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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli horror, ma cambierà"
02.11.2020 19:01 di Napoli Magazine

NAPOLI - Eppur si gioca, nonostante il Covid, nonostante tutto. E in questo tutto va a fondo il Napoli che già qualche segnale di bufera l’aveva già lanciato. Tuttavia a Benevento e a San Sebastián le vittorie hanno dissimulato qualche sofferenza di troppo di Mertens e compagnia varia. A spogliare di qualche elogio di troppo ci ha pensato il Sassuolo, gran palleggio e acume tattico: la partita s’è giocata al ritmo voluto da De Zerbi. E anche con calciatori (il Napoli) meno determinati (è un eufemismo) e forse con qualcuno un po’ troppo distratto. Tanto da far smarrire uno tutto d’un pezzo come Rino Gattuso. Chissà, forse Petagna dentro un po’ di minuti prima e aver tolto tutti gli esterni di attacco non ha aiutato... e poi c’è sempre bisogno di Insigne. Non è una giustificazione, è per ricordare che lui e l’epicentro del nostro gioco offensivo, ieri orribile. La situazione che il Napoli sta vivendo mette in discussione, e lo fa a ogni risultato non gradito, le basi stesse della coesione del rapporto squadra-tifosi-critica. Crea disparità e potenziali conflitti fra i tanti. Costringe ogni misura del decisore tattico a muoversi tra Scilla e Cariddi, a scegliere tizio piuttosto che caio e l’economia, tra il 4-2-3-1 o altro (ovvero i moduli), tra il meglio e il peggio, trai giovani e i senatori della squadra. Come in tempi di magra, la conflittualità dovrebbe essere sospesa. Non la diversità di opinioni e di ricette per uscire dai momenti difficili: i giudizi sommari non funzionano da sempre. Ma la prassi dei tempi normali, che punta a guadagnare consensi sugli insuccessi degli altri (la Juve è in crisi, l’Inter non va etc.) quella sì, va sospesa. Noi non sappia- mo quali saranno i rimedi trovati. D’altra parte, dal modulo alla capacità di far uscire da un velo di apatia il gruppo azzurro, si opereranno scelte che condizioneranno per i prossimi impegni a venire: campionato e coppe. Se le sbagliano, se ne avvantaggeranno solo gli avversari e chi già adesso vorrebbe far saltare il tavolo. Infine il calcio nella bufera Covid19. I club, stavolta hanno ragione (e non capita spesso, anzi): di fronte a una situazione eccezionale servivano decisioni eccezionali, soprattutto si dovevano ridurre gli impegni. Invece questa stagione è iniziata come se non fosse successo nulla, con lo stesso numero di partite.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Napoli horror, ma cambierà"

di Napoli Magazine

02/11/2024 - 19:01

NAPOLI - Eppur si gioca, nonostante il Covid, nonostante tutto. E in questo tutto va a fondo il Napoli che già qualche segnale di bufera l’aveva già lanciato. Tuttavia a Benevento e a San Sebastián le vittorie hanno dissimulato qualche sofferenza di troppo di Mertens e compagnia varia. A spogliare di qualche elogio di troppo ci ha pensato il Sassuolo, gran palleggio e acume tattico: la partita s’è giocata al ritmo voluto da De Zerbi. E anche con calciatori (il Napoli) meno determinati (è un eufemismo) e forse con qualcuno un po’ troppo distratto. Tanto da far smarrire uno tutto d’un pezzo come Rino Gattuso. Chissà, forse Petagna dentro un po’ di minuti prima e aver tolto tutti gli esterni di attacco non ha aiutato... e poi c’è sempre bisogno di Insigne. Non è una giustificazione, è per ricordare che lui e l’epicentro del nostro gioco offensivo, ieri orribile. La situazione che il Napoli sta vivendo mette in discussione, e lo fa a ogni risultato non gradito, le basi stesse della coesione del rapporto squadra-tifosi-critica. Crea disparità e potenziali conflitti fra i tanti. Costringe ogni misura del decisore tattico a muoversi tra Scilla e Cariddi, a scegliere tizio piuttosto che caio e l’economia, tra il 4-2-3-1 o altro (ovvero i moduli), tra il meglio e il peggio, trai giovani e i senatori della squadra. Come in tempi di magra, la conflittualità dovrebbe essere sospesa. Non la diversità di opinioni e di ricette per uscire dai momenti difficili: i giudizi sommari non funzionano da sempre. Ma la prassi dei tempi normali, che punta a guadagnare consensi sugli insuccessi degli altri (la Juve è in crisi, l’Inter non va etc.) quella sì, va sospesa. Noi non sappia- mo quali saranno i rimedi trovati. D’altra parte, dal modulo alla capacità di far uscire da un velo di apatia il gruppo azzurro, si opereranno scelte che condizioneranno per i prossimi impegni a venire: campionato e coppe. Se le sbagliano, se ne avvantaggeranno solo gli avversari e chi già adesso vorrebbe far saltare il tavolo. Infine il calcio nella bufera Covid19. I club, stavolta hanno ragione (e non capita spesso, anzi): di fronte a una situazione eccezionale servivano decisioni eccezionali, soprattutto si dovevano ridurre gli impegni. Invece questa stagione è iniziata come se non fosse successo nulla, con lo stesso numero di partite.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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