L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, le parole che non ti ho detto: riparti dal potere del trio"
29.10.2018 22:27 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ci pensa Mertens a rendere meno amara quella che sarebbe stata una sconfitta immeritata. I numeri parlano chiaro e basta dare un'occhiata al report per capire che spesso non basta prendere a pallonate la porta avversaria (26 tiri complessivi, record in A, come avvenne col Parma), per scardinare il muro eretto dai giallorossi dopo il gol al 14' di El Shaarawy, se non c'è un pizzico di fortuna dalla tua parte. Tutti dietro, incuranti di costruire gioco, eccezion fatta per alcune sporadiche ripartenze che stavano perfino permettendo il raddoppio a Dzeko, se Albiol non ci avesse messo la "cabeza" sulla linea, quasi come a voler dire: "Ora non esageriamo, buoni sì, fessi no, a tutto c'è un limite, anche alla mala sorte". L'amaro che resta in bocca e' comunque tanto, come pure la consapevolezza che il Napoli avrebbe meritato qualcosa in piu'. Agli uomini di Ancelotti, molto lucido e concreto nell'analisi in sala stampa, non si possono imputare grandi errori, perchè la voglia di attaccare non è mancata. Di questa sfida mi resta negli occhi soprattutto un'immagine: la capacita' di far comparire e scomparire il pallone, durante i dribbling, di Fabian Ruiz. Questo ragazzo ha delle doti evidenti, che se seminate nel modo giusto daranno frutti notevoli. Chi invece rinvia l'appuntamento con il gol, l'assist e la conclusione decisiva è il blocco NaPolonia: da Milik e Zielinski è lecito attendersi di più, anche perchè i mugugni sono già partiti ed in molti stanno iniziando a ricordare che in estate bisognava prendere un bomber. Ora rispunta il nome di Cavani che, per carità, farebbe faville in qualsiasi squadra e sarebbe riaccolto a braccia aperte all'ombra del Vesuvio, anche se non è bello dare risalto a questi pensieri nel momento non proprio brillante di chi nel frattempo tira la carretta. Di sicuro le note positive non mancano: Malcuit, ad esempio, riesce ad offrire sempre spunti interessanti, così come Hamsik (511 gare in azzurro come Bruscolotti), che sta crescendo nel ruolo di regista. La fortuna del Napoli del recente passato è stata costituita da quel trio delle meraviglie, i tre "nanetti", che hanno impressionato un po' tutti: Callejon, Mertens e Insigne rappresentano una certezza, che non può rientrare troppo nella logica del turnover a tutti i costi. Il potere del trio, uno slogan che i fan della serie tv "Streghe" conoscono bene, era il rifugio in cui le sorelle Halliwell si ritrovavano per sconfiggere gli avversari nei momenti di difficoltà. Ecco Napoli, direbbe Kevin Costner, come in quella lontana e struggente pellicola del 1999 ispirata dall'omonimo romanzo di Nicholas Sparks, "le parole che non ti ho detto" sono proprio queste. Ora avvolgo nella mia immaginazione il bigliettino con questo messaggio, lo infilo delicatamente nella bottiglia, avvito bene il tappo di sughero, e lancio nelle onde del mare (del web) questo mio pensiero. Riparti dalle tue convinzioni per limare il ritardo dalla Vecchia Signora. Sei punti non sono insormontabili, ma sotto porta non si può più sbagliare. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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29/10/2024 - 22:27

NAPOLI - Ci pensa Mertens a rendere meno amara quella che sarebbe stata una sconfitta immeritata. I numeri parlano chiaro e basta dare un'occhiata al report per capire che spesso non basta prendere a pallonate la porta avversaria (26 tiri complessivi, record in A, come avvenne col Parma), per scardinare il muro eretto dai giallorossi dopo il gol al 14' di El Shaarawy, se non c'è un pizzico di fortuna dalla tua parte. Tutti dietro, incuranti di costruire gioco, eccezion fatta per alcune sporadiche ripartenze che stavano perfino permettendo il raddoppio a Dzeko, se Albiol non ci avesse messo la "cabeza" sulla linea, quasi come a voler dire: "Ora non esageriamo, buoni sì, fessi no, a tutto c'è un limite, anche alla mala sorte". L'amaro che resta in bocca e' comunque tanto, come pure la consapevolezza che il Napoli avrebbe meritato qualcosa in piu'. Agli uomini di Ancelotti, molto lucido e concreto nell'analisi in sala stampa, non si possono imputare grandi errori, perchè la voglia di attaccare non è mancata. Di questa sfida mi resta negli occhi soprattutto un'immagine: la capacita' di far comparire e scomparire il pallone, durante i dribbling, di Fabian Ruiz. Questo ragazzo ha delle doti evidenti, che se seminate nel modo giusto daranno frutti notevoli. Chi invece rinvia l'appuntamento con il gol, l'assist e la conclusione decisiva è il blocco NaPolonia: da Milik e Zielinski è lecito attendersi di più, anche perchè i mugugni sono già partiti ed in molti stanno iniziando a ricordare che in estate bisognava prendere un bomber. Ora rispunta il nome di Cavani che, per carità, farebbe faville in qualsiasi squadra e sarebbe riaccolto a braccia aperte all'ombra del Vesuvio, anche se non è bello dare risalto a questi pensieri nel momento non proprio brillante di chi nel frattempo tira la carretta. Di sicuro le note positive non mancano: Malcuit, ad esempio, riesce ad offrire sempre spunti interessanti, così come Hamsik (511 gare in azzurro come Bruscolotti), che sta crescendo nel ruolo di regista. La fortuna del Napoli del recente passato è stata costituita da quel trio delle meraviglie, i tre "nanetti", che hanno impressionato un po' tutti: Callejon, Mertens e Insigne rappresentano una certezza, che non può rientrare troppo nella logica del turnover a tutti i costi. Il potere del trio, uno slogan che i fan della serie tv "Streghe" conoscono bene, era il rifugio in cui le sorelle Halliwell si ritrovavano per sconfiggere gli avversari nei momenti di difficoltà. Ecco Napoli, direbbe Kevin Costner, come in quella lontana e struggente pellicola del 1999 ispirata dall'omonimo romanzo di Nicholas Sparks, "le parole che non ti ho detto" sono proprio queste. Ora avvolgo nella mia immaginazione il bigliettino con questo messaggio, lo infilo delicatamente nella bottiglia, avvito bene il tappo di sughero, e lancio nelle onde del mare (del web) questo mio pensiero. Riparti dalle tue convinzioni per limare il ritardo dalla Vecchia Signora. Sei punti non sono insormontabili, ma sotto porta non si può più sbagliare. 

 

 

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