L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, con Dries e Fabiàn ci siamo sentiti un pò tutti "Rain Men"
11.11.2018 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non era iniziata nei migliori dei modi la trasferta di Genova. I fantasmi blucerchiati sembravano essersi impossessati delle maglie rossoblù, ma poi la storia si è conclusa con il lieto fine. Ancelotti ha provato a dare, senza successo stavolta, nuova linfa e fiducia a Milik e Zielinski, tirati poi fuori dal campo al termine della prima frazione di gioco con la squadra sotto di 1 gol. Una rete evitabile, con Hysaj troppo distante e permissivo nei confronti di Romulo: cross a giro e per Kouamè è stato davvero un gioco da ragazzi segnare di testa. In quel momento deve essere scattato il clic nella testa dei giocatori. C'è voluto però l'intervallo per invertire la tendenza, dato che comunque lì davanti l'unico pensiero al buon Radu era riuscito ad insinuarlo il solo Insigne con il suo fendente bloccato dal palo. O meglio, ci sono voluti i due provvidenziali ingressi di Fabìan Ruiz e Dries Mertens per danzare sotto la pioggia, come due perfetti "rain men". Sembravano Tom Cruise e Dustin Hoffman, forti di un'intesa perfetta, come solo due fratelli possono avere. Tocco velato del belga, e sinistro piazzato dello spagnolo. Il tutto in un clima surreale, da pallanuoto, con il pallone che faticava a rotolare sul tappeto verde poco drenante, complice la pioggia violenta abbattutasi però per soli 3 minuti al 68° delle ostilità. Dopo il quasi quarto d'ora d'interruzione, con Ospina ultimo a rientrare, asciugamo al collo e stessa serenità dell'Ancelotti dei tempi migliori, la squadra ha iniziato ad avere il predominio del campo. Un gigante Allan, su ogni pallone, più forte di ogni pantano, contro ogni legge della fisica e contro ogni forma di pozzanghera. Un violinista, invece, Hamsik, abile ad incantare la melodia del centrocampo con le sue leve. E poi la crescita di Callejon, la sicurezza di Koulibaly, la verve di Malcuit e la sagacia di Mario Rui a mandare in tilt Biraschi sul pressing di Albiol. Gol regolare, vittoria meritata, forse anche un po' fortunata per le condizioni atmosferiche e di campo davvero proibitive, che non hanno di certo favorito le giocate di fino, ma poco conta. La fortuna bisogna anche sapersela conquistare con i denti. Il Napoli c'è ed è stato più forte della pioggia. E in questi 100 minuti di Genova ci siamo sentiti un pò tutti "Rain Men"!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

11/11/2024 - 23:55

NAPOLI - Non era iniziata nei migliori dei modi la trasferta di Genova. I fantasmi blucerchiati sembravano essersi impossessati delle maglie rossoblù, ma poi la storia si è conclusa con il lieto fine. Ancelotti ha provato a dare, senza successo stavolta, nuova linfa e fiducia a Milik e Zielinski, tirati poi fuori dal campo al termine della prima frazione di gioco con la squadra sotto di 1 gol. Una rete evitabile, con Hysaj troppo distante e permissivo nei confronti di Romulo: cross a giro e per Kouamè è stato davvero un gioco da ragazzi segnare di testa. In quel momento deve essere scattato il clic nella testa dei giocatori. C'è voluto però l'intervallo per invertire la tendenza, dato che comunque lì davanti l'unico pensiero al buon Radu era riuscito ad insinuarlo il solo Insigne con il suo fendente bloccato dal palo. O meglio, ci sono voluti i due provvidenziali ingressi di Fabìan Ruiz e Dries Mertens per danzare sotto la pioggia, come due perfetti "rain men". Sembravano Tom Cruise e Dustin Hoffman, forti di un'intesa perfetta, come solo due fratelli possono avere. Tocco velato del belga, e sinistro piazzato dello spagnolo. Il tutto in un clima surreale, da pallanuoto, con il pallone che faticava a rotolare sul tappeto verde poco drenante, complice la pioggia violenta abbattutasi però per soli 3 minuti al 68° delle ostilità. Dopo il quasi quarto d'ora d'interruzione, con Ospina ultimo a rientrare, asciugamo al collo e stessa serenità dell'Ancelotti dei tempi migliori, la squadra ha iniziato ad avere il predominio del campo. Un gigante Allan, su ogni pallone, più forte di ogni pantano, contro ogni legge della fisica e contro ogni forma di pozzanghera. Un violinista, invece, Hamsik, abile ad incantare la melodia del centrocampo con le sue leve. E poi la crescita di Callejon, la sicurezza di Koulibaly, la verve di Malcuit e la sagacia di Mario Rui a mandare in tilt Biraschi sul pressing di Albiol. Gol regolare, vittoria meritata, forse anche un po' fortunata per le condizioni atmosferiche e di campo davvero proibitive, che non hanno di certo favorito le giocate di fino, ma poco conta. La fortuna bisogna anche sapersela conquistare con i denti. Il Napoli c'è ed è stato più forte della pioggia. E in questi 100 minuti di Genova ci siamo sentiti un pò tutti "Rain Men"!

 

 

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