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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, servono 11 guerrieri!"
16.03.2019 11:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il pranzo è servito ma non ci resterà sullo stomaco, dobbiamo esserne certi per andare aldilà dei quarti di Europa League. E visto che ci troviamo diciamola tutta: se Napoli non ha preso bene il sorteggio che ieri ha posto di fronte gli azzurri all’Arsenal nella prossima sfida, beh, dagli umori che arrivano da Londra velocemente in riva al Golfo, nemmeno lì stanno facendo salti di gioia. Chiaro? E anche per questo è il momento opportuno per darsi una bella calmata a tutti i livelli. E’ necessario bloccare le grida di selvaggia incontrollata disperazione esplose dopo quel dannatissimo e perché no, più che inaspettato risultato venuto fuori alla fine del match lassù in Austria col Salisburgo. Tra l’altro non fa bene a nessuno questo clima di depressione, però consueto nei nostri ambienti portato ad accendersi attraverso una scintilla e, viceversa, andando in tilt quando al Napoli spira il vento contro e rimedia un final-time come quello subito con il team dei Red Bull, in un match a due facce. Alla lunga il Salisburgo non avrebbe avuto scampo con l’andatura azzurra del primo tempo, sicuro. La scena è cambiata radicalmente con il Napoli stranamente fermo sulle gambe e gli austriaci lanciati al galoppo verso Meret: tutti increduli davanti ad un brutto sogno che si stava materializzando e che si è concluso in un incubo, fortunatamente - e con un grosso sospiro di sollievo - ancora in tempo per assicurarsi la qualificazione nel gruppo delle regine d’Europa. Ciò tuttavia non basta per metterci una pietra sopra. Anzi, c’è bisogno di approfondimenti in tutte le direzioni per capirne di più. E la prima persona deputata a farlo è Carlo Ancelotti, per ruolo e attribuzioni. Tocca a lui arrivare al dunque cercando di venire a capo di una problematica che ad ogni costo va risolta. Visto le cose dal difuori, la squadra del cuore sembra soffrire di una condizione fisico-atletica un po’ carente, giacchè nel secondo tempo giocato in Austria buona parte degli azzurri hanno accusato stanchezza e gambe pesanti, sotto gli occhi di tutti, tanto da dar via libera ai giocatori di Rose che proprio irresistibili non sembravano affatto ma che lo sono poi diventati. Va tuttavia anche considerato che pur con l’impegno di chi ha sostituito alcuni titolari, gli equilibri di una qualsiasi squadra non potrà mai essere quello precostituito con i titolari, oltretutto di non indifferente valore. E nella difesa azzurra mancavano due pilastri come Koulibaly e Maksimovic, è quanto dire. Però malgrado le loro assenze la “macchina Napoli” nel complesso aveva lasciato immaginare ben altro rispetto alla conclusione che è venuta fuori e che ha rimarcato le difficoltà della prima linea e le capacità realizzative della squadra. Comunque non è il momento di piangersi addosso o di strapparsi i capelli, non serve a nessuno. Occorre invece avere la mente lucida e ritornare in cattedra per restituire alla Torcida la squadra che di cose belle ne ha fatte, eccome, compreso quel secondo posto che malgrado lo straordinario abissale distacco dalla schiacciasassi Juve, qualcosa pur significa visto che tutte altre sono alle spalle degli azzurri di Ancelotti. E’ ciò che bisogna difendere adesso con il coltello tra i denti: ora più che mai la squadra del cuore ha bisogno in campo solo di undici guerrieri. Per chi non l'avesse capito.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, servono 11 guerrieri!"

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16/03/2024 - 11:00

NAPOLI - Il pranzo è servito ma non ci resterà sullo stomaco, dobbiamo esserne certi per andare aldilà dei quarti di Europa League. E visto che ci troviamo diciamola tutta: se Napoli non ha preso bene il sorteggio che ieri ha posto di fronte gli azzurri all’Arsenal nella prossima sfida, beh, dagli umori che arrivano da Londra velocemente in riva al Golfo, nemmeno lì stanno facendo salti di gioia. Chiaro? E anche per questo è il momento opportuno per darsi una bella calmata a tutti i livelli. E’ necessario bloccare le grida di selvaggia incontrollata disperazione esplose dopo quel dannatissimo e perché no, più che inaspettato risultato venuto fuori alla fine del match lassù in Austria col Salisburgo. Tra l’altro non fa bene a nessuno questo clima di depressione, però consueto nei nostri ambienti portato ad accendersi attraverso una scintilla e, viceversa, andando in tilt quando al Napoli spira il vento contro e rimedia un final-time come quello subito con il team dei Red Bull, in un match a due facce. Alla lunga il Salisburgo non avrebbe avuto scampo con l’andatura azzurra del primo tempo, sicuro. La scena è cambiata radicalmente con il Napoli stranamente fermo sulle gambe e gli austriaci lanciati al galoppo verso Meret: tutti increduli davanti ad un brutto sogno che si stava materializzando e che si è concluso in un incubo, fortunatamente - e con un grosso sospiro di sollievo - ancora in tempo per assicurarsi la qualificazione nel gruppo delle regine d’Europa. Ciò tuttavia non basta per metterci una pietra sopra. Anzi, c’è bisogno di approfondimenti in tutte le direzioni per capirne di più. E la prima persona deputata a farlo è Carlo Ancelotti, per ruolo e attribuzioni. Tocca a lui arrivare al dunque cercando di venire a capo di una problematica che ad ogni costo va risolta. Visto le cose dal difuori, la squadra del cuore sembra soffrire di una condizione fisico-atletica un po’ carente, giacchè nel secondo tempo giocato in Austria buona parte degli azzurri hanno accusato stanchezza e gambe pesanti, sotto gli occhi di tutti, tanto da dar via libera ai giocatori di Rose che proprio irresistibili non sembravano affatto ma che lo sono poi diventati. Va tuttavia anche considerato che pur con l’impegno di chi ha sostituito alcuni titolari, gli equilibri di una qualsiasi squadra non potrà mai essere quello precostituito con i titolari, oltretutto di non indifferente valore. E nella difesa azzurra mancavano due pilastri come Koulibaly e Maksimovic, è quanto dire. Però malgrado le loro assenze la “macchina Napoli” nel complesso aveva lasciato immaginare ben altro rispetto alla conclusione che è venuta fuori e che ha rimarcato le difficoltà della prima linea e le capacità realizzative della squadra. Comunque non è il momento di piangersi addosso o di strapparsi i capelli, non serve a nessuno. Occorre invece avere la mente lucida e ritornare in cattedra per restituire alla Torcida la squadra che di cose belle ne ha fatte, eccome, compreso quel secondo posto che malgrado lo straordinario abissale distacco dalla schiacciasassi Juve, qualcosa pur significa visto che tutte altre sono alle spalle degli azzurri di Ancelotti. E’ ciò che bisogna difendere adesso con il coltello tra i denti: ora più che mai la squadra del cuore ha bisogno in campo solo di undici guerrieri. Per chi non l'avesse capito.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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