In Primo Piano
VIDEO SSCN - Juan Jesus a Betsson Sport: "Non sono scaramantico, credo nelle mie qualità e nella squadra, Lucio è il mio idolo, sensazioni bellissime al Maradona, Napoli è accogliente come il Brasile, ciao guagliù, forza Napoli!"
28.05.2024 13:08 di Napoli Magazine

NAPOLI -  Continua la serie di videointerviste realizzate da Betsson Sport in collaborazione con la SSC Napoli. Questa volta, i riflettori sono puntati su Juan Jesus, difensore brasiliano del Napoli, che offre uno sguardo autentico sulla sua carriera e sulla vita dentro e fuori dal campo.

Nel video, Juan Jesus si descrive divertente, giocoso, serio nel lavoro; queste qualità lo rendono un elemento fondamentale della squadra partenopea.

Parlando delle sue emozioni durante la prima volta allo Stadio Diego Armando Maradona, il calciatore racconta: “È stato bellissimo. Con la maglia del Napoli si sente quanto i tifosi diano la carica: una sensazione bellissima.”

A differenza di molti calciatori, Juan Jesus non ha rituali scaramantici. "La scaramanzia per me nel calcio va all’ultimo posto. Credo nelle mie qualità e nella squadra,” spiega nel video, sottolineando l'importanza dell'allenamento e della preparazione.

Riflettendo sulla sua carriera, il giocatore ha dichiarato che non avrebbe mai pensato di arrivare così lontano: “Ho passato cinque anni bellissimi all’Inter, cinque alla Roma e ora questo è il mio terzo anno al Napoli” spiega con un sorriso. “Penso di avere fatto una bellissima carriera”.

Quando gli viene chiesto chi gli somiglia nel mondo del calcio, risponde: “All’inizio ero molto simile a Lucio, per me era un punto di riferimento. Oggi somiglio allo Juan della Roma, che è un po’ più cauto, un po’ più tecnico. Dopo 10 anni di carriera, si cresce e si impara.”

Una delle partite più significative per Juan Jesus è stata quella contro la Juventus nella scorsa stagione. "La partita che ci ha dato certezza per lo scudetto l’anno scorso è stata quella contro la Juve,” ricorda con orgoglio. 

Il video si conclude con un saluto speciale ai tifosi del Napoli: "Ciao ciao guagliò, amici di Betsson Sport, forza Napoli."

Per non perdere neanche un minuto dell’esclusiva intervista, clicca qui.

 

 

Ecco l'intervista rilasciata da Juan Jesus a Betsson Sport, come evidenziato da "Napoli Magazine":

- Juan, descriviti con tre parole

"Divertente, giocoso, e quando bisogna fare il serio, faccio il serio, quando devo lavorare"

- Le tue emozioni la prima volta allo stadio Maradona

"E' stato bellissimo perchè nello stadio avevo già giocato tante volte da avversario, però giocando con la maglia del Napoli si sente quanto è bello, quando c'è la carica dei tifosi, quindi è una sensazione bellissima".

- Qual è il tuo rapporto con la superstizione. Hai un rito scaramantico?

"Credo in quello che faccio nella settimana e nell'allenamento, poi in partita provo a mettere tutto quello che abbiamo fatto in settimana. La scaramanzia per me nel calcio va proprio all'ultimo posto perchè credo nelle mie qualità, credo nella squadra, se uno deve aspettare la scaramanzia per vincere allora non serve nemmeno fare gli allenamenti, a mio parere".

- Un momento che ha avuto un forte impatto nella tua carriera da calciatore

"Non avevo mai ambito ad arrivare qua, avevo il pensiero di avere una carriera media, ma quando sono arrivato nella prima squadra all'Inter di Porto Alegre a 18 anni avevo già vinto la Libertadores, allora lì ho detto: 'voglio ambire a qualcosa in più', poi è successo tutto quello che è succcesso, ho fatto5 anni bellissimi all'Inter, 5 anni bellissimi a Roma, adesso è il mio terzo anno a Napoli dopo aver vinto lo scudetto dopo 33 anni pernso di aver raggiunto una bellissima carriera".

- Paragonati con un calciatore del passato, chi ti somiglia?

"All'inizio ero molto simile a Lucio,  per me era un punto di riferimento, ogni tanto ci paragonavano, perchè prendevo palla, dribblavo tutti, forse perchè ero un po' più alto, un po' più potente. Dopo ho avuto il piacere di giocare insieme a lui all'Inter, per me è stato un onore ed oggi assomiglio allo Juan della Roma, un po' più cauto, un po' più tattico, un po' più tecnico, dopo dieci anni di carriera si cresce, si impara, quindi mi tengo loro due come punti di riferimento. Il paragone non è giusto perchè loro hanno vinto tutto, ma penso loro due".

- Hai giocato in tre grandi città: Roma, Milano e Napoli

" A Napoli quello che ho vissuto l'ultimo anno, l'aver vinto lo scudetto e vedere la gioia delle persone, per me è una cosa che se ci penso, ci sono dei ricordi resteranno per tutta la vita. Ognnuna ha la sua storia, la sua bellezza. Milano è un po' più piccola, più facile da girare. Roma è enorme e ci sono tante cose da fare. Napoli è molto simile al Brasile come persone, ci accoglie, c'è unione. Sono tre città bellissime".

- Quando avete capito che potevate vincere lo scudetto?

"La partita che ci ha dato più certezze è stata quella con la Juve, 0-1 con gol di Raspadori, lì eravamo molto vicini al traguardo, nonostante il secondo posto fosse lontanissimo, però lì ci ha dato fiducia che nessuno potesse toglierci quel sogno, quel che stava per accadere".

- Qual è il tuo piatto italiano e napoletano preferito?

"Un piatto italiano che mi piace è cacio e pepe, però a Napoli mi piace tanto la mozzarella, buonissima. Qui siamo al mare, pesce fritto evito un po', però mangio tutto. Penso la mozzarella e poi la pizza, anche una semplice margherita è buonissima".

- Il tuo idolo brasiliano

Lucio, perchè erano gli anni in cui lui andava fortissimo al Bayer Monaco, vedere in nazionale lui per me era una leggenda. Poi ho avuto il piacere di poter giocare ed allenarsi insieme ed ho coronato il mio sogno, poter imparare da lui, l'ho seguito per tanti anni, per la carriera che ha fatto, per tutto quello che è successo nella sua carriera, ha vinto tantissimo, ha vinto il Triplete con l'Inter. Per me è un idolo".

- Un saluto ai tifosi

"Ciao ciao guagliù, amici di Betsson, un saluto! Forza Napoli, ciao ciao!".

 

 

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
VIDEO SSCN - Juan Jesus a Betsson Sport: "Non sono scaramantico, credo nelle mie qualità e nella squadra, Lucio è il mio idolo, sensazioni bellissime al Maradona, Napoli è accogliente come il Brasile, ciao guagliù, forza Napoli!"

di Napoli Magazine

28/05/2024 - 13:08

NAPOLI -  Continua la serie di videointerviste realizzate da Betsson Sport in collaborazione con la SSC Napoli. Questa volta, i riflettori sono puntati su Juan Jesus, difensore brasiliano del Napoli, che offre uno sguardo autentico sulla sua carriera e sulla vita dentro e fuori dal campo.

Nel video, Juan Jesus si descrive divertente, giocoso, serio nel lavoro; queste qualità lo rendono un elemento fondamentale della squadra partenopea.

Parlando delle sue emozioni durante la prima volta allo Stadio Diego Armando Maradona, il calciatore racconta: “È stato bellissimo. Con la maglia del Napoli si sente quanto i tifosi diano la carica: una sensazione bellissima.”

A differenza di molti calciatori, Juan Jesus non ha rituali scaramantici. "La scaramanzia per me nel calcio va all’ultimo posto. Credo nelle mie qualità e nella squadra,” spiega nel video, sottolineando l'importanza dell'allenamento e della preparazione.

Riflettendo sulla sua carriera, il giocatore ha dichiarato che non avrebbe mai pensato di arrivare così lontano: “Ho passato cinque anni bellissimi all’Inter, cinque alla Roma e ora questo è il mio terzo anno al Napoli” spiega con un sorriso. “Penso di avere fatto una bellissima carriera”.

Quando gli viene chiesto chi gli somiglia nel mondo del calcio, risponde: “All’inizio ero molto simile a Lucio, per me era un punto di riferimento. Oggi somiglio allo Juan della Roma, che è un po’ più cauto, un po’ più tecnico. Dopo 10 anni di carriera, si cresce e si impara.”

Una delle partite più significative per Juan Jesus è stata quella contro la Juventus nella scorsa stagione. "La partita che ci ha dato certezza per lo scudetto l’anno scorso è stata quella contro la Juve,” ricorda con orgoglio. 

Il video si conclude con un saluto speciale ai tifosi del Napoli: "Ciao ciao guagliò, amici di Betsson Sport, forza Napoli."

Per non perdere neanche un minuto dell’esclusiva intervista, clicca qui.

 

 

Ecco l'intervista rilasciata da Juan Jesus a Betsson Sport, come evidenziato da "Napoli Magazine":

- Juan, descriviti con tre parole

"Divertente, giocoso, e quando bisogna fare il serio, faccio il serio, quando devo lavorare"

- Le tue emozioni la prima volta allo stadio Maradona

"E' stato bellissimo perchè nello stadio avevo già giocato tante volte da avversario, però giocando con la maglia del Napoli si sente quanto è bello, quando c'è la carica dei tifosi, quindi è una sensazione bellissima".

- Qual è il tuo rapporto con la superstizione. Hai un rito scaramantico?

"Credo in quello che faccio nella settimana e nell'allenamento, poi in partita provo a mettere tutto quello che abbiamo fatto in settimana. La scaramanzia per me nel calcio va proprio all'ultimo posto perchè credo nelle mie qualità, credo nella squadra, se uno deve aspettare la scaramanzia per vincere allora non serve nemmeno fare gli allenamenti, a mio parere".

- Un momento che ha avuto un forte impatto nella tua carriera da calciatore

"Non avevo mai ambito ad arrivare qua, avevo il pensiero di avere una carriera media, ma quando sono arrivato nella prima squadra all'Inter di Porto Alegre a 18 anni avevo già vinto la Libertadores, allora lì ho detto: 'voglio ambire a qualcosa in più', poi è successo tutto quello che è succcesso, ho fatto5 anni bellissimi all'Inter, 5 anni bellissimi a Roma, adesso è il mio terzo anno a Napoli dopo aver vinto lo scudetto dopo 33 anni pernso di aver raggiunto una bellissima carriera".

- Paragonati con un calciatore del passato, chi ti somiglia?

"All'inizio ero molto simile a Lucio,  per me era un punto di riferimento, ogni tanto ci paragonavano, perchè prendevo palla, dribblavo tutti, forse perchè ero un po' più alto, un po' più potente. Dopo ho avuto il piacere di giocare insieme a lui all'Inter, per me è stato un onore ed oggi assomiglio allo Juan della Roma, un po' più cauto, un po' più tattico, un po' più tecnico, dopo dieci anni di carriera si cresce, si impara, quindi mi tengo loro due come punti di riferimento. Il paragone non è giusto perchè loro hanno vinto tutto, ma penso loro due".

- Hai giocato in tre grandi città: Roma, Milano e Napoli

" A Napoli quello che ho vissuto l'ultimo anno, l'aver vinto lo scudetto e vedere la gioia delle persone, per me è una cosa che se ci penso, ci sono dei ricordi resteranno per tutta la vita. Ognnuna ha la sua storia, la sua bellezza. Milano è un po' più piccola, più facile da girare. Roma è enorme e ci sono tante cose da fare. Napoli è molto simile al Brasile come persone, ci accoglie, c'è unione. Sono tre città bellissime".

- Quando avete capito che potevate vincere lo scudetto?

"La partita che ci ha dato più certezze è stata quella con la Juve, 0-1 con gol di Raspadori, lì eravamo molto vicini al traguardo, nonostante il secondo posto fosse lontanissimo, però lì ci ha dato fiducia che nessuno potesse toglierci quel sogno, quel che stava per accadere".

- Qual è il tuo piatto italiano e napoletano preferito?

"Un piatto italiano che mi piace è cacio e pepe, però a Napoli mi piace tanto la mozzarella, buonissima. Qui siamo al mare, pesce fritto evito un po', però mangio tutto. Penso la mozzarella e poi la pizza, anche una semplice margherita è buonissima".

- Il tuo idolo brasiliano

Lucio, perchè erano gli anni in cui lui andava fortissimo al Bayer Monaco, vedere in nazionale lui per me era una leggenda. Poi ho avuto il piacere di poter giocare ed allenarsi insieme ed ho coronato il mio sogno, poter imparare da lui, l'ho seguito per tanti anni, per la carriera che ha fatto, per tutto quello che è successo nella sua carriera, ha vinto tantissimo, ha vinto il Triplete con l'Inter. Per me è un idolo".

- Un saluto ai tifosi

"Ciao ciao guagliù, amici di Betsson, un saluto! Forza Napoli, ciao ciao!".