NAPOLI - Alex Meret, portiere del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai canali social della SSC Napoli, in partnership con Betsson Sport.
Se dovessi descriverti con una parola?
"Umile, semplice.... Umile, va bene la prima!".
Ti piace la musica?
"Sì abbastanza, anche se non sono un grandissimo appassionato. Ascolto un po' di tutto, forse più musica italiana ma ascolto un po' di tutto. Prima delle partite, in realtà, non la uso tanto: non sono uno di quelli che arriva al campo sempre con le cuffiette e sempre con le stesse canzoni. Non è fondamentale per me prima della partita".
La parata più bella che ho fatto?
"Quella che ancora deve venire! Sì dai di belle ne ho fatte, qui col Napoli forse una delle più decisive è il rigore su Dybala ad esempio che ci ha portato a vincere la Coppa Italia. Ci ha fatto vincere un trofeo, quindi è stata importante".
Un ricordo legato allo scudetto col Napoli?
"Sicuramente la giornata di Udine, anche perché l'ho fatto a Udine dove vive la mia famiglia. C'era mio figlio, l'ho abbracciato dopo la vittoria: è stata una bella giornata e una grandissima emozione vincere e poterlo fare con la mia famiglia".
Cosa mi ha colpito di Conte?
"La verità? Mi piace un po' tutto, perché da quando è arrivato, ha alzato subito il livello. Sia nell'intensità degli allenamenti che nell'attenzione e la voglia di creare un gruppo che si sacrifica l'uno per l'altro. Lo rispettiamo tanto: è molto duro negli allenamenti ma allo stesso tempo ti lascia sbagliare. E ripete le azioni dieci volte in allenamento finché non viene come piace a lui. Ma non è uno che ti attacca o critica: è sicuramente pesante dal punto di vista fisico-mentale ma ti fa migliorare molto e ti fa credere in te e ti dà fiducia; è quindi importantissimo per noi, lo seguiamo perché ci porta buoni risultati e dobbiamo continuare così. Una delle sue abilità è di tenerci sempre concentrati al 100% su ciò che facciamo, sia in partita che negli allenamenti dove non vuole mai che si abbassi l'attenzione. Questo ti aiuta in partita a curare con attenzione ogni aspetto, in questo è molto forte".
L'attaccante che mi ha messo più in difficoltà?
"Ne ho affrontati tanti finora, da Ronaldo a Higuain quando ci ho giocato contro. Forse loro due mi hanno impressionato di più come giocatori a 360º. Ma cerco di affrontare quasi tutti con attenzione al 100%. Ti condiziona giocare contro questi campioni? Sì, ci concentriamo su rigori, punizioni e palle inattive, ma anche sulle caratteristiche di alcuni attaccanti: se fanno movimenti ricorrenti, se son forti di testa, se gioca di sponde, in settimana cerchiamo di preparare ciò che può accadere la domenica. Il mister dei portieri ci fa vedere in settimana ciò che gli avversari fanno più spesso, li proviamo in allenamento e siamo così pronti la domenica".
Un portiere con cui ti saresti voluto allenare, del passato?
"Forse Dino Zoff! Perché è un mio compaesano, è stato un'icona del calcio italiano come portiere. Forse con lui mi piacerebbe avere la possibilità di fare qualche allenamento e avere qualche consiglio! Mentre il mio idolo da bambino, sicuramente Gigi Buffon: anche lui un grandissimo campione, quand'ero bambino io lui era nel momento migliore della sua carriera e mi ha fatto innamorare di questo ruolo. Poi ho avuto la fortuna di allenarmi con lui in nazionale, è stata una grandissima emozione per me: è un'idolo di quelli della mia generazione. Non mi piace paragonarmi ad altri o a campioni del ruolo, cerco di rubare le cose migliori dai portieri migliori che ci sono in giro adesso o del passato. Cerco di far mie le caratteristiche per migliorarmi".
Chi porteresti con te...
"In una giornata al mare? Di Lorenzo, così i nostri figli giocano insieme. Serata tranquilla, pizza e film? Giovanni Simeone o Scuffet che è un amico, ci conosciamo da tanti anni! Serata karaoke? Ne abbiam fatta una poco prima di Natale, ho visto David Neres in grande spolvero! Non conosceva le canzoni italiane ma mi è piaciuto molto lo spirito, si lanciava!".
Come ti rilassi fuori dal campo?
“Quasi tutto a casa con mio figlio e la mia ragazza, siamo molto tranquilli e non ci piace molto uscire: forse andiamo a cena, ma siamo una famiglia a cui piace stare a casa, giocare ai giochi da tavolo e guardare film”.
I giochi da tavolo e le escape room?
“La passione è nata con le escape room ai tempi di Udine, quasi dieci anni fa: sono appassionato a questo mondo, durante il lockdown non si potevano fare ed io ho iniziato a comprare giochi da tavolo. Mi sono appassionato perché è un mondo davvero grande, ci sono davvero tante tipologie di giochi, è una passione: organizzo party game con gli amici, ho cercato di coinvolgere i miei compagni in ritiro e giochiamo spesso. Passiamo così il tempo, è una attività per fare gruppo e usare la mente stimolandola. Sto scoprendo sempre più”.
Il gioco che preferisco?
“Quelli investigativi sicuramente, ce ne sono tantissimi”.
Le fiere dei giochi da tavolo?
“Non ci sono mai andato, però conosco tanti eventi che vengono organizzati: mi manca un po’ il tempo, forse preferisco giocare tranquillamente con gli amici”.
Serie Tv?
“Ogni tanto le guardo, adesso siamo alle prese con The Night Agent. Durante il lockdown abbiamo visto tanto, non che ci fosse altro da fare".
L’uso dei social?
“Li uso ma non pubblico molto, non sono impegnato a pensare cosa pubblicare. Guardo cosa pubblicano i miei amici o ciò che mi interessa, non sto lì tutto il giorno a pubblicare”.
Cosa mi esce sui social?
“Molte cose calcistiche o giochi da tavolo, oppure case ed arredamenti. Mi escono anche gli agenti immobiliari, è bello guardarli. Non mi escono osteopati o cani che cadono però!”.
Cosa mi diverte?
“Mio figlio, ora che inizia a parlare è molto divertente. Ha due anni e mezzo e sta iniziando”.
Chi scrive di più nella chat di squadra?
“Ne abbiamo una composta da solo giocatori, ci mandiamo i meme: Buongiorno si diverte a fare i meme con i nostri fotomontaggi quando succede qualcosa di particolare. Ce n’è uno che riguarda me dopo la partita con il Milan a Milano: stavamo festeggiando in campo, abbracciando Mazzocchi l’ho fatto talmente forte che ha rotto un dente sulla mia spalla. Buongiorno ha fatto un meme di me con i guantoni che lo colpisco. Poi questi meme li appendiamo nella sala della fisioterapia”.
Il rapporto con la città di Napoli?
“Ormai sono sette anni che sono qui, ho imparato a conoscerla e a viverla. Napoli ti fa stare bene, il cibo è fantastico ed i luoghi pure. Da quando sono arrivato mi sono sempre trovato bene”.
Il posto del cuore?
“Lo stadio Maradona è quello che mi fa vivere più emozioni”.
Cibo?
“Vado sul sicuro con la pizza, ne prendo una piccante oppure la classica margherita. Non faccio a metà le pizze però, la mia ragazza ha i suoi gusti”.
Tre parole in napoletano?
“Sicuramente la parola cazzimma, che ci vuole sempre in campo. Poi scugnizzo, jamme bell, jamme ja. Le uso con i magazzinieri, ogni tanto mi piace provare a scherzare in dialetto”.
di Napoli Magazine
14/03/2025 - 11:02
NAPOLI - Alex Meret, portiere del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai canali social della SSC Napoli, in partnership con Betsson Sport.
Se dovessi descriverti con una parola?
"Umile, semplice.... Umile, va bene la prima!".
Ti piace la musica?
"Sì abbastanza, anche se non sono un grandissimo appassionato. Ascolto un po' di tutto, forse più musica italiana ma ascolto un po' di tutto. Prima delle partite, in realtà, non la uso tanto: non sono uno di quelli che arriva al campo sempre con le cuffiette e sempre con le stesse canzoni. Non è fondamentale per me prima della partita".
La parata più bella che ho fatto?
"Quella che ancora deve venire! Sì dai di belle ne ho fatte, qui col Napoli forse una delle più decisive è il rigore su Dybala ad esempio che ci ha portato a vincere la Coppa Italia. Ci ha fatto vincere un trofeo, quindi è stata importante".
Un ricordo legato allo scudetto col Napoli?
"Sicuramente la giornata di Udine, anche perché l'ho fatto a Udine dove vive la mia famiglia. C'era mio figlio, l'ho abbracciato dopo la vittoria: è stata una bella giornata e una grandissima emozione vincere e poterlo fare con la mia famiglia".
Cosa mi ha colpito di Conte?
"La verità? Mi piace un po' tutto, perché da quando è arrivato, ha alzato subito il livello. Sia nell'intensità degli allenamenti che nell'attenzione e la voglia di creare un gruppo che si sacrifica l'uno per l'altro. Lo rispettiamo tanto: è molto duro negli allenamenti ma allo stesso tempo ti lascia sbagliare. E ripete le azioni dieci volte in allenamento finché non viene come piace a lui. Ma non è uno che ti attacca o critica: è sicuramente pesante dal punto di vista fisico-mentale ma ti fa migliorare molto e ti fa credere in te e ti dà fiducia; è quindi importantissimo per noi, lo seguiamo perché ci porta buoni risultati e dobbiamo continuare così. Una delle sue abilità è di tenerci sempre concentrati al 100% su ciò che facciamo, sia in partita che negli allenamenti dove non vuole mai che si abbassi l'attenzione. Questo ti aiuta in partita a curare con attenzione ogni aspetto, in questo è molto forte".
L'attaccante che mi ha messo più in difficoltà?
"Ne ho affrontati tanti finora, da Ronaldo a Higuain quando ci ho giocato contro. Forse loro due mi hanno impressionato di più come giocatori a 360º. Ma cerco di affrontare quasi tutti con attenzione al 100%. Ti condiziona giocare contro questi campioni? Sì, ci concentriamo su rigori, punizioni e palle inattive, ma anche sulle caratteristiche di alcuni attaccanti: se fanno movimenti ricorrenti, se son forti di testa, se gioca di sponde, in settimana cerchiamo di preparare ciò che può accadere la domenica. Il mister dei portieri ci fa vedere in settimana ciò che gli avversari fanno più spesso, li proviamo in allenamento e siamo così pronti la domenica".
Un portiere con cui ti saresti voluto allenare, del passato?
"Forse Dino Zoff! Perché è un mio compaesano, è stato un'icona del calcio italiano come portiere. Forse con lui mi piacerebbe avere la possibilità di fare qualche allenamento e avere qualche consiglio! Mentre il mio idolo da bambino, sicuramente Gigi Buffon: anche lui un grandissimo campione, quand'ero bambino io lui era nel momento migliore della sua carriera e mi ha fatto innamorare di questo ruolo. Poi ho avuto la fortuna di allenarmi con lui in nazionale, è stata una grandissima emozione per me: è un'idolo di quelli della mia generazione. Non mi piace paragonarmi ad altri o a campioni del ruolo, cerco di rubare le cose migliori dai portieri migliori che ci sono in giro adesso o del passato. Cerco di far mie le caratteristiche per migliorarmi".
Chi porteresti con te...
"In una giornata al mare? Di Lorenzo, così i nostri figli giocano insieme. Serata tranquilla, pizza e film? Giovanni Simeone o Scuffet che è un amico, ci conosciamo da tanti anni! Serata karaoke? Ne abbiam fatta una poco prima di Natale, ho visto David Neres in grande spolvero! Non conosceva le canzoni italiane ma mi è piaciuto molto lo spirito, si lanciava!".
Come ti rilassi fuori dal campo?
“Quasi tutto a casa con mio figlio e la mia ragazza, siamo molto tranquilli e non ci piace molto uscire: forse andiamo a cena, ma siamo una famiglia a cui piace stare a casa, giocare ai giochi da tavolo e guardare film”.
I giochi da tavolo e le escape room?
“La passione è nata con le escape room ai tempi di Udine, quasi dieci anni fa: sono appassionato a questo mondo, durante il lockdown non si potevano fare ed io ho iniziato a comprare giochi da tavolo. Mi sono appassionato perché è un mondo davvero grande, ci sono davvero tante tipologie di giochi, è una passione: organizzo party game con gli amici, ho cercato di coinvolgere i miei compagni in ritiro e giochiamo spesso. Passiamo così il tempo, è una attività per fare gruppo e usare la mente stimolandola. Sto scoprendo sempre più”.
Il gioco che preferisco?
“Quelli investigativi sicuramente, ce ne sono tantissimi”.
Le fiere dei giochi da tavolo?
“Non ci sono mai andato, però conosco tanti eventi che vengono organizzati: mi manca un po’ il tempo, forse preferisco giocare tranquillamente con gli amici”.
Serie Tv?
“Ogni tanto le guardo, adesso siamo alle prese con The Night Agent. Durante il lockdown abbiamo visto tanto, non che ci fosse altro da fare".
L’uso dei social?
“Li uso ma non pubblico molto, non sono impegnato a pensare cosa pubblicare. Guardo cosa pubblicano i miei amici o ciò che mi interessa, non sto lì tutto il giorno a pubblicare”.
Cosa mi esce sui social?
“Molte cose calcistiche o giochi da tavolo, oppure case ed arredamenti. Mi escono anche gli agenti immobiliari, è bello guardarli. Non mi escono osteopati o cani che cadono però!”.
Cosa mi diverte?
“Mio figlio, ora che inizia a parlare è molto divertente. Ha due anni e mezzo e sta iniziando”.
Chi scrive di più nella chat di squadra?
“Ne abbiamo una composta da solo giocatori, ci mandiamo i meme: Buongiorno si diverte a fare i meme con i nostri fotomontaggi quando succede qualcosa di particolare. Ce n’è uno che riguarda me dopo la partita con il Milan a Milano: stavamo festeggiando in campo, abbracciando Mazzocchi l’ho fatto talmente forte che ha rotto un dente sulla mia spalla. Buongiorno ha fatto un meme di me con i guantoni che lo colpisco. Poi questi meme li appendiamo nella sala della fisioterapia”.
Il rapporto con la città di Napoli?
“Ormai sono sette anni che sono qui, ho imparato a conoscerla e a viverla. Napoli ti fa stare bene, il cibo è fantastico ed i luoghi pure. Da quando sono arrivato mi sono sempre trovato bene”.
Il posto del cuore?
“Lo stadio Maradona è quello che mi fa vivere più emozioni”.
Cibo?
“Vado sul sicuro con la pizza, ne prendo una piccante oppure la classica margherita. Non faccio a metà le pizze però, la mia ragazza ha i suoi gusti”.
Tre parole in napoletano?
“Sicuramente la parola cazzimma, che ci vuole sempre in campo. Poi scugnizzo, jamme bell, jamme ja. Le uso con i magazzinieri, ogni tanto mi piace provare a scherzare in dialetto”.