L'Angolo
MAREK - Hamsik: "Se fossimo rimasti in lotta per lo scudetto forse non sarei andato via, di Napoli mi manca ogni cosa"
07.03.2019 11:05 di Napoli Magazine

NAPOLI - L'ex azzurro Marek Hamsik ha rilasciato un'intervist ad Il Mattino: "Cosa mi manca di Napoli? Ogni cosa. Gli amici, il cibo. Quella è la mia casa, lo è stata per dodici anni. Mi manca sentire il San Paolo, il tifo della gente. Mi manca una partita come quella contro la Juve che è in grado di dare delle sensazioni uniche e straordinarie come poche altre. Quando sono uscito dal campo con la Sampdoria non sapevo come sarebbe andata a finire. Ma è stato tutto rapido, improvviso. In poche ore ho detto sì e ho parlato ai miei compagni. Poi la trattativa si è prolungata ma in quei giorni sapevo che sarei andato via e che alla fine un accordo si sarebbe trovato. Ritornerò per salutare i miei tifosi come si deve. Se la Juventus era così irraggiungibile? Vedendo la partita e i novanta minuti in cui il Napoli ha dominato, direi proprio di no. Però poi pesano su tutto i soliti punti lasciati per strada nel corso del campionato che noi del Napoli riusciamo a perdere puntualmente e che loro, invece, non perdono mai. Se fossimo rimasti in lotta per lo scudetto può darsi che non sarei andato via perché vincere lo scudetto al Napoli, rendere felici i napoletani, sarebbe stata una cosa incredibile che non mi sarei perso per tutto l'oro del mondo. Io alla Juve? Non ci ho pensato mai. Io sono contento per le scelte fatte, non ho rimpianti. Io per il Napoli e la sua maglia ho dato tutto. Sempre. Europa League? Si può arrivare fino in fondo, abbiamo le carte in regola anche se ci sono tanti avversari temibili come Chelsea, Siviglia, Arsenal, Benfica, Valencia. E guai a pensare che il Salisburgo sia un avversario facile. Non lo è. E lo devono capire soprattutto i tifosi napoletani che devono dare una grossa mano nella gara di stasera. Lo scudetto perso l'anno scorso? Una ferita che brucia ancora. Ci siamo arrivati davvero a un soffio. Non abbiamo perso in albergo. Le partite e i campionati si perdono in campo, non in albergo. E penso proprio di averlo perso sul terreno di gioco della Fiorentina. Come vorrei essere ricordato a Napoli? Più che per i record di gol di Maradona e di quello delle presenze di Bruscolotti, vorrei essere ricordato come quello che ha tenuto alla maglia più di tutto il resto. La 17? Spero che la prenda un napoletano. Un giovane, bravo e pieno di entusiasmo. Insigne? Sono contento che sia Lorenzo ad aver preso la mia fascia. Reja è stato il primo che ho avuto quando ero davvero piccolo, con Mazzarri abbiamo vinto le prime coppe, con Sarri abbiamo avuto l'orgoglio di aver giocato il calcio più bello d'Europa. E Ancelotti è un vero fuoriclasse della panchina. Benitez? Al di là delle troppe sostituzioni anche con lui il rapporto è stato buono. La panchina a Kiev col Dnipo mi è pesata, e non poco. Non l'ho capito, ma l'ho perdonato. Però per il mio tipo di calcio i tre anni di Sarri sono stati straordinari".

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MAREK - Hamsik: "Se fossimo rimasti in lotta per lo scudetto forse non sarei andato via, di Napoli mi manca ogni cosa"

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07/03/2024 - 11:05

NAPOLI - L'ex azzurro Marek Hamsik ha rilasciato un'intervist ad Il Mattino: "Cosa mi manca di Napoli? Ogni cosa. Gli amici, il cibo. Quella è la mia casa, lo è stata per dodici anni. Mi manca sentire il San Paolo, il tifo della gente. Mi manca una partita come quella contro la Juve che è in grado di dare delle sensazioni uniche e straordinarie come poche altre. Quando sono uscito dal campo con la Sampdoria non sapevo come sarebbe andata a finire. Ma è stato tutto rapido, improvviso. In poche ore ho detto sì e ho parlato ai miei compagni. Poi la trattativa si è prolungata ma in quei giorni sapevo che sarei andato via e che alla fine un accordo si sarebbe trovato. Ritornerò per salutare i miei tifosi come si deve. Se la Juventus era così irraggiungibile? Vedendo la partita e i novanta minuti in cui il Napoli ha dominato, direi proprio di no. Però poi pesano su tutto i soliti punti lasciati per strada nel corso del campionato che noi del Napoli riusciamo a perdere puntualmente e che loro, invece, non perdono mai. Se fossimo rimasti in lotta per lo scudetto può darsi che non sarei andato via perché vincere lo scudetto al Napoli, rendere felici i napoletani, sarebbe stata una cosa incredibile che non mi sarei perso per tutto l'oro del mondo. Io alla Juve? Non ci ho pensato mai. Io sono contento per le scelte fatte, non ho rimpianti. Io per il Napoli e la sua maglia ho dato tutto. Sempre. Europa League? Si può arrivare fino in fondo, abbiamo le carte in regola anche se ci sono tanti avversari temibili come Chelsea, Siviglia, Arsenal, Benfica, Valencia. E guai a pensare che il Salisburgo sia un avversario facile. Non lo è. E lo devono capire soprattutto i tifosi napoletani che devono dare una grossa mano nella gara di stasera. Lo scudetto perso l'anno scorso? Una ferita che brucia ancora. Ci siamo arrivati davvero a un soffio. Non abbiamo perso in albergo. Le partite e i campionati si perdono in campo, non in albergo. E penso proprio di averlo perso sul terreno di gioco della Fiorentina. Come vorrei essere ricordato a Napoli? Più che per i record di gol di Maradona e di quello delle presenze di Bruscolotti, vorrei essere ricordato come quello che ha tenuto alla maglia più di tutto il resto. La 17? Spero che la prenda un napoletano. Un giovane, bravo e pieno di entusiasmo. Insigne? Sono contento che sia Lorenzo ad aver preso la mia fascia. Reja è stato il primo che ho avuto quando ero davvero piccolo, con Mazzarri abbiamo vinto le prime coppe, con Sarri abbiamo avuto l'orgoglio di aver giocato il calcio più bello d'Europa. E Ancelotti è un vero fuoriclasse della panchina. Benitez? Al di là delle troppe sostituzioni anche con lui il rapporto è stato buono. La panchina a Kiev col Dnipo mi è pesata, e non poco. Non l'ho capito, ma l'ho perdonato. Però per il mio tipo di calcio i tre anni di Sarri sono stati straordinari".