castel Volturno, alla presenza di Aurelio De Laurentiis. Ecco quanto raccolto da "Napoli Magazine".

 

 

Rino Gattuso: "Il Napoli è protagonista in Italia e in Europa da 10 anni. A livello di giocatori e qualità la squadra mi piace tantissimo. Il 99% dei calciatori è funzionale al mio progetto. Ci siamo visti domenica negli uffici della Filmauro alle 21:30 per la prima volta, facendo, avendo e indietro in auto in 6 ore altrimenti mi beccavate. Ho sentito stamattina Ancelotti. Sapevo che ieri sera era accompagnato dalla moglie. Sono stati 2 giorni non facili. So che dovevo chiarirmi con Carlo, ho lasciato alcuni membri dello staff. Per me Ancelotti è stato un papà, mi ha fatto crescere. Da sei anni l'ho sempre cercato e mi ha dato una mano. Ho avuto la conferma dell'uomo che ha. Mi ha dato per l'ennesima volta di dimostrarsi grandissimo uomo. Non fate paragoni. Sono un allenatore giovane, ho 41 anni e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare il 10% di quello che ha fatto nella sua carriera. L'obiettivo del Napoli? La squadra non puo' stare fuori dall'Europa. Dobbiamo centrare l'obiettivo della Champions. Testa bassa e pedalare. Pensiamo solo al lavoro. Con i risultati e il senso di appartenenza si riportano i tifosi allo stadio. Vogliamo riuscire ad esprimere un buon gioco, avanti su quella strada. Contratto? Chi fa questo mestiere è legato ai risultati. Sarei venuto ugualmente anche solo per sei mesi, senza opzione aggiuntiva di 1 anno. E' una squadra di qualità. I giocatori sono fatti col pennello con la mia idea di calcio. Il 4-3-3? Nella testa ho quello. Lo staff? Manca Valerio Fiori, c'è Roberto, ci sono Riccio, Innocenti, Sangermani, Tenderini. Siamo in 6 più il sottoscritto. Ibrahimovic? Voglio parlare dei giocatori che ho a disposizione. Facile parlare di Ronaldo, Ronaldinho che non gioca più. Prima di una partita importante come quella col Genk non mi sembrava il caso di chiamare Ancelotti. Possiamo migliorare la linea di difesa. Fra quinto e quarto posto cambia tanto. Vedere il Napoli al settimo posto crea un po' di imbarazzo. Ancelotti è un marpione, sa le cose che può dire ad un collega. C'è stata grandissima disponibilità. E' stato importante sentire quello che mi ha detto. La squadra sa che può fare di più. Sono arrivato alle 12:30, ho avuto sensazioni buone. Ho fatto i complimenti al presidente. Non mi aspettavo un organizzazione cosi' ampia. Ci sono 3 campi, le strutture. Sono rimasto molto colpito. So che e' una bella responsabilità. Vengo dal mare, ma questo e' un mare grande. Ho la consapevolezza di poter lavorare con persone preparate. Si parla la stessa lingua, c'è bisogno di risultati. A 41 anni essere a Napoli è motivo di orgoglio. Ho rifiutato tante situazioni. C'è tutto per fare bene. Tocca a me e al mio staff fare cose importanti. E' vero che sono stato 18 mesi a Milano. Un regista? Alleno quello che ho a disposizione. Non parlo di mercato, è una mancanza di rispetto parlare di chi non è in squadra con noi. Io terrone? Ho una moglie italo scozzese, io penso in calabrese, lei in inglese, quando va azionato il cervello. E' giusto così. Sono orgoglioso di essere del Sud. Del mercato parla Giuntoli o il presidente. Per me la considerazione dei giocatori è altissima. Non c'ero, non so che e' successo. Devo farmi raccontare meno cose possibili. Non mi piace sentire i racconti. Voglio parlare all'anima delle persone. L'obiettivo è riportare il Napoli dov'è. La direzione si vedrà. Prima della sosta ci sono due partite. Ho in mente la squadra da mandare in campo, sarei ipocrita a dire di no. Il Parma è una squadra carica, non è un caso che sta facendo bene. Miracolo tra Champions, campionato e Coppa Italia? Non offendiamo San Gennaro. E' facile rispondere. L'obiettivo è tornare in Champions League. Insigne? Punto su tutti i miei giocatori, è un patrimonio del Calcio Napoli. Devo riuscire a trasmettere fiducia. E' il simbolo di questa squadra. Vale per tutti, non solo per Insigne. Devo farli esprimere al massimo. Non mi piace giocare con le due linee da quattro. Vogliamo preparare la partita nel migliore dei modi. So che lo staff di Carlo aveva una metodologia non tanto diversa dalla mia. La mia qualità migliore? Sembra Marzullo... Non so perchè ADL mi ha scelto. C'è un grande presidente. Ci sono grandi giocatori. Ho detto subito sì. Le discussioni sul denaro sono state poche. Cosa dico ai tifosi? Dobbiamo essere bravi noi. E' la squadra, come scende in campo, come affronta le partite. Pensiamo a fare delle buone prestazioni. Gli ottavi di Champions? Ho altri problemi, febbraio e' distante, so che e' una grande vetrina. Chi viene viene l'avversario sarà comunque forte".

 

 

Aurelio De Laurentiis: "i sembra doveroso ringraziare Ancelotti che ci ha seguito fino ad ora. Rimango suo amico, lo ero prima e lo sarò dopo. Tra noi c'è un rapporto limido e sincero. Ho letto da qualche parte che tra me e lui ci sono stati contrasti, ciò non è vero, l'ho sempre rinnegato. Dispiace che le cose siano andate così ma molto spesso tra marito e moglie ci si divide ma si mantengono buoni rapporti. Noi non siamo né marito né moglie ma due persone che hanno lavorato insieme coltivando un sogno, ci siamo svegliati all'improvviso e a un certo punto con grande responsabilità per non rovinare il suo palmares di vittorie straordinarie ho cercato di salvaguardarlo e di dire, caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci. Non mi fate domande perché non vi risponderò, non fatemelo ripetere, oggi è solo il momento di Ringhio Star, uno che non ha bisogno di presentazioni e vuole darvi delle risposte perché è uno che ha assimilato nel passato il Napoli osannato di Sarri e lo ha applicato anche al Milan cercando di fare meglio di quanto si potesse fare, arrivando quinto. Vi farò sapere quando ci possiamo incontrare per una lunga chiacchierata. Per il momento forza Napoli e ci vediamo allo stadio sabato".

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

 

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