L'Editoriale
JACK - Raspadori: "Scudetto? Ce lo siamo messi in testa dalla prima giornata, pensiamo partita dopo partita, in Champions non abbiamo limiti, De Laurentiis è un tipo emozionale, Spalletti mi ha dimostrato subito la sua fiducia, con lui l'unico obiettivo è fare gol"
16.02.2023 08:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Non avevo giocato tanto ad altissimo livello. C’erano altri club, ma il Napoli ha avuto più fiducia. Sono un timido emotivo, anche se non sembra. La Champions subito, gli allenamenti intensi, la pressione, il risultato che conta molto di più: un inizio che fai fatica a sognare. Scudetto? Sarebbe ipocrita non parlarne. Una grande occasione costruita con il lavoro di tutti i giorni. È dalla prima giornata che ce lo siamo messo in testa, la mentalità è stata quella giusta, pazzesco l’affetto dei tifosi. Viaggiamo senza mai ricordare di avere dieci, quindici punti di vantaggio, pensando solo a farne altri tre nella prossima. E se gli avversari perdono non ne parliamo. Champions? Altra grande occasione. Se manteniamo concretezza e spensieratezza, in Europa non ci sono limiti. Questione di mentalità, guardiamo solo noi stessi. L’Eintracht è una squadra europea, sempre all’attacco, testa sgombra. Non so se siamo favoriti, ma abbiamo tutto per superare il turno. De Laurentiis? Emozionale. Può sembrare più esuberante come la città, per chi non è nato qui, ma è normale. Mi ha detto subito di aver fatto un investimento importante su calciatore italiano perché ci crede. Cosa mi ha detto Spalletti? Che ha grande stima. Non erano parole, visto che mi sta schierando in tanti ruoli. E io sono a disposizione della squadra. La mia posizione naturale? Al centro, dove ho cominciato: prima punta o trequartista. Diciamo un 9 e mezzo. Mi farebbe piacere giocare di più perchè sono ambizioso, ma  la nostra forza è sentirci parte del gruppo, tutti titolari quando siamo chiamati in causa. Con il mister gli attaccanti fanno sempre gol perché il calcio che sviluppiamo fin dalla rimessa in gioco di Meret ha un solo obiettivo: il gol. Non conosciamo retropassaggi, andiamo in profondità, creiamo situazioni offensive. Spalletti ha capito che, per le nostre caratteristiche, era più facile arrivare al risultato attraverso il bel gioco. Dybala o Mertens? Penso di avere qualcosa di tutti questi simboli".

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di Napoli Magazine

16/02/2023 - 08:33

NAPOLI - Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Non avevo giocato tanto ad altissimo livello. C’erano altri club, ma il Napoli ha avuto più fiducia. Sono un timido emotivo, anche se non sembra. La Champions subito, gli allenamenti intensi, la pressione, il risultato che conta molto di più: un inizio che fai fatica a sognare. Scudetto? Sarebbe ipocrita non parlarne. Una grande occasione costruita con il lavoro di tutti i giorni. È dalla prima giornata che ce lo siamo messo in testa, la mentalità è stata quella giusta, pazzesco l’affetto dei tifosi. Viaggiamo senza mai ricordare di avere dieci, quindici punti di vantaggio, pensando solo a farne altri tre nella prossima. E se gli avversari perdono non ne parliamo. Champions? Altra grande occasione. Se manteniamo concretezza e spensieratezza, in Europa non ci sono limiti. Questione di mentalità, guardiamo solo noi stessi. L’Eintracht è una squadra europea, sempre all’attacco, testa sgombra. Non so se siamo favoriti, ma abbiamo tutto per superare il turno. De Laurentiis? Emozionale. Può sembrare più esuberante come la città, per chi non è nato qui, ma è normale. Mi ha detto subito di aver fatto un investimento importante su calciatore italiano perché ci crede. Cosa mi ha detto Spalletti? Che ha grande stima. Non erano parole, visto che mi sta schierando in tanti ruoli. E io sono a disposizione della squadra. La mia posizione naturale? Al centro, dove ho cominciato: prima punta o trequartista. Diciamo un 9 e mezzo. Mi farebbe piacere giocare di più perchè sono ambizioso, ma  la nostra forza è sentirci parte del gruppo, tutti titolari quando siamo chiamati in causa. Con il mister gli attaccanti fanno sempre gol perché il calcio che sviluppiamo fin dalla rimessa in gioco di Meret ha un solo obiettivo: il gol. Non conosciamo retropassaggi, andiamo in profondità, creiamo situazioni offensive. Spalletti ha capito che, per le nostre caratteristiche, era più facile arrivare al risultato attraverso il bel gioco. Dybala o Mertens? Penso di avere qualcosa di tutti questi simboli".