NAPOLI - Ammetto l'errore, chiedo scusa a chi mi segue. Ero convinto che il Napoli di Garcia, con tutte le pecche evidenziate da inizio stagione, potesse vincere facilmente contro l'Union Berlino, dopo i tre punti di Salerno. Così non è stato, per cui ritratto quanto detto anche in vista del match contro l'Empoli, penultimo in classifica, lasciando al fato cio' che ne verra' fuori. Il non gioco, stancante ed inconcludente, della "new era" ha portato a riesumare perfino un avversario che aveva perso 12 partite di fila. Incredibile, ma vero. Lo striminzito gol di Politano, le occasioni vanificate da Kvara (sicuramente non in giornata), i giri a vuoto di Raspadori contro difensori alti il doppio di lui (dimenticando l'arma Simeone per 84 minuti in panchina, oltre ad Elmas nuovamente inutilizzato), la stanchezza evidente degli stessi giocatori, per niente alleviati con sostituzioni piu' che opportune (ma anzi ritardate dopo oltre la mezz'ora del secondo tempo), turbano la serenità dei tifosi, del sottoscritto e del presidente De Laurentiis. Quest'ultimo ho avuto modo di incrociarlo rapidamente mentre mi recavo in Press Conference, nel post partita, e vi posso assicurare che, oltre a non proferire nemmeno una parola, il suo volto deluso non lasciava trasparire grande soddisfazione per il pareggio appena conseguito. Questo Napoli non diverte più. E se vince, con un golletto di misura, lo fa comunque dopo aver tremato in difesa, anche contro avversari tecnicamente e fisicamente inferiori. Sul gol dell'Union Berlino le posizioni di Lobotka e Di Lorenzo erano sbagliate perche' troppo spinti in avanti. Non e' possibile lasciare campo libero per oltre 40 metri di contropiede, senza coprirsi le spalle mentre si sta attaccando con un calcio d'angolo, che vede ovviamente in area avversaria i due centrali intenti a staccare eventualmente di testa! Rrahmani non mi e' parso molto lucido. Se non erro con Ostigard e Natan si stava iniziando a ballare meno, per cui se lo stato di forma non e' ancora ottimale di un singolo elemento un leggero turn over va fatto senza troppi giri di parole. Bene Lindstrom per quella manciata di minuti che gli sono stati concessi. Male Kvara, che se avesse servito il pallone a Simeone anziche' intestardirsi nella conclusione probabilmente avrebbe risolto la partita favorendo un gol già scritto del "Cholito". Inutile comunque piangere sul latte versato, sulla sfortuna o sull'arbitro (quel gol annullato per me resta tuttora piu' che dubbio). Senza grandi idee di gioco si continua a faticare a trovare una propria identità. Inoltre ho ancora nella testa l'immagine di Di Lorenzo stanchissimo, che non riusciva ad alzare il pallone per effettuare i cross nel finale di partita, rinunciando finanche ad uno scatto in profondita' perche' davvero non ne aveva piu'. Perche' non gii e' stata concessa la possibilita' di rifiatare? Stesso discorso per Anguissa, con Cajuste che ha visto il terreno di gioco al 90° minuto. Tanti quesiti irrisolti, mentre Mario Rui comunque aveva propiziato il guizzo di Matteo che sarebbe potuto anche bastare per una vittoria più che necessaria. Non si tratta di essere nemici o amici, buoni o cattivi. La squadra e' la stessa che ha conquistato lo Scudetto giocando un calcio sublime sia in Italia che in Champions (senza Kim, sostituito bene da Natan, e senza Lozano, non sostituito), e non puo' aver dimenticato come si gioca a calcio da un mese all'altro. La mano e' tesa da diverse settimane, nella vana speranza di un guizzo del timoniere, ma i risultati non convincono nemmeno contro avversari innocui. Lo dico ora e non durante il poker impegnativo in programma dal 29 novembre all'8 dicembre quando si affronteranno Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus, una dietro l'altra: le chiacchiere stanno a zero, servono i fatti. Urge una svolta!
di Napoli Magazine
09/11/2023 - 23:55
NAPOLI - Ammetto l'errore, chiedo scusa a chi mi segue. Ero convinto che il Napoli di Garcia, con tutte le pecche evidenziate da inizio stagione, potesse vincere facilmente contro l'Union Berlino, dopo i tre punti di Salerno. Così non è stato, per cui ritratto quanto detto anche in vista del match contro l'Empoli, penultimo in classifica, lasciando al fato cio' che ne verra' fuori. Il non gioco, stancante ed inconcludente, della "new era" ha portato a riesumare perfino un avversario che aveva perso 12 partite di fila. Incredibile, ma vero. Lo striminzito gol di Politano, le occasioni vanificate da Kvara (sicuramente non in giornata), i giri a vuoto di Raspadori contro difensori alti il doppio di lui (dimenticando l'arma Simeone per 84 minuti in panchina, oltre ad Elmas nuovamente inutilizzato), la stanchezza evidente degli stessi giocatori, per niente alleviati con sostituzioni piu' che opportune (ma anzi ritardate dopo oltre la mezz'ora del secondo tempo), turbano la serenità dei tifosi, del sottoscritto e del presidente De Laurentiis. Quest'ultimo ho avuto modo di incrociarlo rapidamente mentre mi recavo in Press Conference, nel post partita, e vi posso assicurare che, oltre a non proferire nemmeno una parola, il suo volto deluso non lasciava trasparire grande soddisfazione per il pareggio appena conseguito. Questo Napoli non diverte più. E se vince, con un golletto di misura, lo fa comunque dopo aver tremato in difesa, anche contro avversari tecnicamente e fisicamente inferiori. Sul gol dell'Union Berlino le posizioni di Lobotka e Di Lorenzo erano sbagliate perche' troppo spinti in avanti. Non e' possibile lasciare campo libero per oltre 40 metri di contropiede, senza coprirsi le spalle mentre si sta attaccando con un calcio d'angolo, che vede ovviamente in area avversaria i due centrali intenti a staccare eventualmente di testa! Rrahmani non mi e' parso molto lucido. Se non erro con Ostigard e Natan si stava iniziando a ballare meno, per cui se lo stato di forma non e' ancora ottimale di un singolo elemento un leggero turn over va fatto senza troppi giri di parole. Bene Lindstrom per quella manciata di minuti che gli sono stati concessi. Male Kvara, che se avesse servito il pallone a Simeone anziche' intestardirsi nella conclusione probabilmente avrebbe risolto la partita favorendo un gol già scritto del "Cholito". Inutile comunque piangere sul latte versato, sulla sfortuna o sull'arbitro (quel gol annullato per me resta tuttora piu' che dubbio). Senza grandi idee di gioco si continua a faticare a trovare una propria identità. Inoltre ho ancora nella testa l'immagine di Di Lorenzo stanchissimo, che non riusciva ad alzare il pallone per effettuare i cross nel finale di partita, rinunciando finanche ad uno scatto in profondita' perche' davvero non ne aveva piu'. Perche' non gii e' stata concessa la possibilita' di rifiatare? Stesso discorso per Anguissa, con Cajuste che ha visto il terreno di gioco al 90° minuto. Tanti quesiti irrisolti, mentre Mario Rui comunque aveva propiziato il guizzo di Matteo che sarebbe potuto anche bastare per una vittoria più che necessaria. Non si tratta di essere nemici o amici, buoni o cattivi. La squadra e' la stessa che ha conquistato lo Scudetto giocando un calcio sublime sia in Italia che in Champions (senza Kim, sostituito bene da Natan, e senza Lozano, non sostituito), e non puo' aver dimenticato come si gioca a calcio da un mese all'altro. La mano e' tesa da diverse settimane, nella vana speranza di un guizzo del timoniere, ma i risultati non convincono nemmeno contro avversari innocui. Lo dico ora e non durante il poker impegnativo in programma dal 29 novembre all'8 dicembre quando si affronteranno Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus, una dietro l'altra: le chiacchiere stanno a zero, servono i fatti. Urge una svolta!