L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli assente ingiustificato, ora è giusto programmare il futuro"
10.11.2019 23:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Senza gioco, senza idee, senza grinta, senza fiato. Napoli assente ingiustificato contro il Genoa. Ci si aspettava una vittoria, che non è arrivata. Ed anzi c'è stata una prestazione inspiegabile. E' mancato il mordente, la voglia di far gol. Inutile dare alibi per la settimana pesante. Qui si gioca a calcio e, se non corri e non inquadri la porta, significa che c'è qualcosa che non va. Troppi calciatori fuori ruolo, adattati in posizioni a loro non congeniali, con poco sprint dal punto di vista atletico. Lozano che non riesce a pungere, così come Mertens, Callejon ed Insigne apparsi con la testa leggera e poco focalizzata al fine principe della contesa: il gol. E' vero che gli azzurri ci sono andati spesso vicino, alla rete, partendo dal fuorigioco del messicano finalizzato da Insigne, passando per le occasioni sfumate ad un passo da Radu, senza dimenticare il rigore non concesso per il tocco di mano di Lerager, ma tutto questo non può essere un alibi. Si avverte un'aria pesante, un malessere che non mostra armonia nel gruppo. Se manca il sorriso, la palla non viaggia e le partite non si vincono. La sensazione è che ormai la stagione si sia incanalata in un contesto anonimo, che sicuramente non porterà il San Paolo a riempirsi più di tanto. Tra contestazioni, malumori e mire da rivedere, si è spenta la luce dell'euforia. Il tutto senza ignorare che in Champions League, paradossalmente, si puo' fare ancora qualcosa di buono. E poi c'e' anche la Coppa Italia. Insomma gli stimoli non mancherebbero, sulla carta, ma con i risultati che arrivano dal campo c'è poco da sorridere. Mazzarri avrebbe detto che a questa squadra manca l'anima. Basterebbe fare le cose semplici: quando si evidenzia che il 4-3-3 è il modulo giusto per questo gruppo, non si intende dare un merito assoluto all'allenatore precedente. Furono i senatori dell'epoca, Pepe Reina in primis, a far capire a Sarri che con quel sistema di gioco era possibile valorizzare al meglio le caratteristiche dei singoli. E pensare che alcuni di quel team sono ancora oggi nella formazione titolare... E' giusto fare subito delle riflessioni, per il bene del Napoli, valutando le motivazioni di allenatore, staff tecnico e squadra. Se mancano i risultati, inutile fare troppi giri di parole. Il ciclo ormai si sta avviando verso il capolinea e purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Certo, se poi dovesse venir fuori un sussulto d'orgoglio solo il tempo saprà dircelo. Ma se queste sono le premesse, meglio iniziare a studiare un nuovo piano per il futuro, salutando e ringraziando chi ha dato tanto ma non si sente piu' parte del progetto. Tutti colpevoli, dunque, nessuno escluso.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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10/11/2024 - 23:15

NAPOLI - Senza gioco, senza idee, senza grinta, senza fiato. Napoli assente ingiustificato contro il Genoa. Ci si aspettava una vittoria, che non è arrivata. Ed anzi c'è stata una prestazione inspiegabile. E' mancato il mordente, la voglia di far gol. Inutile dare alibi per la settimana pesante. Qui si gioca a calcio e, se non corri e non inquadri la porta, significa che c'è qualcosa che non va. Troppi calciatori fuori ruolo, adattati in posizioni a loro non congeniali, con poco sprint dal punto di vista atletico. Lozano che non riesce a pungere, così come Mertens, Callejon ed Insigne apparsi con la testa leggera e poco focalizzata al fine principe della contesa: il gol. E' vero che gli azzurri ci sono andati spesso vicino, alla rete, partendo dal fuorigioco del messicano finalizzato da Insigne, passando per le occasioni sfumate ad un passo da Radu, senza dimenticare il rigore non concesso per il tocco di mano di Lerager, ma tutto questo non può essere un alibi. Si avverte un'aria pesante, un malessere che non mostra armonia nel gruppo. Se manca il sorriso, la palla non viaggia e le partite non si vincono. La sensazione è che ormai la stagione si sia incanalata in un contesto anonimo, che sicuramente non porterà il San Paolo a riempirsi più di tanto. Tra contestazioni, malumori e mire da rivedere, si è spenta la luce dell'euforia. Il tutto senza ignorare che in Champions League, paradossalmente, si puo' fare ancora qualcosa di buono. E poi c'e' anche la Coppa Italia. Insomma gli stimoli non mancherebbero, sulla carta, ma con i risultati che arrivano dal campo c'è poco da sorridere. Mazzarri avrebbe detto che a questa squadra manca l'anima. Basterebbe fare le cose semplici: quando si evidenzia che il 4-3-3 è il modulo giusto per questo gruppo, non si intende dare un merito assoluto all'allenatore precedente. Furono i senatori dell'epoca, Pepe Reina in primis, a far capire a Sarri che con quel sistema di gioco era possibile valorizzare al meglio le caratteristiche dei singoli. E pensare che alcuni di quel team sono ancora oggi nella formazione titolare... E' giusto fare subito delle riflessioni, per il bene del Napoli, valutando le motivazioni di allenatore, staff tecnico e squadra. Se mancano i risultati, inutile fare troppi giri di parole. Il ciclo ormai si sta avviando verso il capolinea e purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Certo, se poi dovesse venir fuori un sussulto d'orgoglio solo il tempo saprà dircelo. Ma se queste sono le premesse, meglio iniziare a studiare un nuovo piano per il futuro, salutando e ringraziando chi ha dato tanto ma non si sente piu' parte del progetto. Tutti colpevoli, dunque, nessuno escluso.

 

 

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