L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Insigne fa volare il Napoli oltre l'azzurro dell'urlo Champions, mentre Cavani non coglie l'assist: "Sta casa aspetta a te", o forse no?"
07.11.2018 20:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - "Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle, un giorno, giuro che lo farò, e oltre l'azzurro della curva nell'azzurro io volerò". Non me ne voglia De Gregori se ho sostituito la parola "tenda" con "curva", ma mi sembrava il modo più bello per iniziare questa mia riflessione di notte, dopo la lunghissima due giorni dedicata a Napoli-Psg e con l'urlo Champions ancora ben saldo nei timpani. E' finita 1-1 ed Insigne quel rigore l'avrebbe potuto anche sbagliare, ed invece quel penalty l'ha calciato magistralmente a fil di palo. Dove Buffon non ci poteva arrivare. Giusto così. Il Napoli aveva tenuto il campo con autorità e non meritava la beffa di una sconfitta di fronte al suo splendido pubblico. Il Napoli vola, oltre l'azzurro, nell'azzurro, trascinato da Insigne, ma anche da Mertens, Callejon, Allan e tutti gli altri. Non voglio evidenziare troppo i nei della partita. Di sicuro da Fabian, come pure da Zielinski, è sempre lecito attendersi la giocata, l'assist e la conclusione, ma non si può avere sempre tutto dalla vita. E poi c'è Hamsik, tanto di cappello per il record di presenze, ed un carisma che si fa sentire in termini di passaggi realizzati e constrasti a centrocampo (tra i più alti della stagione). Nel post partita ho ascoltato le parole del presidente parigino, come di Tuchel in sala stampa: proteste sterili per un presunto rigore e per un offside di Callejon. Se la si vuole porre in questi termini, allora va detto che il minuto di recupero al termine del primo tempo era inesistente e che il Psg non sarebbe mai arrivato al gol. Se perfino Carlo Ancelotti ha pensato di sottolineare l'episodio, dopo la rete beffarda subìta, un motivo ci sarà. E al tecnico bisogna solo fare i complimenti. Non sono mai abbastanza, perchè in un girone del genere, vedere il Napoli al primo posto, dopo 4 gare, è qualcosa che va oltre ogni più azzurra aspettativa. E allora che fare? Sognare, perchè volare con la fantasia è lecito, soprattutto se di concreto c'è un gruppo che va oltre perfino le parate del sempiterno Buffon, contro ogni tipo di avversario. E' il nuovo stile all'ombra del Vesuvio: sopracciglio alto, calma serafica, gol e risultati. A preoccuparsi devono essere gli altri, in campionato e in coppa, dato che qui c'è un fenomeno che sa sempre trovare la soluzione, con allievi pronti a seguirlo alla lettera. E non me ne voglia Cavani, giustamente accolto con applausi dai suoi ex tifosi, ma se in Mixed Zone ti servono l'assist su un piatto d'argento dicendoti: "Torna, sta casa aspetta a te", non puoi andare in dribbling col sorriso, perchè è un attimo che Koulibaly entra in scivolata, arriva Allan e ti toglie il pallone, passa a Mertens, che con Callejon e Insigne non fa rimpiangere nessuno e sfonda la rete. Non per togliere meriti al Matador, ma questo è un altro Napoli. E se il contratto è in scadenza a giugno 2020 un pò di pepe, anche verbale, non guasta mai, se davvero hai voglia di tornare... 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

07/11/2024 - 20:26

NAPOLI - "Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle, un giorno, giuro che lo farò, e oltre l'azzurro della curva nell'azzurro io volerò". Non me ne voglia De Gregori se ho sostituito la parola "tenda" con "curva", ma mi sembrava il modo più bello per iniziare questa mia riflessione di notte, dopo la lunghissima due giorni dedicata a Napoli-Psg e con l'urlo Champions ancora ben saldo nei timpani. E' finita 1-1 ed Insigne quel rigore l'avrebbe potuto anche sbagliare, ed invece quel penalty l'ha calciato magistralmente a fil di palo. Dove Buffon non ci poteva arrivare. Giusto così. Il Napoli aveva tenuto il campo con autorità e non meritava la beffa di una sconfitta di fronte al suo splendido pubblico. Il Napoli vola, oltre l'azzurro, nell'azzurro, trascinato da Insigne, ma anche da Mertens, Callejon, Allan e tutti gli altri. Non voglio evidenziare troppo i nei della partita. Di sicuro da Fabian, come pure da Zielinski, è sempre lecito attendersi la giocata, l'assist e la conclusione, ma non si può avere sempre tutto dalla vita. E poi c'è Hamsik, tanto di cappello per il record di presenze, ed un carisma che si fa sentire in termini di passaggi realizzati e constrasti a centrocampo (tra i più alti della stagione). Nel post partita ho ascoltato le parole del presidente parigino, come di Tuchel in sala stampa: proteste sterili per un presunto rigore e per un offside di Callejon. Se la si vuole porre in questi termini, allora va detto che il minuto di recupero al termine del primo tempo era inesistente e che il Psg non sarebbe mai arrivato al gol. Se perfino Carlo Ancelotti ha pensato di sottolineare l'episodio, dopo la rete beffarda subìta, un motivo ci sarà. E al tecnico bisogna solo fare i complimenti. Non sono mai abbastanza, perchè in un girone del genere, vedere il Napoli al primo posto, dopo 4 gare, è qualcosa che va oltre ogni più azzurra aspettativa. E allora che fare? Sognare, perchè volare con la fantasia è lecito, soprattutto se di concreto c'è un gruppo che va oltre perfino le parate del sempiterno Buffon, contro ogni tipo di avversario. E' il nuovo stile all'ombra del Vesuvio: sopracciglio alto, calma serafica, gol e risultati. A preoccuparsi devono essere gli altri, in campionato e in coppa, dato che qui c'è un fenomeno che sa sempre trovare la soluzione, con allievi pronti a seguirlo alla lettera. E non me ne voglia Cavani, giustamente accolto con applausi dai suoi ex tifosi, ma se in Mixed Zone ti servono l'assist su un piatto d'argento dicendoti: "Torna, sta casa aspetta a te", non puoi andare in dribbling col sorriso, perchè è un attimo che Koulibaly entra in scivolata, arriva Allan e ti toglie il pallone, passa a Mertens, che con Callejon e Insigne non fa rimpiangere nessuno e sfonda la rete. Non per togliere meriti al Matador, ma questo è un altro Napoli. E se il contratto è in scadenza a giugno 2020 un pò di pepe, anche verbale, non guasta mai, se davvero hai voglia di tornare... 

 

 

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