L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, nessun alibi, fuori i gol! Oppure a giugno serve il bomber..."
18.02.2019 23:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Possiamo stare qui ore ed ore ad analizzare il perchè e il per come il Napoli non abbia fatto gol. Come a Firenze, anche contro il Torino, c'è stata una gara attenta, con pochissimi rischi corsi in difesa, un sontuoso Allan a centrocampo ed una manovra offensiva tutto sommato armonica. Con Malcuit sugli scudi, Zielinski una spina nel fianco degli avversari, Koulibaly puntuale negli anticipi. Ma è mancato il gol. Solo un gol. Tanto bastava per vincere. Hai detto niente... Nessun alibi. Guai a parlare di sfortuna, perchè nel frattempo la Juventus è a +13 e l'Inter è a -7. Sotto quest'aspetto ho gradito molto la disamina a caldo di Carlo Ancelotti, che ha parlato di colpe personali degli interpreti in campo se non ci sono state realizzazioni. Di certo, dalla mia postazione in Tribuna Stampa, posso dire che il tiro a giro di Insigne stampato sul palo alla sinistra di Sirigu mi ritorna in mente in loop, all'infinito, ed in quel caso di errore non si può parlare. Ma di centimetri. Quelli che fanno la differenza. Quelli sprecati in almeno tre occasioni da Milik, che sicuramente sarà in pena con se stesso per le azioni sfumate sul suo sinistro e sul quale non me la sento di inferire. Io comunque mi aspetto di più da Milik, che non deve diventare nella testa dell'opinione pubblica l'attaccante meno forte di Piatek, anche se le caratteristiche sono diverse. Poi è chiaro che mi aspetto di più anche da Mertens e Insigne. Sta a loro non indurre tutti, Ancelotti in primis, a pensare che a giugno non vada preso subito un bomber d'area di rigore, il finalizzatore necessario per il suo schema di gioco. Al di là di quelle che possono essere le motivazioni, con un campionato che ha poco da dire, è troppo presto per gettare la spugna. Mi sarebbe piaciuto vedere gli azzurri ancora in corsa in Coppa Italia, oltre che in Europa League, magari con un margine di dispendio di energie diverso rispetto a quello attuale, ma non si può volere tutto dalla vita. Non me la prendo nemmeno con i tifosi, che non affollano gli spalti del San Paolo, perchè quando c'è da lottare o da ambire ad un traguardo non vengono mai meno. Mi piace rispondere anche a Mazzarri, che in sala stampa non sapeva spiegarsi i pochi spettatori presenti. Al suo arrivo ripeteva spesso e volentieri che voleva vedere "un'anima" nella squadra. Ecco, al di là dell'obiettivo da perseguire, quella non deve mai mancare, o meglio l'anima che ti smuove qualcosa dentro e ti fa segnare anche se la giornata è negativa. Fu proprio così che, anche senza calciatori fortissimi, in zona Mazzarri, il gruppo intero riusciva a gettare il cuore oltre l'ostacolo e a vincere nel finale le partite in bilico. Ma questo segnale, importante, deve partire principalmente dalla squadra, con il pubblico pronto a seguirla, e non il contrario, altrimenti aspettiamoci un calo costante per le prossime gare di serie A se queste sono le risposte dal campo. Poi per l'Europa League, dopo la pratica Zurigo, la spinta non mancherà, ne sono sicuro.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

18/02/2024 - 23:00

NAPOLI - Possiamo stare qui ore ed ore ad analizzare il perchè e il per come il Napoli non abbia fatto gol. Come a Firenze, anche contro il Torino, c'è stata una gara attenta, con pochissimi rischi corsi in difesa, un sontuoso Allan a centrocampo ed una manovra offensiva tutto sommato armonica. Con Malcuit sugli scudi, Zielinski una spina nel fianco degli avversari, Koulibaly puntuale negli anticipi. Ma è mancato il gol. Solo un gol. Tanto bastava per vincere. Hai detto niente... Nessun alibi. Guai a parlare di sfortuna, perchè nel frattempo la Juventus è a +13 e l'Inter è a -7. Sotto quest'aspetto ho gradito molto la disamina a caldo di Carlo Ancelotti, che ha parlato di colpe personali degli interpreti in campo se non ci sono state realizzazioni. Di certo, dalla mia postazione in Tribuna Stampa, posso dire che il tiro a giro di Insigne stampato sul palo alla sinistra di Sirigu mi ritorna in mente in loop, all'infinito, ed in quel caso di errore non si può parlare. Ma di centimetri. Quelli che fanno la differenza. Quelli sprecati in almeno tre occasioni da Milik, che sicuramente sarà in pena con se stesso per le azioni sfumate sul suo sinistro e sul quale non me la sento di inferire. Io comunque mi aspetto di più da Milik, che non deve diventare nella testa dell'opinione pubblica l'attaccante meno forte di Piatek, anche se le caratteristiche sono diverse. Poi è chiaro che mi aspetto di più anche da Mertens e Insigne. Sta a loro non indurre tutti, Ancelotti in primis, a pensare che a giugno non vada preso subito un bomber d'area di rigore, il finalizzatore necessario per il suo schema di gioco. Al di là di quelle che possono essere le motivazioni, con un campionato che ha poco da dire, è troppo presto per gettare la spugna. Mi sarebbe piaciuto vedere gli azzurri ancora in corsa in Coppa Italia, oltre che in Europa League, magari con un margine di dispendio di energie diverso rispetto a quello attuale, ma non si può volere tutto dalla vita. Non me la prendo nemmeno con i tifosi, che non affollano gli spalti del San Paolo, perchè quando c'è da lottare o da ambire ad un traguardo non vengono mai meno. Mi piace rispondere anche a Mazzarri, che in sala stampa non sapeva spiegarsi i pochi spettatori presenti. Al suo arrivo ripeteva spesso e volentieri che voleva vedere "un'anima" nella squadra. Ecco, al di là dell'obiettivo da perseguire, quella non deve mai mancare, o meglio l'anima che ti smuove qualcosa dentro e ti fa segnare anche se la giornata è negativa. Fu proprio così che, anche senza calciatori fortissimi, in zona Mazzarri, il gruppo intero riusciva a gettare il cuore oltre l'ostacolo e a vincere nel finale le partite in bilico. Ma questo segnale, importante, deve partire principalmente dalla squadra, con il pubblico pronto a seguirla, e non il contrario, altrimenti aspettiamoci un calo costante per le prossime gare di serie A se queste sono le risposte dal campo. Poi per l'Europa League, dopo la pratica Zurigo, la spinta non mancherà, ne sono sicuro.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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