L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Il bel gioco? Se si vince, francamente me ne infischio"
16.09.2018 23:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Ne hai indovinati 7", così Carlo Ancelotti, alla vigilia di Napoli-Fiorentina, aveva sentenziato rispondendo, visibilmente divertito, al giochino che gli avevo proposto sui probabili titolari da me ipotizzati. Che poi in realtà ne ho indovinati 9 resta un puro dettaglio, fermo restando che forse nemmeno il miglior sensitivo avrebbe potuto pronosticare Karnezis e Maksimovic in campo dal primo minuto, eccezion fatta probabilmente per il vice allenatore, il figlio del tecnico. Fatto sta che la presenza in campo di Callejon, Hamsik e Mertens ha dato un peso diverso alla squadra. E' anche vero che se lo spagnolo ha vinto numerosi duelli, in fase di contrasto, lo slovacco ha dato ancora segnali intermittenti, mentre il belga lo abbiamo visto in una posizione del tutto inedita: alle spalle di Insigne, partendo dalla corsia di sinistra. Una rivoluzione, in pratica, che in termini di personalità va premiata. Di fronte non c'era il Canicattì, ma una Fiorentina solida, ben organizzata, che ha sempre dato del filo da torcere al Napoli, basti pensare all'ultima ed infausta trasferta al Franchi dello scorso campionato. Se il bel gioco resta una chimera, ma il Napoli vince e porta a casa i 3 punti mi verrebbe da dire: "Francamente me ne infischio del bel gioco", previa vittoria assicurata, si intende. Sono certo che anche questo Napoli saprà offrire sprazzi di gioco entusiasmante per un semplice motivo: gli interpreti sono sempre gli stessi. Molti ora sobbalzeranno dalla sedia, parleranno di ingratitudine nei confronti della precedente guida tecnica ed invece non è così. Ho apprezzato Sarri, il suo ciclo, con un tic-toc straordinario, ma negli ultimi 3 anni il tutto non ha portato all'obiettivo finale di questo gioco: la vittoria. Se la strada del bel gioco è stata provata e non ha portato a risultati, sarei disposto a sorbirmi anche per un anno un Napoli brutto, cinico, sporco e cattivo, ma in grado di portare a casa il risultato. Un po' com'e' accaduto contro la Fiorentina, con un'ora di gioco addormentato, ritmi lenti e la porta avversaria stregata ma violata, a dieci minuti dalla fine delle ostilità, con un fantastico guizzo di Insigne su perfetto assist di Milik. In un San Paolo torrido gli appunti da annotare sono tanti. Delle diatribe amministrative mi interessa fino ad un certo punto. E' il campo il centro del tutto. E questo Napoli di Ancelotti merita maggiore fiducia, allenatore incluso, che dopo il gol ha tirato fuori Insigne per farlo rifiatare ed inserendo Rog. Stesso discorso fatto per Callejon con Ounas, che non ha mai visto il campo tante volte come nelle ultime occasioni. O per Ospina, già annunciato titolare contro la Stella Rossa, candidamente, dall'allenatore, abile a spegnere subito ogni tipo di dualismo con Karnezis, premiato per la freschezza, rispetto al compagno di reparto, dopo gli impegni con le Nazionali. "Giocheranno tutti con me", lo aveva evidenziato al suo arrivo a Napoli e sta mantenendo la promessa fatta. E allora? Vai avanti, leader calmo. Che la forza sia con te.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Il bel gioco? Se si vince, francamente me ne infischio"

di Napoli Magazine

16/09/2024 - 23:43

NAPOLI - "Ne hai indovinati 7", così Carlo Ancelotti, alla vigilia di Napoli-Fiorentina, aveva sentenziato rispondendo, visibilmente divertito, al giochino che gli avevo proposto sui probabili titolari da me ipotizzati. Che poi in realtà ne ho indovinati 9 resta un puro dettaglio, fermo restando che forse nemmeno il miglior sensitivo avrebbe potuto pronosticare Karnezis e Maksimovic in campo dal primo minuto, eccezion fatta probabilmente per il vice allenatore, il figlio del tecnico. Fatto sta che la presenza in campo di Callejon, Hamsik e Mertens ha dato un peso diverso alla squadra. E' anche vero che se lo spagnolo ha vinto numerosi duelli, in fase di contrasto, lo slovacco ha dato ancora segnali intermittenti, mentre il belga lo abbiamo visto in una posizione del tutto inedita: alle spalle di Insigne, partendo dalla corsia di sinistra. Una rivoluzione, in pratica, che in termini di personalità va premiata. Di fronte non c'era il Canicattì, ma una Fiorentina solida, ben organizzata, che ha sempre dato del filo da torcere al Napoli, basti pensare all'ultima ed infausta trasferta al Franchi dello scorso campionato. Se il bel gioco resta una chimera, ma il Napoli vince e porta a casa i 3 punti mi verrebbe da dire: "Francamente me ne infischio del bel gioco", previa vittoria assicurata, si intende. Sono certo che anche questo Napoli saprà offrire sprazzi di gioco entusiasmante per un semplice motivo: gli interpreti sono sempre gli stessi. Molti ora sobbalzeranno dalla sedia, parleranno di ingratitudine nei confronti della precedente guida tecnica ed invece non è così. Ho apprezzato Sarri, il suo ciclo, con un tic-toc straordinario, ma negli ultimi 3 anni il tutto non ha portato all'obiettivo finale di questo gioco: la vittoria. Se la strada del bel gioco è stata provata e non ha portato a risultati, sarei disposto a sorbirmi anche per un anno un Napoli brutto, cinico, sporco e cattivo, ma in grado di portare a casa il risultato. Un po' com'e' accaduto contro la Fiorentina, con un'ora di gioco addormentato, ritmi lenti e la porta avversaria stregata ma violata, a dieci minuti dalla fine delle ostilità, con un fantastico guizzo di Insigne su perfetto assist di Milik. In un San Paolo torrido gli appunti da annotare sono tanti. Delle diatribe amministrative mi interessa fino ad un certo punto. E' il campo il centro del tutto. E questo Napoli di Ancelotti merita maggiore fiducia, allenatore incluso, che dopo il gol ha tirato fuori Insigne per farlo rifiatare ed inserendo Rog. Stesso discorso fatto per Callejon con Ounas, che non ha mai visto il campo tante volte come nelle ultime occasioni. O per Ospina, già annunciato titolare contro la Stella Rossa, candidamente, dall'allenatore, abile a spegnere subito ogni tipo di dualismo con Karnezis, premiato per la freschezza, rispetto al compagno di reparto, dopo gli impegni con le Nazionali. "Giocheranno tutti con me", lo aveva evidenziato al suo arrivo a Napoli e sta mantenendo la promessa fatta. E allora? Vai avanti, leader calmo. Che la forza sia con te.

 

 

Antonio Petrazzuolo

 

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