L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, senza mentalità vincente si delineano i bocciati di Carlo Ancelotti"
04.04.2019 20:54 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nella serata in cui l'Inter ritrova Icardi, il Napoli esce dal Castellani con la testa tra le nuvole. Assente ingiustificato, esclusi chiaramente il sigillo-gioiello griffato Piotr Zielinski e le due uscite salva-rete di Meret, che avrebbero reso il risultato ancora più amaro e rotondo. E' come se nell'inconscio dei giocatori puntualmente scattasse una vocina interna che, non appena la situazione di classifica si fa apparentemente gestibile, gli annebbia clamorosamente la mente: "Tanto gli inseguitori sono lontani, siamo al sicuro al secondo posto", sembra sussurrargli subdolamente all'orecchio. Errore grave, gravissimo e pericoloso, perchè non è affatto così, soprattutto se i punti di vantaggio dalla terza sono appena 7 e non 35, come quelli che separano gli azzurri dal vittorioso Empoli. Tutti pronti a scongiurare che con la testa non si è già all'Arsenal, ma di fatto è così. D'altronde la mentalità vincente si dimostra in questi casi. Se sei forte, mentalmente e fisicamente, vai su qualsiasi campo e vinci, applicando la legge del piu' forte, senza troppi giri di parole. Il Napoli è di sicuro più forte dell'Empoli, ma non lo ha dimostrato. "Tanto prima o poi il gol lo facciamo, tanto il guizzo arriva", il riverbero interno. Ed il pensiero da annientare è proprio questo. Non puoi permetterti passi falsi, non puoi credere che il campionato sia gia' finito. Non lo fa la Juventus, nonostante il vantaggio di 18 punti, che va a Cagliari e vince, e non vedo perchè debba farlo il Napoli. E quando Ancelotti si presenta, dopo la sconfitta, in conferenza stampa e risponde a monosillabo il campanello d'allarme e' gia' suonato. Non lo fa vedere palesemente, ma le bocciature sono già appuntate, soprattutto per chi dovrebbe dimostrare di fare la differenza per meritarsi una maglia da titolare o la conferma per la prossima stagione. Non è da tutti dare fiducia alle seconde linee. Serve coraggio, ma se queste sono le risposte che arrivano dal campo è ovvio che l'invito a puntare sui soliti noti è ben che servito. Stop dunque ad eventuali mugugni. Con il Genoa, e poi con l'Arsenal, spazio ai migliori, quelli che nel bene o nel male hanno sempre dato qualcosa in più. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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04/04/2024 - 20:54

NAPOLI - Nella serata in cui l'Inter ritrova Icardi, il Napoli esce dal Castellani con la testa tra le nuvole. Assente ingiustificato, esclusi chiaramente il sigillo-gioiello griffato Piotr Zielinski e le due uscite salva-rete di Meret, che avrebbero reso il risultato ancora più amaro e rotondo. E' come se nell'inconscio dei giocatori puntualmente scattasse una vocina interna che, non appena la situazione di classifica si fa apparentemente gestibile, gli annebbia clamorosamente la mente: "Tanto gli inseguitori sono lontani, siamo al sicuro al secondo posto", sembra sussurrargli subdolamente all'orecchio. Errore grave, gravissimo e pericoloso, perchè non è affatto così, soprattutto se i punti di vantaggio dalla terza sono appena 7 e non 35, come quelli che separano gli azzurri dal vittorioso Empoli. Tutti pronti a scongiurare che con la testa non si è già all'Arsenal, ma di fatto è così. D'altronde la mentalità vincente si dimostra in questi casi. Se sei forte, mentalmente e fisicamente, vai su qualsiasi campo e vinci, applicando la legge del piu' forte, senza troppi giri di parole. Il Napoli è di sicuro più forte dell'Empoli, ma non lo ha dimostrato. "Tanto prima o poi il gol lo facciamo, tanto il guizzo arriva", il riverbero interno. Ed il pensiero da annientare è proprio questo. Non puoi permetterti passi falsi, non puoi credere che il campionato sia gia' finito. Non lo fa la Juventus, nonostante il vantaggio di 18 punti, che va a Cagliari e vince, e non vedo perchè debba farlo il Napoli. E quando Ancelotti si presenta, dopo la sconfitta, in conferenza stampa e risponde a monosillabo il campanello d'allarme e' gia' suonato. Non lo fa vedere palesemente, ma le bocciature sono già appuntate, soprattutto per chi dovrebbe dimostrare di fare la differenza per meritarsi una maglia da titolare o la conferma per la prossima stagione. Non è da tutti dare fiducia alle seconde linee. Serve coraggio, ma se queste sono le risposte che arrivano dal campo è ovvio che l'invito a puntare sui soliti noti è ben che servito. Stop dunque ad eventuali mugugni. Con il Genoa, e poi con l'Arsenal, spazio ai migliori, quelli che nel bene o nel male hanno sempre dato qualcosa in più. 

 

 

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