NAPOLI - Con il 4-3-3 si è visto un Napoli più compatto, più coperto a centrocampo e che, soprattutto, non ha corso grandi rischi. Il gol di Elmas è stato provvidenziale, una fiammata totalmente inventata dal macedone, in slalom gigante. Poi il raddoppio della sicurezza, griffato dal solito mancino velenoso di Politano, che ha di fatto spento l'entusiasmo del Parma tenuto in partita fino all'82° minuto. Va detto comunque che la squadra di D'Aversa (che ci ha provato a ritmi lenti) è stata ottimamente gestita dagli uomini di Gattuso. Brutti, cattivi, concreti ed essenziali. Senza punte non è possibile aspirare ad un gioco arioso, lo sappiamo bene tutti. Sta di fatto che in molti aspetti si puo' ancora migliorare tanto: gli errori in appoggio breve di Manolas, Mario Rui e del subentrato Bakayoko per fortuna non sono stati sfruttati bene dagli avversari, in altre circostanze la punizione sarebbe stata servita su un piatto d'argento. Con Insigne e Lozano a correre e consumare le rispettive fasce, Demme si e' fatto carico di un super lavoro in fase di pressing unitamente ad Elmas. Questo sistema di gioco sacrifica Zielinski, che di fatto si e' reso protagonista di un gioco oscuro sulla mediana: d'altronde non si puo' volere tutto dalla vita. Tra i misteri gaudiosi di questo Napoli ne resta uno di difficile interpretazione: con Ghoulam che reclama spazio, essendo per sua stessa ammissione al 100%, com'è possibile che gli venga preferito in fase di sostituzione di Mario Rui un adattato Hysaj a sinistra? A questo quesito non so rispondere. Al di là di questo, dritti al sodo, riecco il Gattusismo, che non significa rinunciare al gioco ma puntare al traguardo, in maniera secca e diretta, senza troppi fronzoli. Così, anche con le assenze, si ottengono risultati. Gattuso non pensi alle critiche, fanno parte del gioco. Io andrei avanti su questa strada.
di Napoli Magazine
01/02/2024 - 23:33
NAPOLI - Con il 4-3-3 si è visto un Napoli più compatto, più coperto a centrocampo e che, soprattutto, non ha corso grandi rischi. Il gol di Elmas è stato provvidenziale, una fiammata totalmente inventata dal macedone, in slalom gigante. Poi il raddoppio della sicurezza, griffato dal solito mancino velenoso di Politano, che ha di fatto spento l'entusiasmo del Parma tenuto in partita fino all'82° minuto. Va detto comunque che la squadra di D'Aversa (che ci ha provato a ritmi lenti) è stata ottimamente gestita dagli uomini di Gattuso. Brutti, cattivi, concreti ed essenziali. Senza punte non è possibile aspirare ad un gioco arioso, lo sappiamo bene tutti. Sta di fatto che in molti aspetti si puo' ancora migliorare tanto: gli errori in appoggio breve di Manolas, Mario Rui e del subentrato Bakayoko per fortuna non sono stati sfruttati bene dagli avversari, in altre circostanze la punizione sarebbe stata servita su un piatto d'argento. Con Insigne e Lozano a correre e consumare le rispettive fasce, Demme si e' fatto carico di un super lavoro in fase di pressing unitamente ad Elmas. Questo sistema di gioco sacrifica Zielinski, che di fatto si e' reso protagonista di un gioco oscuro sulla mediana: d'altronde non si puo' volere tutto dalla vita. Tra i misteri gaudiosi di questo Napoli ne resta uno di difficile interpretazione: con Ghoulam che reclama spazio, essendo per sua stessa ammissione al 100%, com'è possibile che gli venga preferito in fase di sostituzione di Mario Rui un adattato Hysaj a sinistra? A questo quesito non so rispondere. Al di là di questo, dritti al sodo, riecco il Gattusismo, che non significa rinunciare al gioco ma puntare al traguardo, in maniera secca e diretta, senza troppi fronzoli. Così, anche con le assenze, si ottengono risultati. Gattuso non pensi alle critiche, fanno parte del gioco. Io andrei avanti su questa strada.