L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, non basta Dries: le 5 finali di Ancelotti, basta poco, che ce vo?"
23.04.2019 16:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - La sconfitta contro l'Atalanta mi ha lasciato alcune perplessità. Di fatto è mancato il colpo del ko, il gol del raddoppio, sfiorato a più riprese da Milik e Zielinski, dopo il bel tocco (fortunato) di Mertens. Sì, proprio lui. Il belga è apparso rinato, rigenerato. Soprattutto quando, palla al piede, si è reso protagonista di uno slalom gigante tra le maglie orobiche, che per poco non lo ha condotto in pompa magna alla doppietta personale. Di sicuro Dries non può lamentarsi: 105 gol in maglia azzurra, superato Cavani. Onestamente, sulle ali dell'entusiasmo, non avrei rinunciato a lui a gara in corso. Come pure avrei visto di buon occhio qualche spunto di Insigne. Con o senza tiro a giro. Oltre a Dries, l'altra immagine che mi è piaciuta riguarda l'atto di riconoscenza verso Sarri, ad un anno esatto dalla presa di Torino firmata Koulibaly. Sta di fatto che all'Atalanta sono bastati in dieci minuti due uomini, Ilicic e Zapata, con Pasalic che ha semplicemente spinto in rete la palla della vittoria, per completare la rimonta insperata. Non avranno gradito Milan e Roma la sconfitta del team di Ancelotti. E nemmeno l'allenatore, a dir la verità, che non mi è sembrato euforico a fine partita in sala stampa. La sensazione che ho avuto è che ormai la stagione sia stata archiviata: un processo mentale iniziato dall'uscita dalla Champions League e conclusosi con la doppia sconfitta contro l'Arsenal in Europa League. Peccato che il secondo posto non sia stato ancora blindato! Restano 5 partite da onorare e bisogna farlo a testa alta, come fossero finali per guadagnarsi la stima di Ancelotti e la conseguente conferma in maglia azzurra. Come? Battendo Frosinone, Cagliari, Spal, Inter e Bologna senza troppi giri di parole. E soprattutto senza specchiarsi troppo nelle proprie qualità. Già, perchè per 70 minuti il Napoli ha avuto la partita in pugno. Poi se l'è lasciata sfuggire dopo aver sprecato un incredibile quantità di azioni gol. Direbbe Giobbe Covatta: "Basta poco, che ce vo?".

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, non basta Dries: le 5 finali di Ancelotti, basta poco, che ce vo?"

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23/04/2024 - 16:26

NAPOLI - La sconfitta contro l'Atalanta mi ha lasciato alcune perplessità. Di fatto è mancato il colpo del ko, il gol del raddoppio, sfiorato a più riprese da Milik e Zielinski, dopo il bel tocco (fortunato) di Mertens. Sì, proprio lui. Il belga è apparso rinato, rigenerato. Soprattutto quando, palla al piede, si è reso protagonista di uno slalom gigante tra le maglie orobiche, che per poco non lo ha condotto in pompa magna alla doppietta personale. Di sicuro Dries non può lamentarsi: 105 gol in maglia azzurra, superato Cavani. Onestamente, sulle ali dell'entusiasmo, non avrei rinunciato a lui a gara in corso. Come pure avrei visto di buon occhio qualche spunto di Insigne. Con o senza tiro a giro. Oltre a Dries, l'altra immagine che mi è piaciuta riguarda l'atto di riconoscenza verso Sarri, ad un anno esatto dalla presa di Torino firmata Koulibaly. Sta di fatto che all'Atalanta sono bastati in dieci minuti due uomini, Ilicic e Zapata, con Pasalic che ha semplicemente spinto in rete la palla della vittoria, per completare la rimonta insperata. Non avranno gradito Milan e Roma la sconfitta del team di Ancelotti. E nemmeno l'allenatore, a dir la verità, che non mi è sembrato euforico a fine partita in sala stampa. La sensazione che ho avuto è che ormai la stagione sia stata archiviata: un processo mentale iniziato dall'uscita dalla Champions League e conclusosi con la doppia sconfitta contro l'Arsenal in Europa League. Peccato che il secondo posto non sia stato ancora blindato! Restano 5 partite da onorare e bisogna farlo a testa alta, come fossero finali per guadagnarsi la stima di Ancelotti e la conseguente conferma in maglia azzurra. Come? Battendo Frosinone, Cagliari, Spal, Inter e Bologna senza troppi giri di parole. E soprattutto senza specchiarsi troppo nelle proprie qualità. Già, perchè per 70 minuti il Napoli ha avuto la partita in pugno. Poi se l'è lasciata sfuggire dopo aver sprecato un incredibile quantità di azioni gol. Direbbe Giobbe Covatta: "Basta poco, che ce vo?".

 

 

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