L'Editoriale
20 ANNI DI NAPOLI MAGAZINE - Antonio Petrazzuolo: "Tutto nacque così, grazie di vero cuore!"
24.12.2018 11:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Era il 24 dicembre del 1998, sembra ieri, ma sono già trascorsi 20 anni. Avevo 13 anni, ora ne ho 33. In pratica sono più gli anni che ho vissuto con "Napoli Magazine", che reputo come un fratellino minore, che senza. Mia mamma era in cucina a preparare il cenone della vigilia di Natale. Mia sorella le dava una mano. Io ero in camera mia, stavo giocando con la Playstation ad "International Superstar Soccer Pro 98", meglio conosciuto come "ISS Pro 98", poi divenuto Pro Evolution Soccer, l'attuale PES, quando fece irruzione mio padre con un ritaglio di giornale del Corriere della Sera: "Dai un occhio quando ti trovi, c'è questo sito americano che permette di costruire portali gratis". L'idea mi stuzzicò all'istante. Ma prima ero impegnato in una finale Mondiale... Vinsi di misura, 1-0. E, così, dopo mezz'ora, presi questo ritaglio tra le mani. Andai al pc, ricevuto in regalo per il mio compleanno qualche mese prima, e mi collegai ad internet: linea del telefono occupata, mille lire in piu' all'ora sulla bolletta successiva. Una sorta di rumore, simil criceto, segnalava la connessione avvenuta. Aprii questo portale, Homestead, con la pagina che caricava a scatti, e scaricai il programmino. Intuitivo, simpatico, ma tutto da realizzare a mano. Aprii un'altra finestra. Pensai: "Vediamo se c'è qualche pagina dedicata al Calcio Napoli". Andai su Google e la risposta fu secca: "Nessun risultato trovato". Ecco, fu lì che si accese la lampadina. E' mai possibile che sul web non ci siano pagine di informazione sul Napoli? Tornai sul programmino e così iniziai da zero. Una pagina bianca. Come lo chiamo? Napoli. Troppo poco... Guardai sulla scrivania e c'era il Magazine del Corriere della Sera. Bello, mi piace. "Napoli Magazine". Lo sfondo azzurro cielo, come la maglia. E tutto venne spontaneo: aggiunsi un Maradona che palleggiava all'infinito, le info per raggiungere lo stadio, la lista della squadra e la carriera dell'allenatore, i dati sulla società, e lo aggiornavo una volta a settimana con le mie pagelle e il commento sulla partita. Iniziai a dare fastidio alle redazioni di tutta Italia, inviando i comunicati delle mie interviste realizzate, grazie ai primi numeri raccolti nelle conferenze stampa in cui partecipavo rigorosamente da uditore. Di quegli anni ricordo l'entusiasmo della scoperta, continua e costante. Ogni inserimento era una novità. L'elenco delle news era un qualcosa da sviluppare completamente a mano, incluso il tasto per tornare indietro. I primi audio delle interviste, con i telefoni che non avevano ancora il viva voce, li pubblicavo grazie al registratore di suoni collegato ad una sorta di molletta utile per far uscire la voce: mentre parlavo, dovevo stare attento a premere "rec" al termine del primo minuto, altrimenti la traccia audio si interrompeva da sola. In questi 20 anni avrei tanti ringraziamenti da fare. Ne faccio alcuni. Il grazie più grande va alla mia famiglia: a Rosa, che ormai cura lei in toto la gestione notiziaria, a mio padre e mia mamma, che mi hanno sempre sostenuto. I primi anni non sono stati facili. C'era molta diffidenza, anche tra quelli che sarebbero diventati i miei colleghi. Il refrain che mi veniva ripetuto era sempre lo stesso: "Non andrai da nessuna parte con questo sito, e in generale con internet, se vuoi diventare giornalista devi scrivere su un giornale". Ecco, 20 anni dopo, credo di aver vinto questa sfida, dato che molti di quei colleghi poi sono sbarcati sul web. E ne vado fiero. Di battaglie ne ho fatte tante, sin dagli albori. Devo dire grazie all'ex storico capo ufficio stampa del Calcio Napoli, Carlo Iuliano, che in una riunione di Lega Calcio a Milano, fece mettere all'ordine del giorno la parola "Sito Internet". Ero io. O meglio "Napoli Magazine". Grazie a lui posso dire che abbiamo fatto la storia, aprendo una strada inedita in Italia e in Europa perchè "Napoli Magazine" e' stato il primo sito web, divenuto poi testata giornalistica, ad essere accreditato in una Tribuna Stampa per una partita di calcio. Piano piano la diffidenza è stata vinta. Sinergie con Yahoo Italia, Google Italia, Mediavideo, radio, tv nazionali e locali (ancora oggi mi fermano dicendo "Antonio Petrazzuolo - Napoli Magazine Punto Com"). Nel frattempo un altro grande grazie va a tutte le persone che mi hanno accompagnato e mi accompagnano tuttora in questa avventura. Dagli editorialisti, amici veri più che colleghi, con un occhio speciale rivolto verso chi continua a fare il tifo per me dall'alto, Stefano Borgonovo e Paolo Prestisimone. Infine un grazie enorme a voi, che mi avete sempre premiato con le letture. Perchè possiamo parlare da qui fino ai prossimi 20 anni, ma senza pubblico non si va da nessuna parte! Auguri quindi a voi, che magari anche una sola volta in questi 20 anni avete visitato le nostre pagine, ed a noi che continueremo ad informarvi, con l'azzurro nel cuore.

 

 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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20 ANNI DI NAPOLI MAGAZINE - Antonio Petrazzuolo: "Tutto nacque così, grazie di vero cuore!"

di Napoli Magazine

24/12/2024 - 11:55

NAPOLI - Era il 24 dicembre del 1998, sembra ieri, ma sono già trascorsi 20 anni. Avevo 13 anni, ora ne ho 33. In pratica sono più gli anni che ho vissuto con "Napoli Magazine", che reputo come un fratellino minore, che senza. Mia mamma era in cucina a preparare il cenone della vigilia di Natale. Mia sorella le dava una mano. Io ero in camera mia, stavo giocando con la Playstation ad "International Superstar Soccer Pro 98", meglio conosciuto come "ISS Pro 98", poi divenuto Pro Evolution Soccer, l'attuale PES, quando fece irruzione mio padre con un ritaglio di giornale del Corriere della Sera: "Dai un occhio quando ti trovi, c'è questo sito americano che permette di costruire portali gratis". L'idea mi stuzzicò all'istante. Ma prima ero impegnato in una finale Mondiale... Vinsi di misura, 1-0. E, così, dopo mezz'ora, presi questo ritaglio tra le mani. Andai al pc, ricevuto in regalo per il mio compleanno qualche mese prima, e mi collegai ad internet: linea del telefono occupata, mille lire in piu' all'ora sulla bolletta successiva. Una sorta di rumore, simil criceto, segnalava la connessione avvenuta. Aprii questo portale, Homestead, con la pagina che caricava a scatti, e scaricai il programmino. Intuitivo, simpatico, ma tutto da realizzare a mano. Aprii un'altra finestra. Pensai: "Vediamo se c'è qualche pagina dedicata al Calcio Napoli". Andai su Google e la risposta fu secca: "Nessun risultato trovato". Ecco, fu lì che si accese la lampadina. E' mai possibile che sul web non ci siano pagine di informazione sul Napoli? Tornai sul programmino e così iniziai da zero. Una pagina bianca. Come lo chiamo? Napoli. Troppo poco... Guardai sulla scrivania e c'era il Magazine del Corriere della Sera. Bello, mi piace. "Napoli Magazine". Lo sfondo azzurro cielo, come la maglia. E tutto venne spontaneo: aggiunsi un Maradona che palleggiava all'infinito, le info per raggiungere lo stadio, la lista della squadra e la carriera dell'allenatore, i dati sulla società, e lo aggiornavo una volta a settimana con le mie pagelle e il commento sulla partita. Iniziai a dare fastidio alle redazioni di tutta Italia, inviando i comunicati delle mie interviste realizzate, grazie ai primi numeri raccolti nelle conferenze stampa in cui partecipavo rigorosamente da uditore. Di quegli anni ricordo l'entusiasmo della scoperta, continua e costante. Ogni inserimento era una novità. L'elenco delle news era un qualcosa da sviluppare completamente a mano, incluso il tasto per tornare indietro. I primi audio delle interviste, con i telefoni che non avevano ancora il viva voce, li pubblicavo grazie al registratore di suoni collegato ad una sorta di molletta utile per far uscire la voce: mentre parlavo, dovevo stare attento a premere "rec" al termine del primo minuto, altrimenti la traccia audio si interrompeva da sola. In questi 20 anni avrei tanti ringraziamenti da fare. Ne faccio alcuni. Il grazie più grande va alla mia famiglia: a Rosa, che ormai cura lei in toto la gestione notiziaria, a mio padre e mia mamma, che mi hanno sempre sostenuto. I primi anni non sono stati facili. C'era molta diffidenza, anche tra quelli che sarebbero diventati i miei colleghi. Il refrain che mi veniva ripetuto era sempre lo stesso: "Non andrai da nessuna parte con questo sito, e in generale con internet, se vuoi diventare giornalista devi scrivere su un giornale". Ecco, 20 anni dopo, credo di aver vinto questa sfida, dato che molti di quei colleghi poi sono sbarcati sul web. E ne vado fiero. Di battaglie ne ho fatte tante, sin dagli albori. Devo dire grazie all'ex storico capo ufficio stampa del Calcio Napoli, Carlo Iuliano, che in una riunione di Lega Calcio a Milano, fece mettere all'ordine del giorno la parola "Sito Internet". Ero io. O meglio "Napoli Magazine". Grazie a lui posso dire che abbiamo fatto la storia, aprendo una strada inedita in Italia e in Europa perchè "Napoli Magazine" e' stato il primo sito web, divenuto poi testata giornalistica, ad essere accreditato in una Tribuna Stampa per una partita di calcio. Piano piano la diffidenza è stata vinta. Sinergie con Yahoo Italia, Google Italia, Mediavideo, radio, tv nazionali e locali (ancora oggi mi fermano dicendo "Antonio Petrazzuolo - Napoli Magazine Punto Com"). Nel frattempo un altro grande grazie va a tutte le persone che mi hanno accompagnato e mi accompagnano tuttora in questa avventura. Dagli editorialisti, amici veri più che colleghi, con un occhio speciale rivolto verso chi continua a fare il tifo per me dall'alto, Stefano Borgonovo e Paolo Prestisimone. Infine un grazie enorme a voi, che mi avete sempre premiato con le letture. Perchè possiamo parlare da qui fino ai prossimi 20 anni, ma senza pubblico non si va da nessuna parte! Auguri quindi a voi, che magari anche una sola volta in questi 20 anni avete visitato le nostre pagine, ed a noi che continueremo ad informarvi, con l'azzurro nel cuore.

 

 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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