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GAZZETTA - Kim Min-Jae, duro e taciturno in campo, ma fuori ha un gran cuore d'oro
23.07.2022 08:37 di Napoli Magazine

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha fatto un'analisi sull'ormai certo nuovo acquisto del Napoli, Kim Min-Jae:  "Come Kalidou lo trovavi in giro per le strade di Napoli per aiutare i “fratelli meno fortunati”, senza cercare telecamere o pubblicità, anche Kim è uomo schivo ma capace di essere un benefattore. In Corea hanno scoperto solo quando è stato premiato che il loro campione sta dalla parte degli ultimi. È capitato quando la Purme Foundation, che si occupa della riabilitazione dei bambini disabili e dell’indipendenza dei giovani affetti da malattie invalidanti, lo ha nominato ambasciatore. Difficile che sui social il nostro posti qualcosa per “apparire” migliore: quasi esclusivamente immagini di gioco. Così come in silenzio, con i primi stipendi da professionista, comprò casa ai genitori, visto che viene da una famiglia semplice, senza grandi mezzi. Poi però l’angelo... si sporca la faccia quando scende in campo. Sul prato verde nessuna pietà e un’aggressività in marcatura che lo hanno portato ha essere definito “the monster”. Un incubo per gli attaccanti e in Turchia ce ne sono stati diversi che avrebbero preferito non trovarselo davanti. Complicato superarlo nell’uno contro uno, perché oltre a uno strapotere fisico, parliamo di un atleta molto veloce, capace di difendere bene anche in campo largo".

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GAZZETTA - Kim Min-Jae, duro e taciturno in campo, ma fuori ha un gran cuore d'oro

di Napoli Magazine

23/07/2024 - 08:37

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha fatto un'analisi sull'ormai certo nuovo acquisto del Napoli, Kim Min-Jae:  "Come Kalidou lo trovavi in giro per le strade di Napoli per aiutare i “fratelli meno fortunati”, senza cercare telecamere o pubblicità, anche Kim è uomo schivo ma capace di essere un benefattore. In Corea hanno scoperto solo quando è stato premiato che il loro campione sta dalla parte degli ultimi. È capitato quando la Purme Foundation, che si occupa della riabilitazione dei bambini disabili e dell’indipendenza dei giovani affetti da malattie invalidanti, lo ha nominato ambasciatore. Difficile che sui social il nostro posti qualcosa per “apparire” migliore: quasi esclusivamente immagini di gioco. Così come in silenzio, con i primi stipendi da professionista, comprò casa ai genitori, visto che viene da una famiglia semplice, senza grandi mezzi. Poi però l’angelo... si sporca la faccia quando scende in campo. Sul prato verde nessuna pietà e un’aggressività in marcatura che lo hanno portato ha essere definito “the monster”. Un incubo per gli attaccanti e in Turchia ce ne sono stati diversi che avrebbero preferito non trovarselo davanti. Complicato superarlo nell’uno contro uno, perché oltre a uno strapotere fisico, parliamo di un atleta molto veloce, capace di difendere bene anche in campo largo".